La farsa delle primarie

Riceviamo e pubblichiamo

Carissimi amici, con piacere leggo l'articolo di Domenico Pisano, che più di ciascuno di noi può commentare la farsa dei nostri avversari, conoscendo per esperienza diretta, cosa in realtà siano le primarie, quelle vere e serie, previste dal sistema democratico degli U.S.A. Non ho nulla da aggiungere, se non confidarvi un'azione di "flibustering" politico, che ho architettato. Ne parlo solo oggi, perché il nostro Presidente che ne era informato, lo ha pubblicamente dichiarato. Sentite un po'. Anche in Svizzera hanno lanciato questa grande, no... scusate, il temine che usano adesso è "enorme" operazione di democrazia. Sì, lo avrete notato, dicono "enorme", lo stesso termine che si usa in italiano per descrivere le balle più grosse, le menzogne esagerate, insomma .. le loro cose. Hanno allestito seggi a Berna, dato comunicazione, lanciato appelli, mobilitato sindacati, in sostanza hanno fatto quella cosa in cui in realtà sono bravi: rumore (per nulla). Conoscendoli, ahimè e commettendo il peccato di mal pensare, ho creduto che si trattasse dell'ultima cosa di cui sono anche capaci: truccare i numeri e falsificare i dati, esattamente come fanno con il debito pubblico che hanno accumulato, con i costi delle loro sventurate amministrazioni locali e con la manomissione dei numeri della più seria legge finanziaria che uno stato europeo, abbia mai predisposto. Così, dato che il primo peccato lo avevo commesso, ho pensato di realizzarne un altro, ma questo era molto difficile, perché per farlo, avrei dovuto spacciarmi per uno di loro e sinceramente, detto tra di noi, la cosa mi dava il volta stomaco e sicuramente Voi starete storcendo il naso, ma Vi giuro, l'ho fatto per la nostra Patria e per il nostro Presidente. Per farvela breve, sabato sera ho chiesto a mia moglie di coprire tutti gli specchi e di sospendere l'esercizio del buon gusto e della buona educazione, ma solo per qualche ora. Domenica mattina, dopo essermi alzato di buon'ora, non ho fatto la doccia, non mi sono lavato, non ho fatto la barba, ho tirato fuori dalla lavatrice gli abiti che avrebbero dovuto essere lavati, così spiegazzati, mi sono arruffato i capelli, mi sono presentato da mia moglie, ho detto due parolacce e lei mi ha risposto: "o.k. sembri uno di loro, puoi andare, ma ti prego, torna presto l'azzurro che amo". Alle 10 ero al primo seggio, c'erano quattro gatti, a cui ho esibito il mio passaporto inglese. A quel punto, quello che giocava a fare il presidente del seggio, mi ha chiesto se ero anche italiano, io ho risposto: "ma certamente" e tutti mi hanno guardato in maniera interrogativa, allora mi sono accorto che stavo uscendo dalla parte, dunque ho ripreso subito lo sguardo stordito ed arrogante, li ho guardati ed ho detto: "c..., sì!". Immediatamente mi hanno fatto votare e mi hanno chiesto un euro. Finito il primo tempo, sono corso ad un altro seggio, qui di gatti ce ne erano sei, ma la scena è uguale, solo che io ho esibito il documento di identità svizzera. L'intellettuale di turno mi ha chiesto se fossi di origine italiana, io -ormai esperto- ho detto la mia parolaccia e lui, dietro compenso di un ulteriore euro, mi ha fatto votare. Per non annoiarvi, vado al bilancio consuntivo, iniziando dal passivo: ho speso 3 euro (votato 3 volte, juppy!), detto 18 parolacce, consumato un pieno di benzina e fatto vacillare la stima di mia moglie. All'attivo: so recitare, ho vissuto un carnevale, provato che ogni tanto, quando si tratta di loro, a pensar male non si sbaglia. Mi rimangono da dirvi due sole cose: per chi ho votato e cosa ho concluso. Ho concluso che sbagliamo noi, è vero credetemi, l'errore peggiore lo commettiamo noi, nel prenderli sul serio: Vi ricordate? Prima i girotondi, poi il triciclo, adesso il carnevale... sono dei bimbi.. lasciamoli giocare! Per chi ho votato? Dato che dentro di noi c'è sempre il senso della giustizia, mi ero riproposto di votare per tutti, do un voto a ciascuno e non inficio sul risultato finale. Allora ho proceduto nella seguente maniera, mettendo in ordine cronologico le mie simpatie: al primo seggio ho votato Bertinotti (perché è Milanista), al secondo Scalfarotto (è sincero si è definito "uno sfigato"), al terzo Pecoraro Scanio (è contro la caccia, ama gli uccelli), al quarto seggio -giuro ci sono arrivato davanti- ho dovuto rinunciare. Credetemi, l'ho provato, ma anche alla farsa c'è un limite, anche se per finta, per gioco, per irriderli e smascherarli, non sono riuscito a votare per Prodi.

Un abbraccio fraterno Enrico Giuliano