Silvana Mangione ringrazia il Ministro Tremaglia per le mimose

Silvana Mangione/Consigliere CGIE per gli USA, Componente del CdP per i Paesi Anglofoni Extraeuropei 

(GRTV) La mimosa offerta dal Ministro per gli Italiani nel Mondo - che si unisce a quelle inviate da alcuni colleghi particolarmente sensibili all’apporto costruttivo della «seconda metà del cielo» - mi fa grande piacere e di essa lo ringrazio. L’iniziativa di una Conferenza Internazionale delle Donne Italiane all’Estero, cui fa riferimento il Ministro Tremaglia, continua il percorso di costruzione, iniziato nel 1997 con il Primo Seminario Internazionale delle Italiane nel Mondo, tenuto alla Farnesina; proseguito con il Convegno internazionale di Lecce, propedeutico alla Prima Conferenza degli Italiani nel Mondo del 2000, che nel suo documento finale fece propria la nostra richiesta di istituire per legge un Osservatorio delle Donne Italiane all’Estero. Dal 2000 ad oggi si sono susseguiti molti altri momenti di incontro, di confronto di idee e di dialogo, a livello internazionale, nazionale e regionale, non ultime la Giornata dedicata alle donne dalla Commissione Continentale dei Paesi Anglofoni extraeuropei ad Adelaide in Australia e la Conferenza internazionale delle Pugliesi nel Mondo nello scorso febbraio.

Le Donne Consigliere del CGIE saranno certamente vicine al Ministro - ove egli lo desideri - nella fase di preparazione della Conferenza che le riguarda personalmente e si augurano che si arrivi all’assise mondiale delle italiane all’estero dopo l’approvazione - da parte della Commissione competente in sede legislativa - di una legge che istituisca l’Osservatorio delle Donne Italiane all’Estero (Odie), unificando le due proposte di legge che giacciono da anni alla Camera.

In questo modo si riconoscerebbe concretamente alle donne emigrate non soltanto il peso di quanto hanno fatto in passato per consolidare e far crescere le nostre comunità, ma anche il valore del loro presente di mobilità e creatività e la loro futura «promessa di felicità e di vita», come la chiama il poeta Luzi, di recente scomparso.