(GRTV) “I deputati per gli Italiani all’estero saranno 18: ieri alla Camera
abbiamo vinto una battaglia contro il Centrosinistra, che voleva ridurre a 12 i
nostri deputati all’estero”. Ad affermarlo è il Ministro per gli Italiani nel
Mondo on. Mirko Tremaglia, che aggiunge: “Ancora una volta volevano colpire i
diritti di milioni di Italiani nel mondo. Infatti, considerato che nel Senato
non vi sono più i 6 senatori della Circoscrizione Estero, perché avrà carattere
esclusivamente federale e territoriale, la maggioranza aveva proposto che i
deputati degli Italiani all’estero passassero da 12 a 18 per rispettare il
princìpio della effettiva rappresentanza riconosciuta e garantita dalla nostra
Costituzione. Con un proprio emendamento, invece, il centrosinistra ha cercato
di impedire che i deputati degli Italiani all’estero fossero 18, così come
richiesto dal centrodestra, ed ha votato contro la nostra proposta, chiedendo
che i deputati della Circoscrizione Estero rimanessero 12”.
Durissima la presa di posizione del Ministro Tremaglia, che in Aula ha preso la parola. Il risultato della votazione è il seguente: 174 i voti del centro sinistra per bloccare a 12 i parlamentari in rappresentanza degli Italiani all’estero, 225 i voti dei partiti di maggioranza per portare la rappresentanza a 18.
“E’ una nostra grande vittoria - conclude il Ministro Tremaglia. E’ rimasta valida la proposta della maggioranza, questa è la verità. Gli Italiani nel Mondo la ricorderanno”.
MIRKO TREMAGLIA, Ministro per gli italiani nel mondo.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi sembra di dover iniziare da capo ancora una volta. Vorrei subito correggere un'osservazione che ho ascoltato, sollevata - credo - dall'onorevole Boccia e relativa ai numeri. L'Italia conta 56 milioni di abitanti e la futura Camera sarà composta da 500 deputati. Ciò significa che ci sarà un deputato ogni 115 mila abitanti. Volendo far valere, giustamente e doverosamente, lo stesso criterio per gli italiani all'estero, in numero di tre milioni e 500 mila, il numero dei deputati eletti nella Circoscrizione estero dovrebbe corrispondere a 31, una volta introdotte le nuove norme costituzionali.
Non si è ragionato in questi termini; però, a chi oggi si lamenta sul numero eccessivo di 18 deputati, dovrei contrapporre il numero di 31. Vorrei poi ricordare che l'iter della riforma costituzionale è iniziato al Senato; dopo un momento di riflessione, vennero inizialmente assegnati alla Circoscrizione estero 6 senatori, successivamente aboliti nel seguito dei lavori. A fronte della loro eliminazione, si è pensato di portare a 18 i deputati della Circoscrizione estero, non a 31.
Ho ascoltato ancora una volta discorsi ormai vecchi, come se non fosse mai intervenuta la riforma costituzionale. I cittadini italiani all'estero hanno gli stessi, uguali, e precisi diritti dei cittadini residenti in Italia. Si obietta che non hanno funzioni; mi sembra però di dover ricordare a tutti gli onorevoli presenti quanta strada sia stata fatta e quanti riconoscimenti siano stati dati agli italiani all'estero. È stata persino costituita la confederazione degli imprenditori italiani all'estero, che costituisce una grande risorsa ed addirittura un impero economico. Sotto questo aspetto, sottolineo la grande importanza di creare un collegamento tra i futuri deputati nel Parlamento italiano e i 395 parlamentari di origine italiana, attualmente presenti nel mondo. Soltanto questo dovrebbe suggerirvi la necessità assoluta di non ritornare a vecchi concetti, ormai superati, perché è stata costituita la Circoscrizione estero, sempre che non si voglia abolirla.
Ho preso la parola perché mi è sembrato doveroso ricordare tutto questo, sia alla maggioranza che all'opposizione, che pure mi conosce. È un grave errore ritornare a certi ragionamenti perché tutti insieme abbiamo fatto una grande operazione politica e morale quando abbiamo conferito il voto agli italiani nel mondo, completando l'iter democratico. Senza quel voto, infatti, non esiste certamente democrazia, perché essa è fondata sul suffragio universale e sul riconoscimento dei diritti. Milioni di cittadini italiani non avevano il diritto di voto. Non roviniamo questa grande operazione che abbiamo condotto insieme!
Ritengo pertanto che il subemendamento in esame debba essere respinto, affinché si possa continuare a procedere sul tema degli italiani nel mondo con un'ampia convergenza, nell'interesse della nazione italiana. Mi dispiacerebbe se su questo punto ci dividessimo: credo infatti vi sia un'amplissima maggioranza in favore degli italiani all'estero, e auspico che su questo tema, del quale mi sto occupando da lungo tempo, non vi sia una divisione tra opposizione e maggioranza. Rivolgo pertanto un appello al Parlamento, affinché esso sia ancora una volta unito per gli interessi degli italiani all'estero, che sono gli interessi di tutta l'Italia, e non dei partiti.