Giovani italo - argentini ospiti della Regione Veneto

da Veneti nel Mondo

Il presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan e l'Assessore Zanon, ricevono gli ospiti a Palazzo Balbi, a Venezia.Giancarlo Galan: "Siate orgogliosi del vostro grande Paese, l’Argentina, e del Veneto, la terra dei vostri padri che oggi ha l’onore di ospitarvi". Un lungo, commosso applauso ha riempito la sala del piano nobile di palazzo Balbi, sede del governo veneto, subito dopo che il presidente della Regione ha pronunciato queste parole, a conclusione del suo intervento di benvenuto ai trenta argentini di origine veneta, giunti a Venezia grazie al "Progetto Rientro Emigrati" e appena sbarcati all’aeroporto di Tessera.Si tratta del primo gruppo di giovani assunti dalla Electrolux Zanussi e che saranno impiegati stabilmente negli stabilimenti di Mel (Belluno), Susegana (Treviso) e Rovigo, in base all’accordo stipulato tra la stessa azienda, la Regione del Veneto e il Ministero italiano del Lavoro. A loro se ne aggiungeranno nei prossimi mesi altri 170, a seguito delle selezioni che vengono svolte in Argentina e più precisamente a Cordoba, dove opera uno dei tre Sportelli previsti dal progetto (gli altri sono a Padova, con funzioni di coordinamento, e a Santiago del Cile).

"L’Italia e il Veneto in particolare – ha detto il presidente  – hanno un debito morale nei confronti dell’Argentina che ha ospitato nei secoli scorsi tanti nostri connazionali che scappavano dalla miseria della loro terra. Quella stessa terra che oggi, grazie anche alle rimesse di quanti partirono ma non dimenticarono mai il Paese d’origine, è diventata una delle realtà economiche e produttive più dinamiche d’Europa. Dobbiamo, quindi, riconoscenza a questo Paese sudamericano, con il quale il Veneto ha storici rapporti di fraterna amicizia, ed è prima di tutto in realtà come queste, dove la presenza italiana è radicata, che riteniamo giusto ricercare quella manodopera di cui abbisognano le nostre imprese".

Galan ha espresso l’augurio che l’Argentina "sappia risollevarsi dal periodo di grave crisi che sta attraversando" e, rivolgendosi ai giovani oriundi, ha detto: "Voi potete rimanere in Italia per tutto il tempo che volete, ma se lo riterrete opportuno, potrete in futuro rientrare nel Paese nel quale siete nati, arricchiti di quell’esperienza professionale che potrà essere spesa utilmente per accrescere lo sviluppo dell’Argentina".

Il presidente veneto ha poi ricordato quanti hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto, primo del genere in Italia, e grazie al cui contributo la Regione ha saputo superare i dubbi e le perplessità iniziali di molti, mettendo in campo "cuore" (il senso di riconoscenza e i legami con l’Argentina), "testa" (la capacità organizzativa di far cooperare diversi enti e organizzazioni) e "braccia" (il lavoro di una regione all’avanguardia in campo produttivo): l’assessore regionale ai flussi migratori, Raffaele Zanon e i suoi collaboratori, Il Ministero del lavoro e la Direzione Generale per l’Immigrazione, l’ente strumentale Veneto Lavoro, la Provincia di Padova, l’ufficio consolare e la Camera di Commercio Italiana di Cordoba, le associazioni di emigrati che operano in Argentina, in particolare il Cava, e nel Veneto.

Dopo aver donato il simbolo della Regione, il Leone di San Marco, al console italiano in Argentina, Nicola Di Tullio e ai giovani oriundi, Galan ha dato spazio al coro degli alpini "Piave" di Feltre, che ha eseguito, tra l’altro, "Merica, Merica, Merica", un vero e proprio inno dell’emigrazione veneta oltreoceano.

Raffaele Zanon: «Abbiamo vinto una scommessa», ha affermato l'assessore regionale veneto ai flussi migratori, «Una scommessa ambiziosa fatta cinque mesi fa, per realizzare ciò che sino ad oggi, in Italia, non era mai stato fatto. Un’ambiziosa operazione che ha unito istituzioni regionali, nazionali, imprenditori ed operatori privati, il magnifico mondo del volontariato veneto e italo-argentino, che ci hanno consentito di dare una risposta concreta e qualitativamente apprezzabile ai figli dei nostri emigranti veneti e italiani in Argentina, oggi tanto in difficoltà, e di assicurare loro una casa e un lavoro».

Messaggio del Ministro Tremaglia - 22 maggio 2002

“Siate i benvenuti nella terra d’origine dei vostri nonni e dei vostri genitori, quella terra che un giorno vide partire tanti suoi figli verso la lontana Argentina e che oggi vi accoglie per aiutarvi a superare un drammatico momento. Non siete ospiti, ma siete a casa vostra”. Queste le parole che il Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia, ha indirizzato, attraverso l’Assessore ai flussi migratori della Regione Veneto, Raffale Zanon, ai 30 giovani argentini arrivati oggi e che verranno impiegati presso gli stabilimenti dell’Elettrolux-Zanussi. Circa un mese fa, il Ministro aveva ricevuto altri 14 giovani che, sempre grazie all’interessamento del Ministero e all’impegno della Regione Veneto, hanno trovato un’occupazione presso imprese venete. “Per il nostro Paese e per il Veneto – ha affermato Tremaglia - questo è soltanto un parziale risarcimento del debito contratto con i milioni di italiani che hanno dovuto cercare lavoro e fortuna in terre lontane, e che per troppo tempo sono stati dimenticati, trascurati, ed anche un segno di solidarietà nei confronti dell’Argentina che ha accolto i nostri connazionali, offrendo loro una nuova Patria e tante occasioni di una nuova vita”. Tremaglia subito dopo la drammatica vicenda argentina si era attivato per essere a fianco della nostra comunità in un momento particolarmente difficile e per offrire validi sostegni per aiutare l’Argentina ad uscire quanto prima dall’empasse economico-finanziario per risorgere più grande e più forte. “Grazie anche all’impegno delle Regioni, e fra queste primeggia la concretezza d’azione del Veneto, i nostri sforzi coordinati da questo Ministero stanno dando i primi frutti. Anche il vostro temporaneo ritorno in Italia rientra nei programmi che abbiamo varato e che continuiamo a portare avanti con caparbia volontà. In questo contesto – ha concluso Tremaglia - un grazie di cuore anche agli imprenditori che coadiuvano la realizzazione di questo progetto che consente a voi giovani un produttivo soggiorno in Patria. Come già dissi al primo gruppo giunto in Italia, lo ripeto anche a voi: sappiate che questo Ministero è a vostra disposizione, questa è casa vostra”.