''Commosso, si'. Sono molto toccato''. Il leader di An, Gianfranco Fini, non
fa nulla per nascondere le sue emozioni, quando si riaccendono le luci nella
Sala della Lupa di Montecitorio, aperta ieri sera dal presidente della Camera,
Pierferdinando Casini, per l'anteprima del film 'Perlasca, un eroe italiano'. E
subito Fini va ad abbracciare Franco Perlasca, il giovane consigliere
provinciale di An figlio di Giorgio Perlasca, il commerciante padovano che,
spacciandosi per console spagnolo salvo' la vita a migliaia di ebrei, a Budapest
nel 1944. ''Hai tutte le ragioni di essere emozionato'', bisbiglia Fini al
giovane Perlasca, che stringe mani e sorride. ''Stavolta devo dirle proprio
bravo'', si complimenta poi il vicepremier con Claudio Cappon, presidente della
Rai (che ha coprodotto il film). La Sala della Lupa e' piena di esponenti
politici di tutti gli schieramenti: ''Gianni Letta, Fassino, Violante, Boselli,
Bertinotti, Boato. Ci sono i massimi gradi dell'esercito, gli attori e il
regista del film, esponenti della comunita' ebraica: la signora Tullia Zevi, che
assiste alla proiezione sussultando alle scene piu' crude, l'ambasciatore di
Israele Ehud Gol, il presidente della comunita' italiana Amos Luzzatto, e il
nuovo rabbino capo della comunita' romana, Riccardo Di Segni. Fini ha cercato lo
sguardo del rabbino Di Segni, e incrociato il suo sorriso si e' avvicinato per
stringergli la mano e scambiare con lui poche parole di commento. ''Un film
veramente forte e toccante - ha detto il ministro Mirko Tremaglia - che insieme
alle atroci barbarie delle croci crociate esalta la splendida umanita', l'eroismo
di un italiano fascista''. Fascista, come ha detto ieri sera il presidente della
Camera, Casini, ricordando l'incredibile vita di questo uomo che non poteva
sopportare la vista di persone marchiate a fuoco, lo strazio dei bambini, la
discriminazione verso gli ebrei, le leggi razziali. E di ebrei Perlasca ne
salvo' 5000, lui che era un fascista entusiasta, volontario in Abissinia con le
''camice nere'' del 28 ottobre e volontario in Spagna nel '36. ''Spero che molti
giovani vedano questo film - ha detto Gustavo Selva, esponente di vertice di An
e presidente della commissione Affari esteri della Camera - spero che i giovani
meditino sull'eroismo di chi ha rischiato la vita per contrastare i crimini
nazisti e riflettano sul fatto che gli ebrei sono ancora minacciati, essendoci
qualcuno che non vuole riconoscere il loro diritto ad esistere come Stato e
Patria''.