L’unità degli italiani

Anna Maria Punzo/GRTV 6 maggio 2002

Il ministro Tremaglia(GRTV) Le immagini delle navi cariche di emigranti italiani che partivano alla ricerca di un futuro migliore appartengono ormai alla storia. Anche se è una storia che non va mai dimenticata, poiché si tratta di un’importante, nonché dolorosa, testimonianza del nostro passato, come ha tenuto a sottolineare, nel corso di un’intervista rilasciata a “Il Sole 24 Ore” il Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia, il cui nome è legato indissolubilmente a battaglie storiche in favore degli italiani nel mondo, prima fra tutte quella del voto. Battaglia vinta il 20 dicembre scorso con l’approvazione definitiva della legge che garantisce l’esercizio del diritto di voto nei luoghi di residenza e la rappresentanza diretta dei connazionali nel nostro Parlamento del nostro Paese. E non è senza orgoglio che il Ministro rivendica una vittoria che ha consentito l’ingresso degli italiani nel mondo nella Costituzione: “Se è vero che l’unità d’Italia è stata realizzata, si può davvero dire che ora è stata realizzata anche l’unità degli italiani”. Una vittoria che assume una valenza ancora più rilevante se si pensa che la realtà degli emigrati è stata per tanto, troppo tempo dimenticata dalle istituzioni italiane. Il che è come dire che se i connazionali c’erano, ufficialmente non esistevano. Ci sono voluti anni per fare trasformare la battaglia del voto in una battaglia di tutti, spiega il Ministro che è riuscito nell’intento di unire in un ‘fronte unico’ le forze politiche per raggiungere un risultato atteso da sempre dalle comunità sparse nel mondo. Un dovuto riconoscimento ai connazionali che Tremaglia non esclude possa addirittura trovare applicazione prima delle prossime elezioni politiche. Sua è infatti la proposta che gli italiani all’estero possano votare anzitempo, per sanare la mancanza di plenum alla Camera dei Deputati. In che modo? Attraverso una norma transitoria di attuazione della Costituzione per gli articoli 48 e 56. Ciò consentirebbe – precisa il Ministro – ai nostri connazionali all’estero, di eleggere i dodici deputati mancanti nella loro Circoscrizione Estero.

L’esercizio del diritto di voto in loco, tuttavia, non deve rimanere un unicum. L’On. Tremaglia precisa che ad esso devono fare seguito i riconoscimenti di altri diritti. Il Ministro per gli Italiani nel Mondo fa riferimento esplicito all’estensione ai residenti all’estero dei diritti previsti per i cittadini in Italia, in tema di previdenza sociale e assistenza. Diritti costituzionali che, ribadisce Tremaglia, devono essere garantiti a tutti gli italiani “sia che si trovino dentro i confini, sia che ne stiano fuori”.

Per quanto riguarda l’azione del Governo, Tremaglia, spiega che essa è volta a “fare emergere tutta la ricchezza di un mondo che può dare all’Italia molto più di quanto riceve”. Per questo motivo sono stati messi in cantiere convegni e seminari per riunire diverse categorie: tra essi, il Ministro richiama l’attenzione su un convegno al quale prenderanno parte gli scienziati sparsi nel mondo. Sono inoltre previsti convegni sulle donne, sui Comites. Il Ministro Tremaglia ricorda anche che quest’anno si svolgerà la seconda edizione del premio indetto dalla Fondazione Marzio Tremaglia, dedicato ai connazionali che hanno dato lustro al nostro Paese. Come nel giugno scorso, la premiazione avverrà a Roma, sull’Altare della Patria.

Altro appuntamento di rilievo sarà rappresentato da un convegno sui giornalisti, le radio e le televisioni in lingua italiana. L’informazione e il ruolo dei media italiani sono considerati centrali dal Ministro per gli Italiani nel Mondo per rafforzare il legame e la comunicazione tra le due Italie. Per tale motivo, Tremaglia punta decisamente alla realizzazione della cosiddetta ‘TV di ritorno’, ossia alla possibilità di avere sulle reti italiane, pubbliche e private, spazi quotidiani riservati alla realtà dei connazionali all’estero. Il Ministro precisa che, per quanto riguarda la Rai, bisognerà rivedere le convenzioni tra la Presidenza del Consiglio e la rete pubblica “per garantire un’informazione puntuale qualificata sulla vita, le attività e i problemi degli italiani nel mondo”.

Infine, il Ministro ha ricordato i convegni sugli Istituti di Commercio Estero, sugli imprenditori italiani all’estero, sui parlamentari di origine italiana.. Appuntamenti davvero non trascurabili dal momento che, come osserva Tremaglia, oggi in nostri connazionali sono i rappresentanti di un Paese attivo in tutti i settori. “Parlano italiano – ricorda con orgoglio il Ministro – protagonisti dell’economia, della politica, della cultura di molti Paesi stranieri. Si tratta di connazionali che hanno saputo mettere a frutto il loro personale bagaglio di esperienza e la loro appartenenza ad una cultura di intraprendenza e di creatività”. Sono, pertanto, proprio gli italiani all’estero “i veri ambasciatori” del nostro Paese nel mondo. Il Ministro non ha dubbi: i connazionali “sono una risorsa, forse la più importante, che dobbiamo valorizzare nell’interesse del nostro Paese”.