Il
Console Generale d'Italia, Francesco Mariano, ha visitato la Fondazione FIO
Cruz, la maggior entità di ricerca nel campo della Sanità, dell'America
Latina, dove è stato accolto dal dottor Pedro Ernesto Mariano de Azevedo e,
successivamente, dal vice direttore dottor Paulo Gadelha. Situata in una vasta
area e con un personale di ricerca altamente qualificato, l'istituzione si
avvale dei più moderni sistemi di indagine, che ne fanno il fiore all'occhiello
del Brasile. Una realtà, questa, per lo più ignorata, sinora, dalle nostre
rappresentanze tutte prese, come sono, più a investire le loro attenzioni nell'area
della cultura umanistica, che in quella intellettuale e tecnologica, come se
questa non facesse parte di quel bagaglio culturale che contribuisce a formare
la civiltà di un paese. Mentre nazioni a noi vicine hanno concluso accordi di
collaborazione scientifica con questa entità (basti pensare all'Istituto
Pasteur, francese) le nostre istituzioni si sono sempre mosse con iniziative
personali, senza un piano di collaborazione organico. Queste iniziative,
normalmente, muoiono con la stessa velocità con la quale nascono.
La
Fondazione FIO Cruz (Fondazione Istituto Oswaldo Cruz) ha sede in un
caratteristico e originale edificio in stile moresco. Deve il suo nome ad un grande
scienzato brasiliano, Oswaldo Cruz, un paolista che, venuto a Rio de Janeiro all'età
di 15 anni, si iscrisse alla facoltà di Medicina diventando, tre anni più
tardi, dottore con la tesi "Veicolazione microbica attraverso l'acqua".
Quattro anni più tardi realizzò il suo grande sogno, vale a dire quello di
specializzarsi in Batteriologia presso l'Istituto Pasteur di Parigi. Al ritorno
in patria, sbarcando nel porto di Santos, vi incontrò una violenta epidemia di
peste bubbonica che lo vide immediatamente impegnato nel tentativo di evitare l'allargamento
al paese potendo raggiungere la capitale, Rio de Janeiro. Era il 1900, quando fu
fondato l'Istituto Sieroterapico federale di cui divenne il direttore tecnico
prima e direttore generale subito dopo. Tre anni più tardi assunse l'incarico
corrispondente a quello di Ministro della Sanitá di oggi, iniziando una vasta
campagna di sensibilizzazione sanitaria e di vaccinazione che però furono
profondamente osteggiate per il loro rigore dalle masse popolari, tanto che si
ebbe, addirittura, "la rivoluzione del vaccino" nel novembre del 1903.
Malgrado questi inconvenienti, riuscì a debellare, nel 1907, la febbre gialla
che era apparsa l'anno prima a Rio de Janeiro. È bene ricordare che durante
questa epidemia, buona parte dei marinai della Regia Nave Lombardia, in crociera
di istruzione, furono contagiati e perirono. Furono sepolti nel cimitero di
Caju, dove la collettività italiana fece sorgere un monumento a loro ricordo.
Per questo lavoro di bonifica sanitaria, Oswaldo Cruz ricevette, sempre nel
1907, la medaglia d'oro, durante il XIV Congersso Internazionale di Igiene e
Demografia, tenutosi
a Berlino.
Lasciata la carica pubblica si dedicò alla ricerca assumendo la
direzione dell'istituto che poi prese il suo nome. Da qui iniziò le campagne
sanitarie all'interno del Brasile contribuendo al suo ripopolamento. Oggi la sua
fondazione occupa 3.500 ricercatori, forma dottori e master non solo brasiliani,
ma anche di altri paesi dell'America Latina. Continua a dare un forte incentivo
alla divulgazione della scienza soprattutto tra i giovani scolari, attraverso il
cosiddetto Giardino della Scienza, nel quale i ragazzi delle scuole possono
riivere gli esperimenti scientifici per meglio capirli. Ogni giorno vi giungono
400 ragazzi. Tutti i venerdì pomeriggio, gli ospiti sono i professori che
visitano il Giardino per primi potendoli poi spiegare ai giovani scolari. Un'altra
importante opera sociale dell'Istituto è la formazione di "guide" che,
dopo quattro mesi di preparazione e di studio, vengono promossi promotori,
accompagnatori dei giovani visitatori. Questi ragazzi sono selezionati tra gli
abitanti delle "favelas" circostanti ed è data loro, così, la
possibilità di studiare e di avanzare socialmente. Molti di loro si sono già
laureati con il massimo profitto, presso le varie universitá carioca. Sempre allo scopo di divulgare l'amore per la
scienza tra i giovani, vengono allestiti lavori teatrali rappresentati nel vasto
auditorio della Fondazione. Ultimamente
è stata messa in scena la vita di Galileo.
Il motivo dell'invito fatto al
nostro console è dovuto al fatto che nel 2005 la FIO Cruz dovrà ospitare il IV
Congresso dei Centri di Scienza, al quale desidera invitare quelle istituzioni
italiane che hanno per finalità la divulgazione della cultura scientifica. Il
dottor Gadelha, nel sottolineare il grande interesse della sua
istituzione per
le iniziative scientifiche italiane, con le quali la Fondazione ha già
proficuamente collaborato, ha auspicato che l'Italia possa ritornare a stabilire
dei legami organici nella ricerca medica e biochimica, proficui per ambedue i
paesi. Il nostro Console ha fatto presente che, nell'ambito dell'accordo
bilaterale del 1997, attualizzato nel 2001, esistente tra l'Italia ed il Brasile,
sarebbe possibile individuare dei possibili punti di intervento, nei quali
convergono gli interessi dei due Paesi. Ha espresso la sua profonda ammirazione
per tutto ciò che aveva avuto la possibilità di conoscere, ripromettendosi di
adoperarsi per divulgare l'alto grado di qualità raggiunto dalla Fondazione,
allo scopo di interessare gli enti italiani corrispondenti che possano
contribuire a stabilire uno scambio di conoscenze nei settori di mutuo
interesse, non solo in termini umani, ma anche dal punto di vista tecnologico.