Via
la lapide intitolata a Palmiro Togliatti, da ieri la piazza limitrofa al palazzo
municipale di Muggiò diventa "9 Novembre 1989, caduta del Muro di Berlino".
"Il Comune ha fatto bene" ha commentato soddisfatto il ministro per le
Comunicazioni Maurizio Gasparri tirando via, insieme al sindaco Pietro Stefano
Zanantoni, di Forza Italia, il drappo per portare alla luce la nuova insegna al
termine di una breve cerimonia svolta sulle note di sottofondo dell'Inno alla
Gioia di Beethoven. "Spero proprio che l'esempio di Muggiò venga seguito
da tutti gli altri comuni italiani. Vanno celebrate le date di libertà, e non
altri" ha aggiunto il ministro, riferendosi ai "demeriti politici"
che, a suo giudizio, fanno sì che Togliatti non sia degno di avere una piazza a
lui intitolata. "Qui a Muggiò - ha continuato Gasparri - si è dato il
nome a una piazza con una data di libertà che sostituisce protagonisti sì
importanti della nostra storia ma che non hanno certo avuto un integrale
rispetto della democrazia. È bene che ognuno faccia i conti con il proprio
passato, anche noi della destra, ma credo che dobbiamo essere tutti d'accordo
nel lasciare spazio a persone e date che caratterizzano la libertà piuttosto
che a nomi che hanno caratterizzato nella nostra storia l'illibertà". Il
crollo del muro secondo Gasparri va "assolutamente celebrato come il più
grande episodio di libertà vissuto dalla nostra generazione. Oggi quei Paesi
sono liberi, la Germania è tornata unita, le nazioni dell'Est europeo stanno
diventando protagoniste della nostra costruzione europea. Siamo lontani anni
luce - ha concluso - dai protagonisti importanti del nostro passato che, però,
come detto non hanno avuto sempre un rispetto integrale della democrazia".
Il sindaco di Muggiò nel suo intervento ha ricordato uno scritto in cui
Togliatti affermava di "rinunciare con orgoglio ad essere cittadino
italiano" e ha sottolineato come a suo giudizio il leader comunista "nulla
fece pur potendo per i nostri prigionieri di guerra incatenati nei Gulag".