Scomparso Bruno Zoratto

Bruno Zoratto, un uomo in prima linea nelle battaglie in favore degli italiani all’estero (S.P./GRTV)
Il dolore di Mirko Tremaglia

Mandi, Bruno. Amico sempre pronto ad aiutare con l'esempio, i consigli e con i fatti i compagni di lotta per l'attribuzione del voto agli italiani all'estero. Mantengo nel profondo dell'anima il tuo sorriso di friulano lottatoe irriducibile e al tempo stesso cortese e pronto a dare una mano. Sono orgoglioso di avere ottenuto da te il tesserino di collaboratore di Oltre Confine, il simbolo del lavoro italiano nel mondo. Edoardo Pacelli

Ci sono dei “pezzi” che non si vorrebbero mai scrivere perché ogni parola è insufficiente e può scivolare nella facile retorica di fronte ad accadimenti tragici. Forse il silenzio sarebbe l’omaggio migliore di fronte ad una morte che pure colpisce nell’intimo e lascia attoniti. Ma non si può tacere davanti alla scomparsa di Bruno Zoratto, figura di primo piano fra le collettività italiane nel mondo. Il Presidente della Commissione Informazione CGIE se ne è andato in punta di piedi, senza fare rumore. Contrariamente al suo stile, appassionato, focoso. Chi, come noi giornalisti, lo ha seguito nel suo percorso all’interno del Consiglio Generale, non può che ricordarne gli interventi intelligenti e politicamente raffinati e il suo impegno assoluto verso i connazionali all’estero. Un uomo sempre in prima linea che ha dato esempio di grande dedizione e che non si è mai tirato indietro di fronte alle battaglie in nome delle collettività. E’ scomparso troppo prematuramente Bruno Zoratto. Nato a Sedegliano (Udine) il 30 giugno 1946, Zoratto sapeva cosa voleva dire appartenere al mondo, troppo a lungo misconosciuto in Italia, dell’emigrazione. Nel 1964 aveva varcato il confine per andare in Germania. Stabilitosi a Stoccarda aveva lavorato fino al 1974 alla Mercedes-Benz. Zoratto aveva, si può dire, fin da subito lottato per difendere i diritti degli italiani emigrati. Lo aveva fatto in politica (era militante nelle file di AN) e sul fronte giornalistico. Nel 1969 aveva fondato, a Stoccarda, una delle storiche testate dell’emigrazione, “Oltreconfine”, da lui stesso diretto con grande passione e determinazione. Sono famosi i suoi editoriali, dai toni spesso accesi, ma sempre sostenuti da forte coerenza e linearità. “In quello che si fa bisogna credere – aveva sottolineato Zoratto in un editoriale scritto nel 1999, in occasione dei trent’anni di vita del giornale - anche quando si rischia di sbagliare nel giudizio e nelle valutazioni”. Oltreconfine era divenuto uno dei punti di riferimento della collettività in terra tedesca e non erano mancati riconoscimenti da parte di autorità italiane e tedesche, anche di opposto orientamento politico. Sempre per i 30 anni di Oltreconfine, il Cancelliere Gerhard Schoeder si era congratulato con il Direttore perché il giornale “fornisce ai suoi lettori una visione notevolmente varia nella storia e nella cultura tedesche, favorendo così l’ambientazione degli italiani in Germania e la convivenza”. E l’allora Presidente del Consiglio italiano Massimo D’Alema aveva sottolineato in un messaggio a Zoratto che “trent’anni della vostra rivista dimostrano quanto sia necessario un ponte di cultura e di attualità politica per contribuire al miglioramento delle nostre relazioni”. Autore di molti libri tradotti in tedesco, inglese e persino cinese, Zoratto, era fortemente impegnato in campo sociale e politico. Nel 1968 era stato fra i fondatori in Germania del Comitato Tricolore degli Italiani nel Mondo, diventando componente del Consiglio Direttivo Centrale e Coordinatore Europeo dei Ctim. Aveva fatto parte del Comitato Centrale, dell’Assemblea Nazionale e della

Direzione Nazionale di Alleanza Nazionale. Da anni era il Dirigente Nazionale del Coordinamento “Italiani nel Mondo” del Dipartimento Esteri e Politiche Comunitarie. Nel ‘75 fu delegato alla Prima Conferenza Nazionale dell’Emigrazione, nell’85 venne eletto membro del Consiglio direttivo della Fusie (Federazione Unitaria della Stampa Italiana all’Estero) dove, nel luglio 2001, fu eletto nel Comitato di Presidenza della stessa Federazione. Nel 1988 divenne membro del “Comitato organizzatore” e del “Comitato ristretto” della Seconda Conferenza Nazionale dell’Emigrazione. Sempre nel 1988 il Console Generale d’Italia a Stoccarda lo chiamò a far parte del Coemit locale. Qualche anno dopo, nel 1991, fu eletto membro nel Comites e nominato con decreto governativo membro del CGIE. Nel 1997 fu rieletto nel Comites, nella lista unitaria “Alleanza Italiana Ctim-Anfe-Acim” ottenendo nella Circoscrizione Consolare di Stoccarda il 24,34% dei voti. Nel ‘98 venne eletto Consigliere nel CGIE, in rappresentanza della Germania, da quasi il 50% dei componenti della “assemblea elettorale” convocata a Bonn dall’Ambasciata d’Italia. Nel ‘99 divenne Presidente della Commissione Informazione e Comunicazione del Consiglio Generale. Nel luglio 2000 fu nominato, con decreto del Governo, membro del “Comitato organizzatore” e del “Comitato ristretto” della Prima Conferenza degli Italiani nel Mondo.

Dal giugno 2001 era nello staff del Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, che lo aveva voluto al suo fianco in veste di esperto nel campo dell’associazionismo dell’emigrazione, dei Comites, del CGIE, dell’informazione di ritorno e dell’informazione italiana nel mondo.

Nel luglio 2002 gli era giunto un alto riconoscimento dal Quirinale. Il Presidente Carlo Azeglio Ciampi gli aveva infatti conferito il titolo di “Grande Ufficiale dell’Ordine della Stella della Solidarietà” .

La notizia della scomparsa di Zoratto ha scosso dolorosamente il mondo nel quale operava. La Segreteria del CGIE, guidata dal Ministro Torquato Cardilli, in un messaggio sottolinea che “non è solamente venuto a mancare un amico, ma un sincero combattente per la libertà e per la democrazia degli italiani all’estero”. “In questo triste momento – si legge nel messaggio - il CGIE si raccoglie in silenzio in un atto di solidarietà umana con la famiglia e con quanti gli furono più vicini”. Profondamente colpito il Segretario Generale del CGIE, Franco Narducci che, nel dare la tristissima notizia ai membri del Consiglio, ha parlato di Zoratto come di una “persona indimenticabile che ci mancherà molto, nel CGIE e in tutto il mondo dell’emigrazione”. “Siamo stati compagni di viaggio di Bruno per tanti anni nella battaglia per i diritti degli italiani all’estero ed ora ci mancheranno la Sua carica e il Suo impegno totale”, scrive Narducci che “a nome del CGIE e mio personale esprimo fin da ora i più profondi sentimenti di cordoglio ai familiari di Bruno, al Ministro Tremaglia, e ai Suoi amici più cari”.

“Profondamente colpito e rattristato” dalla notizia, anche il Presidente della II Commissione CGIE, Dino Nardi: “Oltre che alla famiglia ed agli amici più intimi, ai quali vanno le mie più sentite condoglianze,egli mancherà sicuramente anche a tutti noi che, pur nella diversità delle idee, abbiamo lottato per decenni fianco a fianco dalla stessa parte della barricata per i diritti degli italiani all’estero”.

Gian Luigi Ferretti, membro del CdP, ha idealmente indirizzato una lettera al suo amico Zoratto. “Sei caduto così come cadono i grandi combattenti, sul campo di battaglia, quella dei Comites, per la quale avevi sviluppato le strategie ed avevi piazzato le truppe in posizione in tutte le parti del mondo”. “Nessuno come te – scrive Ferretti - conosceva tutti i problemi del mondo dell’emigrazione e con te se ne va la memoria storica degli italiani nel mondo. Credo che nessuno possa immaginare un CGIE senza un Zoratto a riempire l’assemblea con la sua straripante personalità”.

Cordoglio viene espresso da Elio Carozza, Presidente della VI Commissione CGIE e Segretario dell’Unione dei DS in Europa. A nome di questi ultimi Carozza ha indirizzato un messaggio ai familiari di Zoratto e ai Comitati Tricolori nel Mondo. “Con l’improvvisa scomparsa di Bruno Zoratto viene a mancare un avversario politico, corretto e leale” scrive Carozza sottolineando che in Zoratto, i DS in Europa “hanno sempre trovato un avversario politico pronto e aperto al confronto e al dialogo”. “Da posizioni opposte – ricorda Carozza - molte volte siamo riusciti a convenire su posizioni comuni per i diritti, per la tutela e per la valorizzazione delle comunità italiane che vivono in Europa e nel Mondo”.

ITALIAMIGA si unisce al cordoglio dei familiari e del misnistro Tremaglia.