Un pellegrinaggio di pace e di futuro

Gianfranco Grieco (L'Osservatore Romano - 24 Luglio 2002)

Da L'Osseravtore Romano"A Dio piacendo...". Scaturiva dalla fede e dal cuore del Papa questa invocazione all'Angelus di domenica 21 luglio. Riassumeva una convinzione antica che accompagna da sempre la pietà del Popolo di Dio. "A Dio piacendo...". Giovanni Paolo II ha affidato tutto a Dio sin dall'alba del suo itinerante Pontificato. Ed oggi, questo auspicio che diventa preghiera trasfigura i momenti esaltanti e sofferenti di una vita offerta al Signore, da sempre e per sempre, al servizio del mondo. Ancora una volta il Papa pellegrino, con l'aiuto e la grazia di Dio, si fa viandante per le strade del mondo. La mèta, questa volta, è la città cosmopolita e multietnica di Toronto, alla volta della quale è partito nella mattina di martedì 23 luglio. Lì egli rivivrà con i giovani di tutto il Pianeta l'esaltante esperienza delle Giornate Mondiali della Gioventù. Questa di Toronto è la XVII. Dopo le indimenticabili giornate giubilari di Piazza San Pietro e di Tor Vergata, le rinnovate speranze delle giovani generazioni della terra sono tutte puntate verso questa metropoli del "Nuovo Mondo", per allargare sempre più gli spazi della gioia cristiana, della condivisione, della comunione, della correponsabilità. Da Roma 2000 a Toronto 2002. In questi due anni, proprio a metà percorso, da una mèta all'altra, "un'ombra oscura" si è affacciata sulla scena mondiale per seminare odio, violenza, morte. Dal dramma dell'11 settembre alla guerra nella Terra di Gesù, si sono susseguiti i giorni di lutto, di angoscia, di terrore, di pianto. Si è restati attoniti e sgomenti di fronte a queste due tragedie. La risposta cristiana a questi tragici eventi è racchiusa in due città-simbolo, due città che in questi primi mesi del 2002 sono diventate emblema di pace, di perdono, di riconciliazione e di solidarietà: Assisi e Toronto, la città serafica del Poverello, il santo della fraternità universale, e la moderna città capitale dell'Ontario, che abbraccia popoli di etnie e di fedi diverse per unirli nella "civiltà dell'amore". Padri e figli, generazioni di ieri e generazioni di oggi sono chiamate dal Papa a "pregare" insieme e a vivere "un'arricchente esperienza di fede". Le "sentinelle" di Toronto che accoglieranno Giovanni Paolo II "sono pronte a rispondere a Cristo: Eccoci. Ci siamo!". Il Papa conosce, sa quanto sono generosi ed altruisti i "suoi" giovani. Il Papa sa per esperienza cosa vuol dire contare su di loro. Scommettere sui giovani oggi, come fa Giovanni Paolo II, è costruire il futuro, è edificare la speranza. "A Dio piacendo...". Queste parole del Papa non sono altro che la testimonianza eloquente del suo quotidiano "Atto di affidamento". È Dio che guida i suoi passi di Padre e di Pastore. È Dio che lo conduce per mano verso i giovani di tutti i Continenti, radunatisi a Toronto all'alba del nuovo Millennio per rispondere al mandato evangelico di essere "sale della terra" e "luce del mondo".