L'onorevole
Filippo Berselli, sottosegretario della Difesa, ha capeggiato una missione in visita alla
LAD (Latin America Defentech), l'esposizione Latino Americana di Tecnologia di Difesa, che si sta
svolgendo a Rio de Janeiro dal 22 al 25 aprile. Durante la visita il
rappresentante del Governo italiano ha avuto numerosi incontri con esponenti del
governo brasiliano, come il ministro della Difesa, José Viegas Filho, e con
alti gradi delle Forze Armate brasiliane, in questo coadiuvato dall'ammiraglio
Di Paola. In occasione dell'incontro, si è convenuto di trasformare l'attuale
memorandum d'intesa tra i due paesi, che già esiste da dieci anni, in un nuovo
trattato a livello di ministeri della Difesa, per poter snellire le procedure.
Con il ministro Viergas sono state quindi gettate le basi per una futura
preziosa collaborazione sia militare che tecnologica.. Come ha più volte
ricordato Berselli, la vocazione italiana per quanto concerne il commercio
internazionale non è, come avviene spesso con altri paesi nostri concorrenti,
quello dell'apertura di nuovi mercati con l'intento di colonizzare, in maniera
moderna, i paesi poveri. Date le nostre più ridotte dimensioni, l'Italia è
portata al trasferimento di tecnologia verso i paesi che ne hanno bisogno.
Questa nostra caratteristica
ci fa diventare partner affidabili.
Nella giornata del 23 aprile, il
sottosegretario ha preso parte alla presentazione, da parte delle nostre maggiori
imprese del settore, del progetto SICRAL, (che vuol dire Sistema Integrato di
Comunicazione, Rilevamento e Allerta), un progetto attualmente utilizzato in
Italia, oltre che per il collegamento con le truppe italiane dislocate nelle
varie località in missione di pace, per contrastare il terrorismo internazionale e l'immigrazione clandestina.
Il SICRAL è stato presentato, nella sede del Consolato Generale di Rio, ad un
folto gruppo di operatori e agli alti gradi delle Forze Armate brasiliane. In
questa occasione il responsabile della Marconi in Brasile, Ruzzenenti, e quello
di Telespazio Brasile, Laurenti, hanno illustrato la propria attività in questo
paese e nell'ambito del progetto. A questi, oltre che al Ministro De Luigi e al
dottor La Rosa, dell'Ambasciata d'Italia, è andato il ringraziamento del
sottosegretario per la riuscita dell'incontro, al quale hanno dato un importante
apporto il Console Generale, dottor Mariano, e il dottor Angeloni.
Berselli ha quindi ricordato che, dopo la caduta del muro di Berlino, i vari paesi dei due blocchi avevano diminuito drasticamenmte i finanziamenti a scopi militari, trovandoli ormai superflui, ma la tragedia dell'11 settembre del 2001 ha introdotto un elemento nuovo nello scenario mondiale, la lotta al terrorismo, che ha costretto alla riformulazione dei programmi militari. Il terrorismo internazionale va affrontato, in primo luogo, attraverso l'intelligence e, in secondo luogo, attraverso sistemi di informazione e comunicazione. Nel caso dell'Italia è stato messo a punto il sistema SICRAL, dove è già operante e serve a permettere le comunicazioni tra la madrepatria e le forze armate italiane che operano nelle missioni di peace keaping, dal Kosovo (dove il nostro contingente è il più numeroso), ai Balcani (che ci vede come seconda forza) e all'Afganistan dove rappresntiamo la terza forza, dopo Stati Uniti e Gran Bretagna. Inoltre l'Italia deve far fronte al fenomeno degli sbarchi clandestini e quindi deve essere in grado di monitorare gli otto mila chilometri di costa con un sistema integrato tra i vari operatori navali, aerei e terrestri. Allo stato attuale, il sistema SICRAL copre, oltre all'Europa, l'Africa, il Medio Oriente, l'Afganistan ed arriva, nell'America Latina, sino al Rio Grande del Nord. Questo sistema potrebbe essere particolarmente interessante per il Brasile, non tanto per la sorveglianza costiera, quanto, soprattutto, per le migliaia di chilometri di foresta amazzonica, dove è molto facile che avvengano infiltrazioni di elementi della malavita organizzata o di guerriglieri provenienti dai paesi confinanti, dove sono in corso guerre civili interminabili.
Durante le fiera Berselli ha pure incontrato il ministro della Difesa peruviano, Aurelio Loret de Mola Bohme, con il quale sono state avviate delle trattative per la vendita di unità navali a quella marina.
Nel
corso dell'incontro con la collettività italiana, che il sottosegretario ha
fortemente voluto e che il Console Generale Mariano ha reso possibile, gli sono
state presentate numerose lamentele, che però sarebbe stato meglio indirizzare
al ministro Tremaglia, come ministro degli Italiani all'estero. Alla domanda di
ITALIAMIGA sulla necessità di un avvicinamento tra i governi brasiliano e
italiano, Berselli ha risposto che da parte italiana esiste tutta la
disponibilità, ma ci si aspetta un passo avanti anche da parte del governo
brasiliano. Ad un'altra domanda sulla posizione del governo Berlusconi rispetto
alla guerra in Iraq, il rappresentante del governo ha ribadito che tutto il
popolo italiano è contro la guerra, incluso quindi anche il primo ministro
Berlusconi. La differenza di comportamento del nostro governo rispetto agli
altri, consiste nel fatto che quello italiano è contro la guerra, ma comprende
l'atteggiamento degli americani, mentre Francia, Germania e Belgio, oltre alla
Russia, non lo comprendono. Comprendere non significa giustificare, tanto è
vero che l'Italia non ha inviato neanche una crocerossina sul teatro di guerra,
ma si affretta a farlo ora, a guerra finita. inviando aiuti umanitari in mezzi e
uomini, anche armati. Oggi il governo Berlusconi è impegnato, più di
qualsiaisi altro, a tessere la riappacificazione tra i paesi fratelli, per
giungere ad una nuova intesa nell'ambito della Unione Europea, della NATO e dell'ONU.
Un atteggiamento, quello italiano, veramente meritorio e responsabile.
Berselli ha poi voluto ricordare che quest'anno si festeggiano numerosi
anniversari legati all'aeronautica, dal centenario del
primo volo dei fratelli Wright, agli ottanta dell'Aeronautica Militare italiana,
ai settandue anni della famosa trasvolata atlantica del comandante Italo Balbo e
si è rammaricato che un evento tanto importante, l'attraversamento dell'Atlantico
in formazione, compiuto da dieci velivoli, capitanati da Balbo, non sia
ricordato, a Rio, con almeno una targa o altro segno significativo. La
traversata ha rappresentato un marchio storico nell'aviazione perchè ha
dimostrato le possibilità commerciali dell'aviazione, ha costituito il primo
marketing commerciale aereo (gli aerei che arrivarono in Brasile furono tutti
venduti all'aeronautica brasiliana) ed il primo caso di compensazione
commerciale, dato che gli aerei furono pagati, dal Brasile, con sacchi di caffè.
A Chicago, dove era giunto Balbo in una impresa precedente, gli americani hanno
ricordato il fatto intitolando una strada a Balbo. A Rio, invece, questo non è
avvenuto.