Proiettando in avanti di venti anni un qualunque scenario geopolitico si vede facilmente che:
In questo scenario, presentissimo ai grandi strateghi US, e' evidente che gli Stati Uniti devono cominciare immediatamente (e sono forse in ritardo) una politica radicalmente diversa da quella pseudo "globale" degli ultimi 50 anni. Gli Stati Uniti hanno, rispetto al resto del mondo, interessi unici e assolutamente antagonisti che dovranno difendere senza scrupoli e senza limiti di risorse militari e quanto altro. Questa era di nuovo isolazionismo USA comincia con la guerra del Golfo, con la guerra in Afghanistan, con i giochi sporchi USA/Iran/Irak. Nelle prime due c'e' stata una farsesca copertura con "grande coalizione", salvataggio dell democrazia, freedom, e "humanitarian codswallop", ma questa copertura cadra' in tempi piu' o meno brevi.
Non e' una ricerca di supremazia imperialista quella che spinge Bush, Cheney, Rumsfeld, Perle, Powell etc. ma la lotta per il mantenimento del privilegio USA (petrolio, food, acqua) che non sono disposti a mollare e nemmeno a negoziare. Le controparti sono L'Europa e la Cina con i relativi "satelliti".
Nessun presidente Americano si potra' permettere di imporre agli elettori l'idea di rinunciare all'American Way of Life" (i.e.: benzina a 30 $ al gallone, acqua razionata, energia elettrica 12 ore al giorno, tasse mostruose...) per strutturare una improbabile strategia "one world". Non verrebbe eletto e, se lo facesse una volta eletto, lo butterebbero fuori con qualche Oswald provvidenziale.
Per contrastare gli Stati Uniti su questa strategia ci vorrebbe una Europa motivata e granitica e capace di dialettizzare sul medesimo terreno (non splendide piattaforme labor o di sinistra neosocialista, ma schifezze tipo protezionismo nel trade, blocchi finanziari ai rapinatori tipo ENRON, sostegno bellico a movimenti "contras", organizzazione di complotti e cospirazioni varie...finanziamenti occulti per far saltare banche e corporations che danno noia, pseudo attentati terroristici per giustificare reazioni poliziesche: piu' o meno come hanno fatto con alcuni dei presidenti piu' illuminati Kennedy, Johnson, Nixon, Reagan, Bush sr, con la competente assitenza di Kissinger). Se dovessi scommettere my bet would be China as the winner.
Dunque se questa ipotesi e' vera la guerra all'IRAK dovrebbe farla l'Europa con qualche machiavellica strategia (allearsi a Saddam come prima mossa direi) e togliere l'iniziativa alla banda Bush & C. In questo quadro trovo brillante l'iniziativa del Vaticano di ricevere Tarik e di mandare un "messo" pontificio da Saddam. Unsurpassed! Segue a ruota il gioco apparentemente buffonesco, ma astutissimo del Berlusconi: essendo incomprensibile gli consentira' ogni sorta di volteggio finale. Complimenti: solo gli imbecilli sono chiari e lineari in queste situazioni.
* La sostanza e' che con l'aumento dei costi energetici molti paesi non avranno risorse per la loro gia' marginale agricoltura e per mantenere le loro strutture di governo e produttive. Cadranno in mano a bande di saccheggiatori e in pochi anni diventeranno luoghi di totale barbarie. Le imprese USA o Europee li abbandoneranno per la impossibilita' di mantenervi uffici, personale, strutture produttive. Diventera' difficile anche fornire in molte zone dell'Africa i servizi assistenziali che attualmente vengono svolti da organizzazioni internazionali (ONU, UNESCO, Medecins sans Frontieres, CARE, World Vision).