In
una cornice incantevole, come l'Hotel Gloria, l'albergo che suole ospitare i
presidenti della repubblica brasiliani, il Console Generale a Rio de Janeiro,
Francesco Mariano, ha voluto tributare un omaggio alla principessa Elettra
Marconi, arrivata in questa città per prendere parte ai festeggiamenti in
occasione della celebrazione dell'anniversario dell'inaugurazione della statua del Cristo Redentore, sul Corcovado,
avvenuta il 12 ottobre del 1931. Fu in quella occasione, infatti, che lo
scienziato italiano legò il nome dell'Italia e della tecnologia italiana, al
Brasile, illuminando da Roma, insieme al Papa Pio XI, quello che doveva
diventare uno dei simboli, se non il simbolo della Città Meravigliosa. Nel suo
intervento, il Console Generale ha voluto ricordare come la scoperta di
Guglielmo Marconi abbia contribuito a quella che oggi si chiama la rivoluzione
dell'informazione e che questa celebrazione avviene proprio nell'anno in cui
ricorre il centenario della prima trasmissione radiofonica. Ha poi voluto
leggere alcune righe di una lettera che Marconi aveva scritto come testimonianza
dei suoi sogni che lo portarono all'importante scoperta, fortemente voluta,
lottando contro la diffidenza e l'ironia dei suoi contemporanei.
Per
il debito di riconoscenza che la città sente di avere verso la memoria dello
scienziato italiano, la deputata Aparecida Gama e l'Assemblea legislativa dello
Stato di Rio, hanno deciso di partecipare alla festa in onore della figlia di
Marconi, insignindola delle più alte onorificenze della Stato e della città,
la medaglia Tiradentes e la medaglia Pedro Ernesto, che la fa diventare
cittadina onoraria di Rio de Janeiro. Nelle sue toccanti parole, la deputata ha
ricordato che, tra gli illustri colleghi della principessa, c'è anche il Papa
Giovanni Paolo II, che volle ricevere la prestigiosa distinzione a Roma, prima
del suo viaggio in Brasile, per arrivarci come cittadino carioca.Ha quindi
sottolineato l'importanza dell'Italia nella formazione della cultura brasiliana
ed il ruolo straordinario svolto nel raggiungimento del progresso civile e
sociale di questo Paese.
È stata quindi la volta della Principessa che, con parole veramente toccanti, ha dichiarato il suo immenso amore per la città di Rio, amore che il papà gli aveva trasmesso sin da piccola tanto da farle dire che, in fondo, lei è sempre stata brasiliana. Nel ricordare il padre, ha ripercorso con la memoria la sua infanzia, trascorsa in buona parte a bordo della nave di cui lei porta il nome, Elettra, la vita con la madre, i viaggi, la prima visita a Rio de Janeiro, nel 1952, l'incontro con Assis Chateaubraind, l'artefice dell'incontro di Marconi con Rio, e che, anni più tardi, chiamerà la giovane Elettra ad essere la madrina della TV Tupi, come, nel 1935, il padre era stato il padrino della Radio Tupi. E l'amore per Rio la principessa l'ha trasmesso al figlio Guglielmo.
Non è stato difficile indovinare quanto le parole della principessa,
pronunciate in italiano, abbiano saputo penetrare nei cuori dei presenti, senza
bisogno di traduzione. Le parole sono state accolte con molta emozione da tutti
gli astanti.
Tra le varie personalità presenti, non possiamo non ricordare il Presidente
della Società Italiana di Beneficenza e Mutuo Soccorso, dottor Josè Mario
Santoro, perchè è proprio grazie a questa entità che il turista che visita
oggi il Corcovado può leggere la storia dell'illuminazione della statua da
Roma, grazie ad una lapide che ricorda il fatto. Se questa non ci fosse nulla
farebbe collegare il nome di Marconi alla città di Rio de Janeiro. Inoltre,
Guglielmo Marconi è stato nominato, nel 1935, socio onorario della Società.
Riteniamo fare cosa gradita ai nostri lettori, permettendo loro di ascoltare alcune parole del nostro grande premio Nobel: Guglielmo Marconi.