Per
l'economia italiana "penso si possa proprio dire che il peggio sia
passato". Lo ha affermato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti che
è intervenuto sulla riforma della tassazione delle societa'. Il ministro ha
sottolineato come questa crisi sia stata affrontata avendo il governo minori
poteri di intervento rispetto a quelli passati: "Non possiamo gestire
una politica di bilancio per i vincoli derivanti dal patto di stabilita', cosi'
come non possiamo gestire la politica sui cambi. Possiamo senz'altro affermare
di aver lavorato bene nel corso del semestre di presidenza italiana dell'Unione
europea, difendendo con grande impegno la posizione nazionale".
Il ministro dell'Economia ha anche sottolineato, nel suo intervento, come in questi due anni e mezzo il governo si sia trovato ad affrontare una "quantita' spaventosa" di problemi, come mai nessun esecutivo ha avuto nel passato, "dimostrando una capacita' di reazione e di intervento proporzionata alla loro intensita'", dalle due guerre al crollo delle borse con conseguenze maggiori, a suo dire di quelle del '29, alla crisi dell'auto, all'introduzione dell'euro con "conseguenze tremende sul caro vita" alla crisi delle economie sud americane (soprattutto in Argentina). "Rispetto agli altri paesi europei possiamo senz'altro dire che l'Italia ha pagato di piu' la crisi internazionale".