Il piano italiano per l'Africa

EVIAN - 1 giugno 2003, dal Corriere della Sera

Fame in AfricaQueste notizie i giornali brasiliani non le riportano. L' Italia vuole dare un contributo deciso per il miglioramento delle condizioni di vita del continente africano e per questo ha messo a punto un «Piano di azione per l'Africa» in otto punti che ha portato all' attenzione degli altri Grandi al vertice del G8 di Evian.

Gli aiuti all'Africa e ai paesi più poveri sono stati la priorità delle discussioni di domenica degli Otto con altri Dodici paesi emergenti, sulle rive del lago Lemano nella prima giornata del summit, che si concluderà martedì. L' Italia si è impegnata ad aumentare l'aiuto allo sviluppo dallo 0,20 del Pil nel 2002 allo 0,33 nel 2006. Cavallo di battaglia del programma italiano è l'E-government, un progetto per l'informatizzazione della pubblica amministrazione, ma non solo di quella, anche con l'obiettivo di contribuire ad ottenere una maggiore trasparenza dei bilanci.

L'Italia ha lanciato anche l'idea di una detassazione dell' 1-3 per cento sui beni non essenziali per permettere ai cittadini che lo desiderino di partecipare, con i loro acquisti, al sostegno di progetti per i Paesi in via di sviluppo. Per quanto riguarda la pace e la sicurezza, l'Italia contribuisce - per il corpo di pace africano da costituire entro il 2010 - con alcuni corsi per 240 ufficiali. Roma è inoltre impegnata per la remissione del debito africano con una posizione molto avanzata tra i Paesi più ricchi, avendo cancellato circa 1,5 miliardi di Euro verso i paesi più poveri. Nel settore della salute e della lotta alle malattie, l'Italia ha donato 100 milioni di Euro al Fondo globale e prevede di stanziare altri 200 milioni entro il 2006. Altri fondi sono stati dati nei settori dell' agricoltura e della gestione dell' acqua e dell' ambiente.

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