Mantenuto il patto con gli italiani

Roma - 4/12/2003

''Il governo guidato da Silvio Berlusconi ha fatto molte cose buone, alcune senza precedenti e con largo anticipo sul programma''.

Lo afferma, in un'intervista a 'Panorama', il ministro per l'Attuazione del programma di governo Claudio Scajola. Sul piano economico, dove il costo della vita e' percepito sempre piu' alto, Scajola osserva:

''L'inflazione tende a stabilizzarsi. Nonostante la negativa congiuntura internazionale e la crescita dei prezzi, non abbiamo messo le mani nelle tasche dei cittadini, anzi abbiamo iniziato a diminuire le tasse. Ora stanno arrivando segnali di una ripresa economica internazionale che investira' positivamente anche l'Italia. Sara' quello il momento per un'ulteriore e piu' incisiva diminuzione della pressione fiscale'' che negli ultimi due anni e' passata dal 43% al 41,6%."

Scajola sottolinea che e' stata rispettata anche la promessa di un milione e mezzo di posti di lavoro.

''Dal 2001 al 2003 sono stati creati 700 mila posti di lavoro in piu'. Il tasso di disoccupazione e' passato dal 10,6% del 2000 all'8,7% del 2003''. Il ministro sottolinea anche i risultati nel campo della sicurezza: ''Le citta' sono piu' sicure. In questi due anni e mezzo e' stato realizzato un contrasto efficace ai fenomeni di microcriminalita' diffusa'' e sono stati raggiunti ''brillanti risultati nella lotta al crimine organizzato'', senza contare ''il grave colpo inferto alle nuove Brigate Rosse'', e i successi ''contro il terrorismo fondamentalista di matrice islamica''.

Scajola ricorda poi che sono state aumentate le pensioni minime e che si sta affrontando la riforma generale del sistema previdenziale ''per garantire la pensione ai nostri figli e ai nostri nipoti''. Inoltre sono state gia' avviate alcune delle grandi opere promesse, come la Salerno-Reggio Calabria, la ferrovia Genova-Ventimiglia e il passante di Mestre. Per quanto riguarda la legge Gasparri, Scajola sostiene che ''non e' una legge a favore di Berlusconi, come cercano di far credere molti media, ma il riordino del sistema radiotelevisivo in Italia, per adeguarlo allo straordinario progresso tecnologico degli ultimi anni''. Infine un giudizio sulla verifica di gennaio: ''Ben venga - conclude Scajola - un confronto leale tra gli alleati per verificare il programma alla luce dei grandi cambiamenti avvenuti nel mondo in questi due anni e per apportare gli eventuali ritocchi necessari''.