Al
direttore - “Ho raggiunto la meta del mio pellegrinaggio”: questa la frase
di Giovanni Paolo II al suo arrivo al santuario di Lourdes. Frase che non poteva
non prestarsi a interpretazioni “estreme”, come se il Papa stanco e malato
avesse voluto testimoniare la consapevolezza di essere ormai giunto al termine
della sua vita terrena. A cosa si riferiva il Papa? Forse non c’è bisogno di
cimentarsi in troppi esercizi di ermeneutica. Oltretutto, per chi ha fede, la
morte non è mai l’ultima parola sulla vita. E’ pur vero, però, che si riesce a
fatica a immaginare il futuro della chiesa senza, o dopo, questo pontefice.
Soprattutto per un motivo: Giovanni Paolo II ha incarnato come pochi, certo non
per sua volontà, l’essere del cristiano come “segno di contraddizione”. Ne è
prova, da un lato, l’impronta del suo stesso pontificato e, dall’altro, il modo
con cui sta vivendo quest’ultimo scorcio della sua vita segnato dalla malattia e
dalla sofferenza. Perché in lui hanno convissuto, in una mirabile sintesi
dialettica, i due poli che a torto sono considerati antitetici: modernità e
tradizione. In questo Giovanni Paolo II ha saputo cogliere lo spirito migliore e
più genuino del Vaticano II, quella linea del rinnovamento nella tradizione che
è stata la vera cifra del suo pontificato. Non, quindi, rinnovamento vs
tradizione, bensì la capacità di essere moderni e fedeli al proprio passato allo
stesso tempo. Per questo Giovanni Paolo II è un’icona vivente del suo tempo, pur
in mezzo a critiche e opposizioni dentro e fuori la chiesa. Debole e forte,
materno e autorevole, aperto al dialogo e fermo sui principi, capo della chiesa
e compagno di viaggio degli ultimi della terra. Tutto questo è stato, ed è, il
papa polacco: un “segno di contraddizione” che non cessa di stupire. E di
commuovere. Luca Del Pozzo, Roma
Risposta del Direttore Giusto. Ma la forza dei papi, in particolare di questo che è grande, magno, sta nella certezza istituzionale, metastorica per i fedeli, storica per i laici, che il papato è sempre più grande di loro.