Caro
Mieli, a Cuba tre giornalisti sono stati condannati a 20 anni di carcere perché
"dissidenti"; tra di essi anche Carlos Rivero, noto poeta e scrittore
e sicuramente non un estremista filoamericano. Altri dissidenti hanno subito
pene dai 18 ai 25 anni di carcere; il regime cubano ha soppresso la Commissione
cubana di diritti umani e riconciliazione nazionale; almeno altri 80 dissidenti
sono stati arrestati nel corso della peggiore "ondata repressiva"
perpetrata a Cuba negli ultimi decenni. Attendo ora con fiducia la certa e
accalorata levata di scudi da parte di tutto il giornalismo italiano, compresi
coloro che fino a oggi hanno gridato il loro sdegno contro il Bush liberticida e
antidemocratico. Attendo che le élite culturali italiche si scaglino senza
riserve e fino allo sfinimento contro il regime di Fidel Castro, a partire dal
Nobel Dario Fo che in tv denuncia gli Usa per i prigionieri talebani a
Guantanamo. Attendo con speranza l' apparire di bandiere inneggianti a Cuba
libera sui balconi che già espongono il vessillo della pace. Attendo il
moltiplicarsi di manifestazioni e proteste in tutte le piazze contro la
dittatura castrista. Attendo che Pietro Ingrao rilasci un' altra intervista
esortando il popolo cubano a resistere all' oppressore Fidel Castro. Attendo che
Fausto Bertinotti e Sandro Curzi spieghino la natura dittatoriale del comunista
Castro con la stessa tenacia che usano contro il "neoimperialismo" di
Bush e i dittatori filo Usa come Pinochet. Attendo immediate interrogazioni
parlamentari e molteplici mozioni del prolifico centrosinistra a favore delle
violazioni del diritto internazionale a Cuba. Attendo. Roberto Anedda