Bush e Blair hanno discusso questa notte a Belfast, per ore, quali saranno i compiti dell' O.N.U. nel dopo Saddam. Blair aveva richiesto compiti "centrali" per l' organizzazione sovranazionale; il comunicato finale a lungo meditato dice che gli verranno invece affidati compiti "vitali". Dalla conferenza stampa è emerso che ciò significa letteralmente "occuparsi della vita dei profughi", quindi vuol dire che l' O.N.U. si interesserà di tutti i problemi umanitari. Pressato dai giornalisti, Bush ha dovuto ammettere "obtorto collo" che l' O.N.U. potrà anche occuparsi di altro relativamente alla ricostruzione del paese e ciò, a mio parere, va letto che potrà pulire le scarpe agli americani quando questi lo vorranno. Sì, perché come era stata a lungo premeditata l' aggressione all' Iraq, cosi è stata da tempo programmata e decisa l' organizzazione del dopo Saddam e della ricostruzione del Paese. Stabilite le linee guida, nominati i personaggi di governo e della catena di comando, assegnati gli incarichi di engeneering e gli appalti ai general contractors. Bush però, al termine degli incontri ha dichiarato: "il destino dell' Iraq è nella mani degli iracheni" ed io aggiungo,che pagheranno con il loro petrolio la montagna di dollari spesa dagli Americani per distrugger il loro Paese e per ricostruirlo. "Non ci siamo accollati il carico della guerra insieme ai nostri alleati, per non avere un controllo determinante sullo svolgimento degli eventi futuri (in Iraq)" ha dichiarato il segretario di stato Colin Powell a un Comitato del Congresso Americano, "Non saremo favorevoli a passare tutto alle Nazioni Unite, per avere qualche organismo designato dalle N.U. alla direzione dell' operazione", ha aggiunto. Questo me lo ricorda l' amico Lorenzo Matteoli dall' Australia, che mi fornisce anche la sua e realistica interpretazione: "Il vero problema dopo la guerra sarà il debito estero dell' Iraq: un enorme somma valutata fra 130 e 160 miliardi di dollari. Alla quale si aggiungerà il costo della ricostruzione. Non un solo di questi dollari verrà pagato dagli Stati Uniti. I creditori principali sono Arabia Saudita, Francia, Russia, Germania e Bulgaria. E' chiaro che l' Iraq pagherà con il petrolio, per cui la produzione petrolifera Irachena è ipotecata fino a un anno imprecisabile nel futuro. Il petrolio necessario non può essere pompato troppo rapidamente, perché ciò danneggerebbe i creditori produttori di petrolio ( Russia, Saudi Arabia, Bulgaria). Un certo controllo va mantenuto per tenere il prezzo del barile ragionevolmente elevato. Gli Stati Uniti si potranno assicurare la "loro quota" a un prezzo politico negoziato fuori mercato e lasciare quindi che il prezzo di mercato salga, in modo che "il resto del Mondo" paghi per il debito di Saddam e per la ricostruzione dell' Iraq. Ci potrebbe anche essere un' altra soluzione. Qualificando il debito di Saddam come "debito odioso" questo potrebbe essere azzerato. Con negoziati segreti si potrebbe compilare la lista dei bravi e dei cattivi ( Francia?,Germania? )per garantire i crediti agli uni e far avere guai agli altri. Questo schemino potrebbe essere la chiave di lettura per le prossime vicende diplomatiche." Si può fare un altro quadro del dopo Saddam, aggiunge Lorenzo l' Australiano, meno tecnico, più politico, ma più ampio, anche se un tantino catastrofistico: "Un paese distrutto e con 130 miliardi di dollari di debiti da pagare: il petrolio iracheno praticamente ipotecato per sempre. Migliaia di mujahid frustrati che continueranno a uccidersi con dinamite legata alla pancia per i prossimi ventanni. Una classe politica imposta dagli Americani e probabilmente odiata dagli Iracheni che si arricchirà con la corruzione più sfrenata. L' America sputtanata e scaduta nel rispetto del mondo, con una classe politica pericolosa al governo: censura, homeland security/polizia, giornali silenziati e opinione pubblica turlupinata. Chi non è con noi è contro di noi, ulteriore arroganza globale nel trading e criminali nella finanza. Aggressione finanziaria alle monete dei paesi deboli per arricchire i fondi speculativi dei pensionati U.S.A.. Qualche altro attentato mostruoso organizzato dagli eredi di Bin Laden detto Osama. L' economia Americana costretta a misure draconiane per salvarsi dal tracollo per il boicottaggio che quasi naturalmente verrà applicato alle merci U.S.A. in tutto il mondo. L' Europa divisa e sbamblinata, incapace di una politica identificabile, l' Euro alla deriva e una crisi energetica "vera" che comincerà a massacrare il mondo dal 2008 in poi". Vivremo tempi interessanti, come "maledicono" i cinesi! Ma ora torniamo sui campi di battaglia iracheni ai giorni nostri. La città di Bassora è caduta oggi definitivamente dopo quindici giorni dal primo affrettato annuncio. L' esercito inglese ha dato una lezione di stile ai marines americani, che proprio oggi ne hanno combinata una grossa nella città di Baghdad: Una strage di giornalisti! Un carro armato americano,che si trovava sul ponte davanti all' albergo Palestin, dove è asserragliata tutta la stampa internazionale, ha girato la torretta prendendo bene di mira l' albergo e ha sparato un solo colpo di cannone, che ha infilato il quattordicesimo piano , esplodendo nella suite dell' Agenzia Reuter. Due morti e tre feriti gravi! Due giornalisti erano morti ieri e un altro questa mattina. L' azione del carro armato americano è stata filmata per intero. Il comando americano ha dichiarato che il carro ha risposto al fuoco proveniente dall' albergo. I giornalisti negano nel modo più assoluto che vi fossero iracheni armati nell' albergo. Il comando risponde che in questo momento non si può più garantire per la vita di nessuno. I giornalisti hanno sin qui svolto un lavoro meraviglioso che tutto il mondo ha apprezzato molto, ma forse è arrivato il momento di tornare a casa. I carristi americani, che hanno galoppato in convoglio nel deserto, sino a Baghdad dal Kuwayt senza paura, nel combattimento strada per strada e tra le case, hanno una paura folle delle granate anticarro che un solo uomo può sparare, nascosto su un tetto, in un negozio o dietro un balcone. La sindrome della caghetta si aggiunge quindi a quella claustrofobica e allora si spara su ogni cosa che si muove o che pare che si muova,il riflesso di uno specchio o quello di una telecamera.