La maratona delle mistificazioni

Edoardo Pacelli - Rio de Janeiro, 25 settembre 2003

Girotondo di Pinocchi, da I Giochi della memoriaDa quando si è cominciato a sentire il profumo delle elezioni con l'apporto del voto dei connazionali che vivono all'estero, la sinistra è entrata in fibrillazione ed ha organizzato un girotondo intorno al mondo, come cantava il buon Sergio Endrigo.Il globo è stato circondato dai vari predicatori interessati a propagare l'immagine di se stessi come tutori degli interessi dei connazionali che vivono fuori dell'Italia. Proprio loro che, durante i lunghissimi anni di governo o di appoggio esterno ai vari governi precedenti, hanno sempre ignorato i problemi e le necessità dei connazionali costretti a vivere all'estero. Secondo gli ulivisti non è esistito nessun altro partito tanto desideroso di concedere il voto agli italiani all'estero, all'infuori del loro, i paladini degli emigranti (probabilmente non hanno capito la differenza tra emigranti e immigrati clandestini ed è a questi che si riferiscono). È molto facile documentarsi. È sufficiente spulciare tra gli atti parlamentari dove si potrà scoprire che il primo deputato a richiedere il voto all'estero è stato, negli anni cinquanta, l'onorevole Ferretti, dell'ex MSI, la cui battaglia è stata portata avanti, a partire dagli anni settanta, dall'onorevole Tremaglia, tra il dileggio di tutti. Se oggi noi italiani che viviamo all'estero abbiamo la possibilità di votare lo dobbiamo alla pertinacia di uomini che con l'Ulivo non hanno nulla a che fare. Questi arrivano persino a rinnegare per quanti anni la promulgazione della legge sia stata procrastinata, per causa loro, con motivazioni pretestuose. Se oggi votiamo dobbiamo avere, come minimo, la correttezza di attribuire il merito a chi ce l'ha e non ai mendaci. 

Ma il colmo della faccia tosta lo troviamo nel libello che gli ulivisti hanno distribuito nel mondo e che, scopiazzando Forza Italia, hano voluto chiamare W l'Italia! A pagina 6 c'è l'esempio lampante del trasformismo e del contorsionismo degli ex comunisti e soci. Nel 1996, il diessino Guido Bolaffi, che è stato anche Capo Dipartimento per gli Il DS che non voleva dare il voto agli italiani all'estero, Guido BolaffiAffari Sociali del Ministro Lidia Turco, ha avuto il coraggio di affermare che gli italiani all'estero non avrebbero il diritto di votare perchè non pagano le tasse al governo italiano. Gli rispose, oltre che ITALIAMIGA, Silvana Mangione del CGIE di New York, ricordando al tapino che gli italiani all'estero contribuiscono alle finanze dello stato italiano con un indotto di ottantamila milioni di euro, meglio 80.000.000.000,00 di euro. Quale è stata la sorpresa nel leggere, a pagina 6 del libello, la seguente frase: Non a caso si parla di un indotto superiore a ottantamila milioni di euro legato alla presenza di 60 milioni di persone di origine italiana ...  Esattamente quanto da noi dichiarato per confutare la tesi dei diessini, oggi convertiti!!!! 

Tra le altre menzogne c'è stato chi, membro del CGIE, qui a Rio ha dichiarato che i patronati presenti in Brasile, legati ai sindacati italiani, non sono, ripeto non sono, collegati ai partiti politici, come se la CGIL fosse davvero indipendente dai DS e dai vari comunisti italiani. Come promemoria per chi non sappia come sono andate le cose durante l'approvazione della legge Tremaglia, riportiamo la tabella che segue, dalla quale si evince che i voti del centro-destra sono stati 137, più che sufficienti per un quorum di 93, il contributo dato alla approvazione della legge dagli Ulivisti, tra i quali il 60% era assente,  è stato risibile e che se una cosa ha caratterizzato la loro attuazione è stata la loro assenza, altro che merito!.

Senato: votazione del 20 dicembre 2001 - Disegno di legge n. 863 Norme per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero

Partito

Senatori

Gruppo

Assenti

%

Assenti

%

Votanti

Votanti

SI’

%

SI’

Votanti

NO

Astenuti

Verdi-l’Ulivo

10

7

70 %

30 %

 

 

 

3

Misto

23

15

65.21 %

34.78 %

6

26.09 %

1

1

Democratici di
Sinistra-l’Ulivo

65

39

60 %

40 %

25

38.46 %

 

1

Margherita-L’Ulivo

41

24

58.53 %

41.46 %

17

41.46 %

 

 

Lega Nord Padania

17

7

41.17 %

58.82 %

8

47.06 %

 

2

Per le
Autonomie

10

4

40 %

60 %

4

40 %

 

2

CCD-CDU Biancofiore

29

8

27.58 %

72.41 %

21

72.41 %

 

 

Forza Italia

82

16

19.51 %

80.49 %

65

79.26 %

 

1

AN

45

6 (*)

11.11 %

86.67 %

39

86.67 %

 

 

TOTALI

322

126

 

 

185

 

1

10

 

* Il Senatore Fisichella non ha partecipato al voto in quanto Presidente dell’Assemblea.

E adesso il contributo dagli Stati Uniti di Domenico Pisano** Los Angeles\ aise\ -

Non è più neanche il caso di prendersela, tale e tanta è la faccia tosta con cui le varie componenti della sinistra italiana osano ora presentarsi al cospetto degli Italiani nel Mondo, attribuendosi illegittimamente il merito (udite, udite!) di essere stati loro i sostenitori della Legge che attribuisce il voto agli Italiani all'estero! Non è il caso di prendersela, tanto risulta evidente la loro mistificazione della verità. Ma, se per oltre trent'anni vi è stato l'ostruzionismo di detta sinistra ogni qualvolta veniva presentata la proposta di Legge relativa! E, quando nel Dicembre 2001, la Legge, alla votazione finale, è passata con i voti della maggioranza, avendo Ulivo e Margherita praticamente boicottato detta votazione, vista l'assenza del 60% dei propri parlamentari!

Eh sì, perché i vari fiori e piante della sinistra italiana hanno ora iniziato il loro pellegrinaggio intorno al mondo per cominciare a raccogliere consensi, in vista delle sia pur ancora lontane elezioni politiche del 2006. Ed in questo girovagare, falsificano, come è istituzionalmente costume loro fare, la realtà della storia e dei fatti accaduti, arrogandosi meriti che non solo non hanno, ma scippandoli a Tremaglia e maggioranza di governo tutta. Facendo poi le "verginelle", come sempre è loro costume fare, blandiscono gli italiani all'estero, proponendo quelle che chiamano modifiche necessarie alla Legge sul voto: ossia, per esempio, l'aggiunta di un articolo che obblighi, in occasione di ogni voto, gli Italiani che risiedono all'estero ad esercitare un diritto d'opzione... al contrario! E, lasciate che mi spieghi: la Legge attuale prevede che gli Italiani all'estero che, in deroga alla loro appartenenza alla Circoscrizione Estero (che li abilita a votare nelle sedi di residenza estera), desiderano andare a votare in Italia lo possono fare, a patto che notifichino con determinati tempi e modalità, detta loro volontà; in difetto di tale espressa manifestazione di volontà, essi "debbono" esercitare il loro diritto di voto nelle loro sedi natali all'estero. Ora, correggetemi se sbaglio: la Circoscrizione Estero non è in sostanza la ventunesima regione Italiana, così come è stata prevista ed istituita? Ed allora perché, per sottrarsi alla competenza naturale di detta regione, dovrebbero esprimere la loro diversa volontà di votare in altra Regione Italiana, ossia quella di loro provenienza? (fra l'altro, talvolta assai lontana e quasi sconosciuta). Sarebbe come dire ad un elettore, poniamo, della Lombardia, che, per votare nella propria circoscrizione elettorale (es. Milano) debba preventivamente esprimere e notificare la propria volontà di andare a votare in una qualche città della Sicilia. Tutto assai illogico, innaturale ed inutilmente burocratico, senza contare il fatto che, data la speciosità della Circoscrizione Estero relativa all'elettorato passivo, l'elettore, negli eventuali voti di preferenza, andrebbe a votare un candidato Italiano, invece del suo candidato naturale candidatosi nel Paese di sua residenza, certamente più conosciuto ed obiettivamente migliore tutore dei suoi diritti ed interessi, a qualunque partito esso appartenga. E perché la sinistra preferirebbe questa assurda complicazione? perché all'estero essa non può contare sul suo capillare radicamento nel territorio, così come in Italia ha, o crede di avere, dal dopoguerra in poi. Quindi, essendo praticamente certi che tale modifica non potrà essere approvata da un Parlamento che li vede in minoranza (ossia l'impossibilità pratica di rovesciare la competenza del diritto d'opzione) ecco questa loro iniziativa a largo raggio, per cercare d'acquisire consensi nella Circoscrizione estero, ove, ad eccezione forse della "Provincia elettorale Europea" sanno in partenza essere perdenti, a causa delle indubbie e radicate simpatie che riscuote il centro destra. Insomma, i partiti del centro sinistra, continuano ad esasperare i loro sforzi per combattere la coalizione di Governo, non rendendosi conto come patetici ormai siano i loro tentativi, culminati, per esempio, nello speculare persino nel black-out di sabato notte, riuscendo a trovare anche in questo colpe del centrodestra. Ma, Signori miei, ci prendete tutti per persone incapaci di ragionare? Ma come, tale black-out avviene alle 3.30 del mattino di una domenica, quando, come tutti sanno, i consumi di luce ed energia sono nella curva di minimo consumo, perché la stragrande maggioranza della gente dorme, e "dormono" anche la stragrande maggioranza degli elettrodomestici e, inoltre, il 90% delle fabbriche sono inattive; quindi, i consumi sono ai minimi, per cui l'interruzione del servizio non può assolutamente avere come causa l'inadeguatezza delle fonti di corrente elettrica (e questo, indipendentemente dalle responsibilità che saranno accertate e risalenti a centrali di Svizzera, Francia od Austria). Questo non vuole dire certamente che non occorra potenziare le nostre centrali, aggiungendone altre, al fine di evitare d'importare energia dall'estero: ma, mi sbaglio, o da sempre la sinistra non ha mai voluto neppure discutere di nuove centrali, con in testa i "Verdi" che usano pulizia e freschezza dell'ambiente solo per demagogia vacua, inutile, che va nella direzione opposta al benessere della gente?

** Coordinatore Azzurri nel Mondo West USA