Messagio del Presidente Ciampi agli italiani

L'Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica rende noto il testo della dichiarazione del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in occasione della Festa Nazionale della Repubblica

Cari italiani e care italiane,

Carlo Azeglio Ciampidomani è un giorno di festa, il giorno della Repubblica. Vi auguro di trascorrerlo in letizia, con i vostri famigliari. Dedicate la giornata ai figli, ai nipoti. Aiutateli a conoscere più a fondo la nostra Italia, la sua storia, le sue tradizioni, e a sentirne l'orgoglio. Questi sentimenti, questi impulsi li accompagneranno, li sosterranno durante una vita che avrà come scenario non solo l'Italia ma l'Europa; quella Europa che vogliamo costruire come comunità di valori, di passioni, di esperienze condivise. Cari giovani, questa sarà la vostra esistenza: preparatevi ad essa con la conoscenza delle lingue, viaggiando, operando insieme agli altri ragazzi e ragazze d'Europa. L'Italia si appresta ad essere, per sei mesi, capitale d'Europa, in un momento decisivo nella storia dei nostri popoli. Servirà lungimiranza, visione, coraggio e capacità di decidere, per scrivere quel trattato costituzionale che dia agli europei la cittadinanza più vasta alla quale essi aspirano, e le istituzioni che valgano ad esercitarla con efficacia. A tal fine, il principio del voto a maggioranza dovrà essere sempre più esteso. Al tempo stesso affinché l'Europa abbia successo, dovremo sviluppare una pubblica opinione europea che nasca, appunto, da esperienze vissute insieme. Ad esempio, perché non pensare ad un sistema di servizio civile integrato tra i Paesi dell'Unione, che consenta ai giovani di servire la "res publica" nelle diversificate realtà degli Stati Europei? Si possono ipotizzare altre iniziative: l'importante è suscitare una consuetudine di vita comune tra i popoli e tra i cittadini. Alla costruzione giuridica, alla Costituzione europea, devono corrispondere le esperienze dei singoli, soprattutto dei giovani. Questo ideale di fratellanza europea era quello dei patrioti italiani del Risorgimento - Mazzini, Cavour, Garibaldi, D'Azeglio - ai quali ancora oggi va la nostra riconoscenza. Care italiane, cari italiani, nel corso della mia generazione, la vita degli italiani è molto cambiata ed è cambiata in meglio. L'Italia è più unita di quanto non appaia. Sto visitandola tutta, in lungo e in largo. Trovo ovunque, nelle città di provincia come nei comuni più piccoli, cittadini desiderosi di serenità e di concordia tra le parti politiche e sociali. Gli italiani vogliono che i loro rappresentanti sappiano confrontarsi con un dialogo costruttivo, lavorare insieme per il bene comune, per un vero progresso economico e civile, nella sicurezza, che è libertà, è democrazia. Per questo motivo è così vasto il consenso per i nostri soldati che servono la Patria e che operano nel mondo per la pace tra i popoli. Per questo domattina ripeteremo tutti insieme Viva L'Italia.

Roma, 1° giugno 2003