Meno tasse per 28 milioni di italiani

Roma - 9/3/2004

"Fra poco cominceremo la presentazione dei nostri risultati per la campagna delle europee e uno dei grandi manifesti che campeggeranno sui muri di tutta Italia dice: 28 milioni 622 mila italiani pagano meno tasse".

Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, rispondendo ad una domanda di un ascoltatore nel corso della trasmissione 'Radio Anch'io'.Il premier ha sottolineato che “oltre un milione di pensioni minime sono state aumentate ai pensionati piu' poveri”, e che “e' solo la disinformazione che fa dire che il governo non ha fatto nulla per l'Italia meno fortunata”.

Quanto al futuro della legislatura, il premier ha osservato:“Non lasceremo l'opera a meta', ma saremo pronti a ritirarci quando l'opera verra' completata. Quindi e' probabile che dopo questa legislatura sara' necessario il lavoro di un'altra legislatura”. Ad un ascoltatore che gli chiedeva chi sara' il futuro leader della Casa delle Liberta', Silvio Berlusconi ha replicato con una battuta: ''per il futuro vedremo.... Intanto le ricordo che sono immortale come ha detto il sindaco di Catania a cui mando un caro saluto e un ringraziamento per la sua previsione. ma che non vedo da moltissimi mesi, quindi non sono in cura da lui, anzi, forse, mi mancano le sue cure”, aggiunge il cavaliere scherzando sulle indiscrezioni che parlavano di una dieta tibetana consigliata da uno dei suoi medici, Umberto Scapagnini, che e' anche sindaco di Catania.

Quanto a Forza Italia, Silvio Berlusconi ha assicurato che sara' ancora lui a guidarla per molti anni. “Credo di poter garantire che Forza Italia continuera' con me per tanti anni. E, soprattutto, continuera' per il tempo necessario a fare quel cambiamento del nostro paese per il quale siamo scesi in campo. Quindi non lasceremo l'opera a meta' ma intanto la gente cresce, in molti ci siamo improvvisati come uomini di Stato, perche' veniamo quasi tutti dal mondo del lavoro. Non e' quindi facile il cambiamento. Ma soprattuto ci scontriamo con un pensiero burocratico che ancora alberga in tutte le istituzioni statali e questo non vuole essere un attacco a nessuno, ma una constatazione dolorosa: purtroppo e' la fotografia di una realta' che si frappone fra noi e i nostri traguardi di cambiamento''.

Il Presidente del Consiglio ha anche parlato di giustizia: “Sono stato sottoposto ad oltre 90 procedimenti. E continuano". Silvio Berlusconi ha sottolineato “la persecuzione giudiziaria” condotta "da una squadra di magistrati, retribuita con i soldi dei cittadini, che lavora esclusivamente per cercare di trovare, non prove, ma notizie di reato che riguardano il premier". Secondo Berlusconi lavorare in queste condizioni "è veramente deprimente" e anche se questa depressione "è difficile da vincere, io ci riesco e lavoro con serenità. Ma devo dire che ci sto male quando penso che c'è un esercito di gente che, spendendo decine di miliardi, lavora non per la giustizia, ma per usarla contro chi è stato eletto democraticamente dai cittadini".

Inoltre rivelando l'intenzione del governo di intervenire sull'abolizione dell'appello in caso di assoluzione, il premier ha affermato "Quando un cittadino viene assolto in primo grado non ci può essere un ripensamento o l'ostinazione della Procura che può richiamarlo in secondo grado. Naturalmente il cittadino condannato in primo grado deve conservare la possibilità di ricorrere in appello contro una sentenza che ritiene ingiusta". Sul capitolo delle riforme, Silvio Berlusconi ha ribadito la determinazione della Casa delle Libertà a realizzarle.“La maggioranza è decisissima a portare avanti il suo disegno di legge e decisissima ad approvarlo in Parlamento anche solo con la propria ampia maggioranza”.Il premier ha anche colto l’occasione per una ‘smentita’: “Non ho mai proclamato questa sciocchezza. Di essere unto dal Signore''. E, accusando la sinistra di mistificare la realta', ha chiarito di aver detto una volta durante una conversazione che ''gli uomini che avevano responsabilita' di governo in passato erano considerati unti dal Signore. Ma con la democrazia il potere del governo e' nella sovranita' del popolo, e quindi potremmo dire che sono unti dagli elettori'.