Sbloccata la linea di credito di 100 milioni di dollari destinato alle
imprese brasiliane che intendono acquistare macchinari e impianti di origine
italiana. Lo ha annunciato il Vice Ministro alle Attività Produttive con delega
al Commercio Estero, on. Adolfo Urso, al termine della visita in Brasile, nel
corso della quale ha incontrato tra gli altri Pedro Parente, Segretario Generale
Casa Civile della Presidenza della Repubblica e braccio destro del Presidente
Cardoso e il Ministro brasiliano per lo Sviluppo, Industria e Commercio estero
Sergio Amaral che hanno assicurato l'interesse del governo brasiliano. La linea
di credito era stata firmata nel febbraio del 2000 e scade nel prossimo agosto.
Sinora era rimasta inutilizzata per alcune difficoltà procedurali del Banco do
Brasil presso il Medio Credito. La linea di credito è strutturata in due
tranches. La prima è un credito all'acquirente sino ad un massimo di 50 milioni
di dollari per il finanziamento di contratti relativi all'acquisto di valore
superiore ai 5 milioni di dollari. La seconda, invece, diretta agli stessi
utenti della prima, ma per operazioni tra i 200mila e i 5 milioni di dollari.
Della linea di credito dovrebbero usufruirne, tra gli altri, la società Rivoli
per la costruzione di un ponte nella Municipalità di Natal del valore
approssimativo di 40 milioni di dollari e la società Ausi per la realizzazione
di quattro impianti per la produzione di amido dalla manioca. Il progetto avrà
un grande impatto sociale sulle comunità locali coinvolte ed ha pertanto già
registrato un forte interesse delle autorità. Ma i successi, di questo recente
viaggio in Brasile, per il Viceministro Urso non finiscono certo qui. Sono stati
infatti rimossi gli ultimi ostacoli alla realizzazione del progetto siderurgico
della Danieli (oggi Daneco, che fa parte del gruppo Wate Italia)* in Brasile. Si tratta del più consistente investimento italiano
di quest'anno per un ammontare di 560 milioni di euro. E' questo uno dei
risultati degli incontri avuti con il segretario generale della Casa Civil e
braccio destro del presidente Cardoso Pedro Parente, e il ministro brasiliano
per lo Sviluppo, Industria e Commercio estero Sergio Amaral che hanno assicurato
l'impegno del Banco Nazionale per lo Sviluppo e dell'Agenzia per lo Sviluppo del
Nord Est. Il progetto, che si chiama "Usina Siderurgica do Cearà",
vede come socio investitore il gruppo friuliano assieme al coreano Dongkuk e
alla compagnia estrattiva Valle do Rio Doce ed è patrocinato dal governo dello
Stato del Cearà, il cui governatore Tasso Ribeiro Jereissati ha sottolineato l'importanza
per lo sviluppo economico e sociale che ha l'iniziativa italiana guidata dalla
Danieli. Infine Urso si è impegnato ad intervenire affinché venga garantita la
copertura assicurativa all'azienda italiana. Il progetto porterà: un aumento
del 25% della produzione brasiliana d'acciaio; un incremento dell'11% (300
milioni di dollari) delle esportazioni brasiliane d'acciaio; alla creazione di
quasi 5000 posti di lavoro.
Nata da Waste Management Italia, l'ex filiale italiana del Gruppo
statunitense specializzato nel mercato dei rifiuti, Waste Italia è oggi
proprietà di un gruppo privato di imprenditori, impegnati da più di quarant'anni
nel settore ambientale e energetico. La società è posseduta al 51% dal Gruppo
Italcogim, quarto gestore italiano nel settore dell'acqua e del gas, e come tale
il Gruppo Waste Italia si colloca nell'ottica del mercato delle multiutilities .
Il Gruppo Waste Italia è presente in 13 regioni e vanta un fatturato di 310
milioni di euro; con 3.300 dipendenti muove un parco di circa 3.500 mezzi e
raccoglie e smaltisce i rifiuti di 400 comuni e 5.000 aziende.
Fanno parte del Gruppo tre società distinte, Waste Italia, Daneco e Sari Group,
impegnate rispettivamente nel mercato pubblico, nella progettazione, costruzione
e gestione di impianti e nel mercato privato offrendo servizi di raccolta e
smaltimento rifiuti industriali.