Il tasso di disoccupazione in Italia e' sceso dal 9,2% del luglio 2001 all'attuale 8,7% (al 9% su base destagionalizzata): è il dato piu' basso dall'ottobre 1992.
Lo annuncia l'Istat che ha rilevato come il numero delle persone in cerca di occupazione sia diminuito in luglio del 4,4% (-98mila unita'). Con l'esclusione delle regioni nord-occidentali, il calo del numero dei disoccupati ha interessato tutte le aree del paese.
La crescita su base annua dell'offerta di lavoro sintetizza l'aumento dello 0,4% della componente maschile e dell'1,2% di quella femminile. Con riguardo all'occupazione dipendente, il contributo di quella permanente a tempo pieno e' risultata ancora prevalente: in confronto al luglio 2001, l'incremento di 324mila unita' e' la sintesi di 195mila a tempo pieno e durata indeterminata e di 129mila unita' a termine e/o a tempo parziale. L'incidenza del lavoro a termine sul totale dei dipendenti e' rimasta invariata al 10,5% mentre quella del lavoro a tempo parziale sale dall'8,9% al 9,2%.
''I dati Istat sulla disoccupazione, accertata come la piu' bassa dal 1992, dovrebbero far riflettere i professionisti del catastrofismo ad ogni costo che affollano le schiere dell'opposizione''. Lo dice il portavoce di Alleanza nazionale, Mario Lanfolfi, secondo il quale ''le cifre fornite dall'istituto di statistica incoraggiano governo e maggioranza ad andare avanti sul terreno delle riforme, specie quelle del mercato del lavoro, al fine di sostenere ulteriormente l'occupazione e lo sviluppo''. (ASCA)