Patto per il lavoro dedicato a Marco Biagi

Roma 5/7/2002

L'economista Marco Biagi, assassinato dalle Brigate Rosse, autore del Patto di Lavoro.''Se dovessi dare un titolo a questa giornata, direi piu' lavoro meno tasse. Piu' lavoro esce dal patto per l'Italia, meno tasse dal primo modulo della riforma fiscale che approveremo nel Documento di programmazione economico e finanziaria'' e sara' la piu' grande riduzione delle tasse nella storia della Repubblica''.

Lo ha affermato il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, commentando la sigla del Patto per l'Italia tra governo e parti sociali, in ''una giornata fortunata, in cui si realizzano alcuni degli impegni che avevamo assunto nei confronti degli elettori con il nostro contratto con gli italiani a scadenza quinquiennale''.

Il premier ha ricordato tutti i punti realizzati e le ''promesse mantenute'': eliminazione delle tasse di successione e donazione, innalzamento delle pensioni minime, ''i circa quattrocentomila posti di lavoro'' creati nell'ultimo anno, con la possibilita' di ulteriore crescita che verra' consentita dalla riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, eliminando uno sbarramento fin qui ''esiziale'' per lo sviluppo delle ''27 mila piccole e piccolissime imprese. Siamo in largo anticipo su tutti i tempi previsti dal nostro piano di governo''.

Berlusconi ha messo in evidenza che "ora le imprese potranno crescere senza paura: Credo che non si possa affermare che questo governo vuole facilitare i licenziamenti. La sostanza e' quella di far crescere le imprese piccole oltre i 15 dipendenti, non c'e' nessun diritto e nessun lavoratore che viene colpito. Dunque certe affermazioni sono proprio infondate. L'articolo 18 non e' stato toccato, i diritti dei lavoratori non sono stati modificati. L’accordo si e' firmato alla memoria di Biagi. Continueremo sulla strada che lui ha indicato".

Commento di ITALIAMIGA

Il segretario della CISL, Savino PezzottaPer commentare la firma dell'accordo tra il governo e le parti sociali ci piace scegliere le parole di Savino Pezzotta che è riuscito a cogliere il senso più profondo degli eventi: "Ha vinto la strategia di un sindacato riformista che affronta le questioni di merito per quelle che sono e non guarda al colore del suo interlocutore". Quanto dichiarato da Pezzotta è la conquista più significativa incassata dal governo e dal Paese dopo che, per otto mesi, la nazione aveva vissuto una paralisi nelle relazioni industriali, uno sciopero generale e vari tentativi di dialogo andati, purtroppo, a vuoto.