Prima pietra per il MOSE

Venezia 14 maggio 2003

"Questa è l'opera più importante oggi nel mondo per la tutela ambientale". Ha dichiarato il Presidente del Consiglio intervenendo a Venezia alla cerimonia d'inizio lavori del sistema MOSE. Berlusconi ha assicurato che da parte del governo ci sarà un'attenzione del tutto particolare per la salvaguardia della città.''Mi piacerebbe che l'attivita' del governo potesse essere quella realizzata negli ultimi 3 giorni''. Ha proseguito  Silvio Berlusconi.. Il premier ha citato la conclusione degli accordi in Turchia del 12 maggio scorso, l'inaugurazione di ieri del depuratore di Milano e il via ai lavori di ristrutturazione del Petruzzelli di Bari e oggi l'inaugurazione del cantiere delle dighe mobili, a Venezia, ''dopo 37 anni di discussione. Il Mose fa parte delle 125 opere dell'impegno del governo per il programma decennale''.

La cerimonia si è svolta alla Scuola Navale Militare Francesco Morosini. Di fronte alla bocca di Lido, la "porta" storica di Venezia sul mare, la Scuola è oggi il simbolo dell'inscindibile rapporto fra la città lagunare e l'Adriatico: da lì, dopo il via del Presidente del Consiglio, una barca da lavoro trasporterà "la prima pietra", che rappresenta simbolicamente l'inizio di tutti i lavori del Sistema Mose, alla bocca di porto di Malamocco, dove è stato da poco avviato il primo cantiere.

E' questo un momento di svolta. I 37 anni dalla drammatica alluvione del 1966 non sono passati invano: molto da allora è stato fatto dallo Stato italiano per la tutela dell'ecosistema lagunare, ma l'avvio del Sistema Mose, un'opera attesa da anni da Venezia e dal mondo, rompe ogni indugio e consente finalmente di mettere in totale sicurezza la città.

Cos'è il MOSE

Il MOSE è il sistema di difesa degli abitati lagunari dalla acque alte eccezionali. Comprende le opere mobili alle bocche di porto e le opere complementari.

L'ultima fase a paratia apertaIl MO.S.E. (acronimo di MOdulo Sperimentale Elettromeccanico), da cui ha preso il nome l'intero progetto delle opere mobili alle bocche di porto per la difesa dalle acque alte, è stato utilizzato per eseguire, tra il 1988 e il 1992, un'importante serie di sperimentazioni sul prototipo in scala reale di una singola paratoia. Il MO.S.E. era costituito da due diversi elementi: uno scafo "di contenimento" dotato di torri e altre strutture di servizio quali uffici e sale di comando e di controllo; il prototipo di paratoia in scala reale oggetto delle sperimentazioni. Spesso si è confusa la struttura a torri realizzata per contentere la paratoia sperimentale con l'opera idraulica. Le opere mobili alle bocche di porto non sono, invece, tanti MO.S.E. collocati l'uno accanto all'altro. Le torri e strutture di servizio appartengono solo alla "piattaforma sperimentale" del MO.S.E. che è stata costruita per contenere la paratoia e consentirne un'agevole sperimentazione, e non sono affatto presenti nel progetto delle opere mobili. Tra le paratoie non è prevista infatti alcuna struttura aerea intermedia: quando le paratoie non sono in funzione "scompaiono" negli alloggiamenti predisposti nel fondale e la presenza delle opere nel canale di bocca è completamente invisibile.

La soluzione che prevede la chiusura temporanea di tutte e tre le bocche di porto, attraverso una schiera mobile di paratoie, congiuntamente alla difesa locale degli abitati fino a quota determinata, risulta l'unica in grado di rispondere compiutamente all'obiettivo della legge 798/84, ovvero la difesa completa di tutti gli abitati della laguna dalle acque alte.

Il tipo di paratoia adottata ottempera anche alle prescrizioni che riguardano: l'assenza di strutture intermedie o aeree e l'inserimento nel contesto paesaggistico della laguna; la necessità di non diminuire i naturali ricambi d'acqua indotti dalle maree (questa prescrizione è stata modificata dalla delibera del Consiglio dei Ministri del 15 marzo 2001 e successivamente dal Comitatone del 6 dicembre 2002); l'assenza di impatto sulle attività socio-economiche, con particolare riferimento alle esigenze del traffico navale, della portualità e della pesca.

Le opere mobili sono costituite da schiere di paratoie installate sul fondale delle bocche di porto. Si definiscono "mobili" poiché in condizioni normali di marea esse sono piene d'acqua e restano adagiate nelle strutture di alloggiamento realizzate sul fondo (ciascuna paratoia è vincolata alle strutture di alloggiamento attraverso cerniere).

Quando, invece, è prevista una marea superiore ai 110 cm (mareografo di punta della Salute) le paratoie vengono svuotate dall'acqua mediante immissione di aria compressa. In questo modo esse si sollevano, ruotando attorno all'asse delle cerniere, fino ad emergere. Con questo sistema si è in grado di isolare, temporaneamente, la laguna dal mare e di bloccare il flusso della marea. Le bocche restano chiuse per la sola durata dell'acqua alta e per i tempi di manovra delle paratoie (in media, 4,5 ore complessivamente).

La manovra di apertura delle paratoie avviene secondo precise procedure per le quali si tiene conto anche del possibile aumento dell’acqua in laguna per l’apporto dei fiumi, per la pioggia, per i sovralzi locali causati dal vento, per il passaggio dell’acqua tra un paratoia e l’altra.

Il sistema è dimensionato per sostenere un dislivello tra mare e laguna fino a 2 m. E’ quindi efficace anche in previsione di un rilevante aumento del livello del mare nel prossimo secolo.

Per saperne di più: http://www.salve.it/it/soluzioni/acque/f_mose.htm