"A
Dio piacendo...". Scaturiva dalla fede e dal cuore del Papa questa
invocazione all'Angelus di domenica 21 luglio. Riassumeva una convinzione antica
che accompagna da sempre la pietà del Popolo di Dio. "A Dio piacendo...".
Giovanni Paolo II ha affidato tutto a Dio sin dall'alba del suo itinerante
Pontificato. Ed oggi, questo auspicio che diventa preghiera trasfigura i momenti
esaltanti e sofferenti di una vita offerta al Signore, da sempre e per sempre,
al servizio del mondo. Ancora una volta il Papa pellegrino, con l'aiuto e la
grazia di Dio, si fa viandante per le strade del mondo. La mèta, questa volta,
è la città cosmopolita e multietnica di Toronto, alla volta della quale è
partito nella mattina di martedì 23 luglio. Lì egli rivivrà con i giovani di
tutto il Pianeta l'esaltante esperienza delle Giornate Mondiali della Gioventù.
Questa di Toronto è la XVII. Dopo le indimenticabili giornate giubilari di
Piazza San Pietro e di Tor Vergata, le rinnovate speranze delle giovani
generazioni della terra sono tutte puntate verso questa metropoli del "Nuovo
Mondo", per allargare sempre più gli spazi della gioia cristiana, della
condivisione, della comunione, della correponsabilità. Da Roma 2000 a Toronto
2002. In questi due anni, proprio a metà percorso, da una mèta all'altra,
"un'ombra oscura" si è affacciata sulla scena mondiale per seminare
odio, violenza, morte. Dal dramma dell'11 settembre alla guerra nella Terra di
Gesù, si sono susseguiti i giorni di lutto, di angoscia, di terrore, di pianto.
Si è restati attoniti e sgomenti di fronte a queste due tragedie. La risposta
cristiana a questi tragici eventi è racchiusa in due città-simbolo, due città
che in questi primi mesi del 2002 sono diventate emblema di pace, di perdono, di
riconciliazione e di solidarietà: Assisi e Toronto, la città serafica del
Poverello, il santo della fraternità universale, e la moderna città capitale
dell'Ontario, che abbraccia popoli di etnie e di fedi diverse per unirli nella
"civiltà dell'amore". Padri e figli, generazioni di ieri e
generazioni di oggi sono chiamate dal Papa a "pregare" insieme e a
vivere "un'arricchente esperienza di fede". Le "sentinelle"
di Toronto che accoglieranno Giovanni Paolo II "sono pronte a rispondere a
Cristo: Eccoci. Ci siamo!". Il Papa conosce, sa quanto sono generosi ed
altruisti i "suoi" giovani. Il Papa sa per esperienza cosa vuol dire
contare su di loro. Scommettere sui giovani oggi, come fa Giovanni Paolo II, è
costruire il futuro, è edificare la speranza. "A Dio piacendo...".
Queste parole del Papa non sono altro che la testimonianza eloquente del suo
quotidiano "Atto di affidamento". È Dio che guida i suoi passi di
Padre e di Pastore. È Dio che lo conduce per mano verso i giovani di tutti i
Continenti, radunatisi a Toronto all'alba del nuovo Millennio per rispondere al
mandato evangelico di essere "sale della terra" e "luce del
mondo".