"Il ‘Manifesto per la cultura’ nasce non certo dall'ansia di continuare a fare discussioni barocche su chi e' di destra e chi e' di sinistra. Ma dalla necessita' del recupero della creativita' italiana, che vive una fase di decadenza. Una decadenza alla quale ci ha portato la sinistra, con responsabilita' dello Stato, dei partiti e degli stessi intellettuali".
Lo ha affermato Ferdinando Adornato, Presidente della Commissione Cultura della Camera, durante il convegno di Forza Italia svoltasi a Firenze.
“L’area degli intellettuali liberaral-democratici e di centro deve, forse come non mai, porsi finalmente come l'avanguardia di questo recupero. In questo senso potra' esserci un grande futuro, ma dalle parole bisogna passare ai fatti. La cultura di sinistra vive ancora nel copione del post-fascismo e del post-comunismo e non si e' accorta che il copione e' cambiato. Non ci sono modelli: i modelli sono quelli della grande liberta' culturale e della creativita', messi al proprio posto rispetto agli schieramenti dei partiti politici".
Gianni Badget-Bozzo ha definito quella di sinistra "una cultura filosoficamente nichilista, caratterizzata dalla mancanza di senso della vita nella societa' tecnologica. Mentre, la tecnologia e' la grande carta dell'occidente e il suo avvento non distrugge il mondo, ma lo crea". Sandro Bondi, portavoce e responsabile Dipartimenti di Forza Italia, ha sottolineato:
''Il Manifesto è contro l'egemonia della sinistra in campo culturale e per dimostrare che e' del tutto falsa la mitologia, ancora assai diffusa, secondo cui la cultura non puo' non essere di sinistra.
Non vogliamo pero' contrapporre una nuova egemonia a quella di sinistra ma porre al centro la creativita' degli intellettuali”. Marcello Dell' Utri, ha assicurato che a questo momento seguiranno proposte concrete e l'impegno per un rilancio della ricerca scientifica in Italia.
''Non vogliamo creare Benigni o Moretti di destra ma cercare di assicurare una visione liberale nella cultura, nelle arti e nello spettacolo''. Paolo Guzzanti ha osservato: ''E' giunto il momento di restituire la liberta' nella cultura dopo l' egemonia della sinistra, prima col togliattismo e poi con lo scalfarismo''.