Un Paese solido, un Premier capace

di Arturo Diaconale, da L'Opinione on line

La liberazioneLa soddisfazione e la gioia per la liberazione delle due Simone sono scontate. Mai il paese è stato così unito, nella sua opinione pubblica e nei suoi rappresentanti politici, nel timore e nella speranza per la sorte delle due ragazze. E mai c’è stata una così significativa unione di sentimenti per la conclusione positiva del rapimento delle nostre connazionali in Iraq. Ma la reazione immediata di felicità per il ritorno in patria delle due volontarie non chiude questo capitolo. Ai sentimenti vanno aggiunte delle valutazioni meno istintive. Ed è bene che queste valutazioni vengano espresse a caldo. Per impedire che le inevitabili strumentalizzazioni politiche possano inquinarle e condizionarle.

La prima considerazione è che il paese, nel suo complesso, si è comportato molto meglio di quanto nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Il segnale che gli italiani sono decisamente più solidi e più affidabili di quanto essi stessi non ne siano consapevoli si era già avuta dopo la strage di Nassirya. Allora ci fu una prova di forza dell’intera società italiana, adesso la prova è stata di compostezza. Ed ha riguardato le famiglie delle rapite, i loro amici, i cittadini comuni, i politici vicini alla loro organizzazione “Un ponte per…”, cioè quelli dell’opposizione.

La seconda considerazione si riferisce ai diplomatici, i servizi di sicurezza, il governo ed i suoi massimi responsabili. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ringraziato il sottosegretario Gianni Letta per l’impegno speso nel coordinamento delle complesse attività ed iniziative che hanno portato alla liberazione di Simona Torretta e Simona Pari. E mai ringraziamento è stato tanto generoso quanto meritato. Ma bisogna riconoscere che Gianni Letta non è stato solo. L’intero governo può legittimamente congratularsi con se stesso per il positivo epilogo della vicenda.

Chi avrebbe mai attribuito alle nostre autorità la capacità di condurre una trattativa con abilità, riserbo, prudenza, senza jattanza ed, anzi, in stretto collegamento informativo con l’opposizione? Sembrava che solo qualche governo di qualche fortunato paese straniero fosse in grado di compiere miracoli del genere. Invece il miracolo è stato compiuto dal nostro governo. E se si aggiunge a quello della liberazione degli altri tre ostaggi diventa un vero e proprio record mondiale.

La terza valutazione, infine, riguarda Silvio Berlusconi. Da domani i suoi contestatori ed avversari politici torneranno a criticarlo. Ma oggi anche loro debbono dare atto al Cavaliere di aver fornito una grande prova di coraggio, sicurezza e senso della misura. Qualcuno, magari uno di quelli che in estate si sono stracciati le vesti per la bandana, ora dirà che Berlusconi è fortunato. Sarà pure fortuna. Ma beato il paese che può contare su un Premier fortunato capace di evitare giornate di lutto e favorire momenti di gioia!