Per la sinistra vittoria inutile

R. Farina da Libero, 29 gennaio 2003

Coraggio, signori che avete sperato con la vittoria di Berlusconi di cambiare un pochino in meglio l'Italia e persino la giustizia. Questa sconfitta in Cassazione delle tesi berlusconiane è una vittoria del menga - a Roma dicono di Pirro - per la sinistra e il partito dei giudici. Ci consoliamo con poco? Mica tanto.

Certo, ci immaginiamo la faccia di Berlusconi in queste ore, e non è un bel vedere. La batosta giudiziaria è amara per tutti, figuriamoci per lui che s'incupisce se perde una pedina a dama. Ovvio, c'è un sentimento di frustrazione che tocca i suoi elettori: si percepisce nell'aria l'alito cattivo dell'ingiustizia, e ci si vorrebbe ribellare. Arrivano telefonate in redazione: «Bisogna far qualcosa». La Lega proclama: si deve andare alla resa dei conti coi giudici. Altolà, fermi tutti. Anche se logica e buon senso suggeriscono che la sentenza della Cassazione calpesta l'evidenza, e ci fa girare con ragione i santissimi, obbedire all'ira è una fesseria.

Ripeto, questa sconfitta giudiziaria è una vittoria politica grande come una casa. Tant’è vero che la sinistra ragionante temeva questo esito come la morte e ha sperato fino all'ultimo in un trasferimento dei processi a Brescia; lo confidava ancora poche ore prima la diessina Anna Finocchiaro. Adesso infatti non ci saranno più remore, inciuci, traccheggiamenti: la riforma della giustizia procederà al galoppo. E sarà nel senso del lavorare-lavorare-lavorare, provvederà alla separazione delle carriere tra pm e giudici, darà un taglio all'organizzazione ideologico-politica della magistratura. E questo qualunque cosa decida il tribunale di Milano (la sentenza che tocca solo Previti è prevista per marzo; quella che riguarda anche Berlusconi, per la risibile accusa sullo Sme, dovrebbe essere per luglio).

Va bene così, viva i processi a Milano. Non siamo pazzi. Siamo stati i primi a scrivere che Brescia, come sede giudiziaria, dava affidamento più o meno come Milano: poco cioè. Inoltre, con lo spostamento le piazze si sarebbero riempite di girotondini, i quali campano e proliferano solo sul lamento continuo, sul vittimismo, sulla denuncia del nuovo fascismo eccetera. Adesso che diranno? Che Berlusconi è un despota? Il popolo italiano sarà lento ma non è mica cretino. Costoro gli hanno spiegato, anzi urlato, per otto mesi che la legge Cirami era stata fatta ad uso e consumo di Berlusconi e di Previti. Hanno fatto le barricate in Parlamento. Sono giunti a un passo dall'impeachment contro il presidente del Senato, Marcelle Pera, perché costui osava permettere che la maggioranza votasse le norme come si usa in democrazia, e cioè a maggioranza. Il povero Cirami è stato seguito persino mentre faceva pipì in aeroporto per poi additarlo alla vergogna nazionale siccome non si era lavato le mani prima e dopo la minzione (sul serio, e questo sulla rivista intellettuale Diario). Ora questo presunto abominio che sarebbe la legge Cirami è dichiarata dalla Cassazione giusta e legittima, proprio mentre sostiene che "in concreto" non è applicabile a Berlusconi e Previti. Questo dimostra che non era la legge ad essere ad personam, ma l'opposizione ad essere - ci si scusi il latino - versus personam, contro Berlusconi, a costo di non volere una legge sacrosanta.

E' una vittoria politica e morale anche per un altro motivo. Il pm Antonio Siniscalchi, nel proporre alla corte di respingere il trasferimento dei processi, aveva fornito il suo perché. Ed è questo: non c'è più Borrelli. Fin quando c'era Francesco Saverio, Milano era poco serena, lui era un politico duro, ma ora è andato in pensione, e c'è serenità. Questa è una bomba contro il Palazzo di Giustizia di Milano e contro le eventuali condanne. Il processo infatti non è solo la sentenza, ma è anche il susseguirsi di atti che - si ammette implicitamente - sono stati compiuti in un ambiente ostile agli imputati. Non può esserci un risultato giusto se la somma delle operazioni è stata falsata. Che credibilità possono avere le sentenze di Milano? Vicina allo zero. E, ancora, che valore hanno i processi di Tangentopoli svoltisi sotto la guida di uno come Borrelli? Bisognerebbe rifarli. Alla fine questa Cirami è stata inutile per Berlusconi ma utilissima all'Italia.