Il
presidente degli Stati Uniti viaggerà su un elicottero italiano. Il Pentagono ha
infatti annunciato ufficialmente la decisione della U.S Navy di aggiudicare al
consorzio italiano Agusta-Westland (gruppo Finmeccanica) il contratto da oltre
1,7 miliardi di dollari per la fornitura di 23 elicotteri "Marine One" destinati
appunto al trasporto del presidente degli Stati Uniti. Il modello in questione è
lo US-101, velivolo ad altissima tecnologia.
La decisione suggella un match politico-industriale estremamente serrato e incerto fino all'ultimo. L'azione di lobby, molto intensa, condotta dal governo, dalla diplomazia e dall'industria italiana s'è, dunque, rivelata vincente, nonostante la difficoltà di sormontare la remora, anche psicologica, di un velivolo di concezione non statunitense per il presidente degli Stati Uniti, che aveva sempre scelto, finora, elicotteri Sikorsky.
Per il presidente Bush, o meglio, per il suo successore, si profila dunque un futuro di piccoli spostamenti con il design e il comfort made in Italy: i primi nuovi MarineOne saranno infatti consegnati nel 2009, quando l'attuale presidente dovrebbe aver già lasciato la Casa Bianca. I due concorrenti erano un consorzio internazionale guidato dalla Lockheed Martin Corp., che si affida allo US-101 dell'italiana Agusta-Westland, che fa capo alla Finmeccanica, e la Sikorsky Aircraft Corporation, statunitense, che produce gli attuali MarineOne e che proponeva un modello nuovo chiamato Super Hawk.
Il commento della stampa Il testa a testa tra Agusta-Westland e Sikorsky è stato giudicato dalla stampa americana "una delle piu' aspre competizioni" militari-industriali "disputate da anni in qua", ben al di là della portata dell'affare. Lo dimostra, anche, l'immediatezza e la perentorietà dei commenti politici: positivo quello di Hillary Rodham Clinton, l'ex first lady, senatore dello Stato di New York, dove ha sede la Lockheed Martin Corp., negativo quello di Joe Liberman, senatore del Connecticut, dove ha sede la Sikorsky.
La gara per l' elicottero aveva fatto, proprio venerdì, da sfondo al colloquio al Pentagono tra il ministro della difesa italiano Antonio Martino e il segretario alla difesa americano Donald Rumsfeld. Ufficialmente, i due uomini di governo non ne hanno parlato, questa volta, ma, prima di lasciare Washington, Martino ha fatto in tempo ad apprendere la notizia e a esprimere "piena soddisfazione".
Del contratto parlarono anche il presidente George W. Bush e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, incontrandosi a Washington, il 15 dicembre. I due furono pure protagonisti di uno scambio di battute divertente davanti ai giornalisti. E, pochi giorni or sono, Berlusconi aveva detto di "incrociare le dita" pensando all'esito della gara.
Si ritiene che la fornitura dei MarineOne possa essere una sorta di chiave per aprire altre porte del mercato aeronautico statunitense e possa costituire una sorta d'opzione su un successivo contratto più ricco per un centinaio di elicotteri destinati alla U.S. Air Force e adatti ad operazioni di soccorso. E la Finmeccanica ha molti altri progetti sul mercato nord-americano, a cominciare da quelli che ruotano intorno all'aereo da trasporto C-27J, una sorta di fratello minore (per dimensioni) del C-130J.