Ha detto male di Garibaldi

Lorenzo Matteoli

Ho ricevuto diversi commenti al mio pensierino sull’inconsolabile odio degli Italiani (aka “le poste di Berlusconi”). Ne riporto due che rappresentano bene l’universo degli interventi:

Risposta tipo A: Allora telo dico subito l'inghippo tremendo che tu non sai o non vuoi considerare: B. E' IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEL GOVERNO ITALIANO E COME TALE CONDIZIONA OGNI SCELTA DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE E LO FA DANNATAMENTE E SPREGIUDICATAMENTE A SUO FAVORE. SE NON TI BASTA, ALLORA NON LAGNARTI SE TI SI CONSIDERA UN FERVENTE BERLUSCONIANO.

Risposta tipo B Ho letto il tuo pezzo; come sempre carino, ma ti vorrei dire che in Italia le cose, malgrado tutto, vanno avanti e la questione della sinistra e della palude (sotto il profilo berlusconiano) comincia ad essere cosa vecchia. Per fortuna.

La risposta tipo A segue alla mia richiesta di sapere quali erano “gli inghippi terribili” che mi impedivano di valutare correttamente la scandalosa operazione Poste Italiane SpA + Mediolanum Berlubank. Direi che la risposta tipo A (che non è una risposta) conferma il mio sospetto che l’antiberlusconismo in Italia è visceralmente accecato. Se si insiste nell’attaccare Berlusconi su questioni che non hanno alcun rilievo delittuoso e nessuna implicazione di conflitto di interessi, tutto sommato gli si fa un gran favore perché si conforta e documenta la sua affermazione di essere un perseguitato politico. Inoltre gli si concede lo spazio di difendersi facilmente da accuse infondate e di nascondersi meglio da accuse magari più serie e consistenti. Su questa strada non ci sono molte speranze di confrontarsi seriamente, da sinistra, con Berlusconi. Questa categoria di risposte conferma, quasi canonicamente, quanto avevo anticipato: sostenere la ovvietà che Berlubank Mediolanum ha diritto di utilizzare le Poste Italiane nei limiti delle leggi e delle norme vigenti mi ha valso immediatamente l’accusa di essere un “berlusconiano fervente”. L’antico vezzo italico che mio nonno sintetizzava nel famoso “ha detto male di Garibaldi” è stato ancora confermato (congiunturalmente applicato con “non ha detto male di Berlusconi”).

Meglio e francamente più apprezzabile la seconda tipologia di risposte: le cose sono cambiate in Italia e la sinistra svolge una opposizione che non è più quella di una volta. Il Congresso dei DS autorizza questa posizione? Il discorso di Piero Fassino ha una marcia in più? Auguri dunque, ma quando leggo le cose che dice e fa Mastella, leggo le minestre post-morotee di Prodi, o i sottili, vaghi distinguo di Rutelli, valuto le radicali differenze fra tutti costoro e Bertinotti e interpreto i lunghi silenzi di Giuliano Amato, francamente mi viene un dubbio. Confermato dalle risposte tipo A. La risposta tipo B sottende un rimprovero non tanto velato: chi non vive in Italia non può sapere…. Chiaramente dissento: forse dall’Australia si vedono le cose Italiane come attraverso un teleobbiettivo. Tutto è schiacciato su un piano onnicomprensivo: le distanze relative sono annullate e i disturbi al segnale di fondo sono filtrati. L’immagine è netta. Se fosse vero che per valutare e commentare bisogna essere presenti come potremmo valutare Bush, Rumsfeld, Schroeder, Chavez, Allawi, Junichiro Koizumi, Kjell Magne Bondevik, Helen Clark etc.? Certo bisogna leggere e ascoltare. La mia previsione è dunque questa: Berlusconi sarà sconfitto alle prossime elezioni, più per i suoi errori che per i meriti dei suoi oppositori. Ma dopo pochi mesi di governo della nuova coalizione di centro sinistra gli Italiani non saranno più tanto sicuri. Con la speranza di essere contraddetto dai fatti e con un certa inquietudine sui possibili 12 anni di legislature Prodi.