Il Brasile che non ti aspetti

Edoardo Pacelli, 5 settembre 2003

Il console, Francesco Mariano, con il dottor Paulo GadelhaIl Console Generale d'Italia, Francesco Mariano, ha visitato la Fondazione FIO Cruz, la maggior entità di ricerca nel campo della Sanità, dell'America Latina, dove è stato accolto dal dottor Pedro Ernesto Mariano de Azevedo e, successivamente, dal vice direttore dottor Paulo Gadelha. Situata in una vasta area e con un personale di ricerca altamente qualificato, l'istituzione si avvale dei più moderni sistemi di indagine, che ne fanno il fiore all'occhiello del Brasile. Una realtà, questa, per lo più ignorata, sinora, dalle nostre rappresentanze tutte prese, come sono, più a investire le loro attenzioni nell'area della cultura umanistica, che in quella intellettuale e tecnologica, come se questa non facesse parte di quel bagaglio culturale che contribuisce a formare la civiltà di un paese. Mentre nazioni a noi vicine hanno concluso accordi di collaborazione scientifica con questa entità (basti pensare all'Istituto Pasteur, francese) le nostre istituzioni si sono sempre mosse con iniziative personali, senza un piano di collaborazione organico. Queste iniziative, normalmente, muoiono con la stessa velocità con la quale nascono.

Una delle torri che delimitano l'edificio di stile morescoLa Fondazione FIO Cruz (Fondazione Istituto Oswaldo Cruz) ha sede in un caratteristico e originale edificio in stile moresco. Deve il suo nome ad un grande scienzato brasiliano, Oswaldo Cruz, un paolista che, venuto a Rio de Janeiro all'età di 15 anni, si iscrisse alla facoltà di Medicina diventando, tre anni più tardi, dottore con la tesi "Veicolazione microbica attraverso l'acqua". Quattro anni più tardi realizzò il suo grande sogno, vale a dire quello di specializzarsi in Batteriologia presso l'Istituto Pasteur di Parigi. Al ritorno in patria, sbarcando nel porto di Santos, vi incontrò una violenta epidemia di peste bubbonica che lo vide immediatamente impegnato nel tentativo di evitare l'allargamento al paese potendo raggiungere la capitale, Rio de Janeiro. Era il 1900, quando fu fondato l'Istituto Sieroterapico federale di cui divenne il direttore tecnico prima e direttore generale subito dopo. Tre anni più tardi assunse l'incarico corrispondente a quello di Ministro della Sanitá di oggi, iniziando una vasta campagna di sensibilizzazione sanitaria e di vaccinazione che però furono profondamente osteggiate per il loro rigore dalle masse popolari, tanto che si ebbe, addirittura, "la rivoluzione del vaccino" nel novembre del 1903. Malgrado questi inconvenienti, riuscì a debellare, nel 1907, la febbre gialla che era apparsa l'anno prima a Rio de Janeiro. È bene ricordare che durante questa epidemia, buona parte dei marinai della Regia Nave Lombardia, in crociera di istruzione, furono contagiati e perirono. Furono sepolti nel cimitero di Caju, dove la collettività italiana fece sorgere un monumento a loro ricordo. Per questo lavoro di bonifica sanitaria, Oswaldo Cruz ricevette, sempre nel 1907, la  medaglia d'oro, durante il XIV Congersso Internazionale di Igiene e Demografia, tenutosi a Berlino. 

Uno scorcio del Giardino della Scienza Lasciata la carica pubblica si dedicò alla ricerca assumendo la direzione dell'istituto che poi prese il suo nome. Da qui iniziò le campagne sanitarie all'interno del Brasile contribuendo al suo ripopolamento. Oggi la sua fondazione occupa 3.500 ricercatori, forma dottori e master non solo brasiliani, ma anche di altri paesi dell'America Latina. Continua a dare un forte incentivo alla divulgazione della scienza soprattutto tra i giovani scolari, attraverso il cosiddetto Giardino della Scienza, nel quale i ragazzi delle scuole possono riivere gli esperimenti scientifici per meglio capirli. Ogni giorno vi giungono 400 ragazzi. Tutti i venerdì pomeriggio, gli ospiti sono i professori che visitano il Giardino per primi potendoli poi spiegare ai giovani scolari. Un'altra importante opera sociale dell'Istituto è la formazione di "guide" che, dopo quattro mesi di preparazione e di studio, vengono promossi promotori, accompagnatori dei giovani visitatori. Questi ragazzi sono selezionati tra gli abitanti delle "favelas" circostanti ed è data loro, così, la possibilità di studiare e di avanzare socialmente. Molti di loro si sono già laureati con il massimo profitto, presso le varie universitá carioca. Sempre allo scopo di divulgare l'amore per la scienza tra i giovani, vengono allestiti lavori teatrali rappresentati nel vasto auditorio della Fondazione. Ultimamente è stata messa in scena la vita di Galileo. 

Il console Mariano tra due funzionari ed il dottor Pedro Ernesto Il motivo dell'invito fatto al nostro console è dovuto al fatto che nel 2005 la FIO Cruz dovrà ospitare il IV Congresso dei Centri di Scienza, al quale desidera invitare quelle istituzioni italiane che hanno per finalità la divulgazione della cultura scientifica. Il dottor Gadelha, nel  sottolineare il grande interesse della sua istituzione per le iniziative scientifiche italiane, con le quali la Fondazione ha già proficuamente collaborato, ha auspicato che l'Italia possa ritornare a stabilire dei legami organici nella ricerca medica e biochimica, proficui per ambedue i paesi. Il nostro Console ha fatto presente che, nell'ambito dell'accordo bilaterale del 1997, attualizzato nel 2001, esistente tra l'Italia ed il Brasile, sarebbe possibile individuare dei possibili punti di intervento, nei quali convergono gli interessi dei due Paesi. Ha espresso la sua profonda ammirazione per tutto ciò che aveva avuto la possibilità di conoscere, ripromettendosi di adoperarsi per divulgare l'alto grado di qualità raggiunto dalla Fondazione, allo scopo di interessare gli enti italiani corrispondenti che possano contribuire a stabilire uno scambio di conoscenze nei settori di mutuo interesse, non solo in termini umani, ma anche dal punto di vista tecnologico.