“Signor
Console, Lei ha ridato agli italiani di Rio l’allegria e l’orgoglio di
essere italiani”. Questa frase è stata pronunciata da una nota giornalista
carioca al console generale Mariano, alla fine della festa organizzata per
celebrare i 57 anni della proclamazione della Repubblica Italiana. È stata la
prima volta che questa significativa manifestazione di italianità si è svolta
in una degna cornice, quella dello Yacht Club di Rio, il posto più bello per
celebrare una così importante ricorrenza. La cerimonia è iniziata con l’esecuzione
degli inni del Brasile e d’Italia, eseguiti dal coro Italia, a cui si sono
uniti i presenti. Quindi ha preso la parola il dottor Mariano. Il console
generale ha ringraziato tutti gli intervenuti, che, con la loro pre-senza, hanno
onorato l’evento ed ha ricordato il pro-fondo significato della data. Con la
scelta della repub-blica, ha ricordato, l’Ita-lia è divenuta un paese
democratico, capace di passare indenne attra-verso tutte le difficoltà del
terribile dopoguerra. Ha quindi voluto ricor-dare l’importante avve-nimento
che sta per compiersi, vale a dire il referendum del 15 giugno quando, per la
prima volta nella storia italiana, anche gli italiani che vivono all’estero,
iscritti alle liste elettorali, sono stati chiamati ad esprimersi attraverso il
voto per corrispondenza. Malgrado questo referendum non interessi direttamente
gli italiani che vivono all’estero, ha aggiunto, è molto importante che
questi esercitino il loro diritto, fortemente voluto e ottenuto dopo una lunga
battaglia politica dall’attuale ministro degli Italiani nel Mondo, Mirko
Trema-glia. Votare, oltre che godere di un diritto, significa anche coronare gli
sforzi organizzativi, economici ed umani di tre ministeri: degli Italiani nel
Mondo, degli Esteri e dell’Interno, oltre che dare un significato all’immane
lavoro compiuto dal personale delle ambasciate e dei consolati sparsi in tutto
il mondo. Sono quindi iniziate le danze al suono della più bella e famosa
orche-stra di Rio de Janeiro, la Tajabara. Sarà per la particolare atmosfera
creatasi, sará per lo splendido e piacevole buffet, sarà per la qualità dei
vini e del prosecco, quello vero, ma quando la festa è entrata nel vivo si è
potuto scorgere nel volto dei partecipanti allegria e soddisfa-zione.
Sod-disfazione perchè, per la prima volta, l’Italia sta-va fornendo una degna
immagine di sè. Da quando il dottor Ma-riano è diventato Console Generale di
Rio, infatti, vi è stato un progressivo avvicinamento non solo tra la casa
degli italiani e la collettività, ma anche tra la società civile carioca e gli
italiani della antica e della nuova immigrazione, tanto che la Camera
Muni-cipale di Rio, attraverso una consigliera munici-pale, Leila do Flamengo,
ha approvato una mozione nella
quale si esprime il ringraziamento all'Italia per quello che
gli italiani che emigrarono hanno fatto in questa città e in questo paese,
contribuendo al loro sviluppo economico, culturale e sociale. Si deve
riconoscere che, da quando il dottor Mariano è giunto a Rio, l'immagine del
nostro paese è molto migliorata in città, grazie al suo meticoloso lavoro
volto a creare numerose occasioni di incontro dei vari operatori italiani con i
loro colleghi carioca, nello spirito della svolta auspicata dal primo ministro
Silvio Berlusconi quando ha occupato il ministero degli esteri e che il ministro
Frattini ha continuato a portare avanti, con l'aiuto degli ambasciatori. Infatti,
anche una festa serve a migliorare l'immagine
di un Paese e questa del 2 giugno ne è stata la dimostrazione lampante.
Un particolare ringraziamento và agli organizzatori e, at least but not last, alla signora Regina Mariano, che ha accompagnato e cu-rato, in tutti i minimi dettagli, l’evento.
ITALIAMIGA vorrebbe esprimere un profondo e sentito ringraziamento, in primo luogo al Console Generale Francesco Mariano e al suo più stretto collaboratore, il dottor Massimo Sassi, ma anche a tutto il personale del consolato che ha contribuito, in maniera determinante, ad accrescerne l’efficienza e, quindi, l’immagine di quella che è la Casa d’Italia, la casa di tutti gli italiani, e si unisce alle voci ben più autorevoli del Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, e a quella del ministro Mirko Tremaglia, per trasmettere, a tutti gli italiani sparsi nel mondo, la felicità e l’orgoglio di essere e, soprattutto, sentirsi italiani.
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