Nel suo rapporto trimestrale l’ISTAT dice che l’occupazione in Italia è in
calo ed ha raggiunto il livello più basso dal 1992. A questa buona notizia se
ne aggiunge un’altra, che cioè, l’inflazione è scesa al 2,1% su base annua. Ma
queste belle notizie non scalfiscono l’atteggiamento dei sindacati italiani che
annunciano scioperi ad oltranza contro la Finanziaria. Ma cosa dice il rapporto
dell’ISTAT? Afferma che il numero dei disoccupati è sceso, nel secondo trimestre
di quest’anno, al 7,9% rispetto al pari periodo del 2003. Il numero dei
disoccupati è di un milione e 923 persone, concentrate, purtroppo, nel
mezzogiorno d’Italia. Le persone occupate, invece, sono aumentate di 163 mila
unità, delle quali 112 mila donne, pari a + 1,3% , rispetto ai 51 mila uomini
che hanno visto un aumento dello 0,4%. Le persone occupate sono, in totale, 22
milioni e 438 mila, delle quali 13 milioni e 659 mila sono uomini e 8 milioni e
778 mila donne. Il dato negativo è che, mentre i posti di lavoro aumentano al
nord e al centro (il Lazio è la regione che ha visto il maggior incremento), il
sud ha visto un leggero calo dello 0,2%. Ma mentre i dati dell’ISTAT mostrano
una Italia che, anche se faticosamente, cresce, le forze sindacali dichiarano
che sono pronti a scendere in piazza contro il governo e contro la finanziaria.
Un esponente della CGIL torinese ha affermato, addirittura, che «contro le
scelte del Governo ci vuole uno sciopero generale. Se Cisl e Uil non lo vogliono
fare, la Cgil lo deve fare comunque».