Fassino e le frottole

Romano Colozzi - Assessore al Bilancio della Lombardia - Coordinatore degli assessori al Bilancio delle regioni - Presidente del Comitato di settore per il Comparto Sanità

1) Che a sinistra, quando si parla di sanità vi sia il vizietto di non dirla tutta è risaputo, ma ci vogliono le doti congiunte di un giocoliere e di un raccontafrottole per sostenere che nelle “regioni governate dal centrosinistra il welfare costa meno”. È esattamente il contrario. Queste regioni non solo ricevono una quota pro capite più alta di tutte le altre, ma nonostante questo riescono ad accumulare i deficit pro capite più alti. Facciamo alcuni esempi, perché i “fatti” contano molto di più degli “specchietti per le allodole” manovrati da abili giocolieri.

FINANZIAMENTI ANNO 2004
 
Regione
Popolazione
Fondo sanitario in euro
Euro procapite
Lombardia
9.331.000
12.547.700.000
1.344,73
Emilia Romagna
4.120.599
5.814.900.000
1.411,18
Toscana
3.585.260
5.018.400.000
1.399,73
Umbria
840.482
1.204.135.000
1.432,67
Marche
1.469.195
1.980.711.000
1.348,16
 
DISAVANZI 2004
 
Regione
Popolazione
Disavanzo in euro
Disavanzo procapite
Lombardia
9.331.000
0
0,00
Emilia Romagna
4.120.599
308.000.000
74,75
Toscana
3.585.260
304.000.000
84,79
Umbria
840.482
30.000.000
35,11
Marche
1.469.195
36.000.000
23,79

In azzurro Regione governata dalla Casa delle Libertà

In rosso Regioni governate dal Centro-sinistra

La sanità è un tema troppo delicato e complesso e non merita di essere affrontato a colpi di slogan e strumentalizzazioni. Meno “specchietti” e più onestà intellettuale. E, soprattutto, meno frottole.

2) Le Regioni uliviste hanno i conti in regola? Falso, come la riduzione delle risorse da parte del governo Berlusconi. Romano Colozzi, Assessore al Bilancio della Regione Lombardia, in un articolo per "Libero" smonta le 10 bugie della sinistra in tema di sanità

"Ancora l’altra sera, a "Ballarò" su Rai 3, abbiamo assistito alla danza delle solite falsità della sinistra sui ticket, federalismo in materia sanitaria, eccetera. L’unico che sapeva bene le cose, e ha fatto presente alcune verità elementari, è stato il Governatore della Puglia Raffaele Fitto. Ovviamente zittito dalle balle di Piero Fassino e Nichi Vendola. Chi scrive ha le mani in pasta: sono Assessore al Bilancio della Regione Lombardia e coordinatore di tutti gli assessori al Bilancio delle Regioni Italiane. Ho scritto il catalogo delle dieci bugie della sinistra sulla sanità. Sfido chiunque, con dati alla mano, a replicarmi.

1. Berlusconi ha "aziendalizzato" la sanità Falso. L’aziendalizzazione del sistema sanitario è stata introdotta con il decreto legislativo n.502 del 1992, quando Presidente del Consiglio era Giuliano Amato. Tale sistema non è mai stato messo in discussione da tutti i governi di sinistra che si sono succeduti negli anni ’90 (Ciampi, Dini, Prodi), fino alla approvazione del decreto 229 del 1999 (Primo Ministro D’Alema, Ministro della Sanità Bindi) che ha ulteriormente rafforzato il modello aziendale della sanità pubblica.

2. Il Governo Berlusconi ha diminuito le risorse per la sanità Falso. Quando Berlusconi si insediò, nel 2001, approvò subito un rifinanziamento del Fondo sanitario (fermo a 131 mila miliardi di lire) di quasi 7.000 miliardi. Con l’accordo dell’8 agosto 2001 fu garantita una crescita del Fondo di circa il 3,9% per i 3 anni successivi. Con la finanziaria di quest’anno, infine, è stato previsto l’aumento più alto di tutti i tempi: si è passati dai circa 81 miliardi di euro del 2004 agli 88,2 del 2005 (con l’aggiunta di altri 2 miliardi di euro per arretrati).

3. La sinistra è contraria "per principio" ai ticket Falso. I ticket sono previsti nel nostro ordinamento (come in quello di tutti i Paesi europei) fin dal 1980: mai sono stati messi in discussione, neppure dai Governi di sinistra degli anni ’90; anzi la cosiddetta "riforma Bindi" (decreto 10 giugno 1999 n.229) esplicitamente all’art.1 prevede che "i livelli essenziali di assistenza siano erogati a titolo gratuito o con partecipazione alla spesa". Solo nella finanziaria del 2001, a pochi mesi dalle elezioni, per mero calcolo elettorale, fu prevista la cancellazione dei ticket farmaceutici con effetto immediato e quella per gli esami diagnostici, con effetto ritardato di 1 anno. Le Regioni governate dalla sinistra, se fossero veramente contrarie ai ticket "per principio", avrebbero potuto eliminare di propria iniziativa i ticket per la diagnostica. Ma tutte si sono ben guardate dal farlo. Perché? Che differenza "morale" c’è fra i due tipi di ticket?

4. Le Regioni governate dal centro sinistra spendono di meno per la sanità Falso. Il Governo D’Alema e il Ministro Bindi con la finanziaria del ’96 hanno garantito un "superfinanziamento" ad alcune Regioni governate dalla sinistra (Emilia-Romagna, Toscana, Liguria in particolare), che da allora hanno una quota pro capite di finanziamento di molto superiore, ad esempio, alla Lombardia. Nel 2004 la Lombardia, se avesse avuto un finanziamento uguale a quelle regioni, avrebbe avuto da spendere in più, rispettivamente, 620 milioni di euro, 513 milioni e 1 miliardo e 542 milioni di euro. Nel 2004, rispetto ad una spesa procapite di 1353 euro della Lombardia, la Toscana ha speso 1464, l’Emilia 1430. (Vedi tabella superiore)

5. Le Regioni governate dal centro sinistra hanno i conti in regola Falso. Il 15.10.2004, ad esempio, la Giunta dell’Emilia-Romagna ha approvato la DGR n.31801 per coprire i disavanzi 2001-2003 per circa 580 milioni di euro. Nel 2004 il disavanzo più vistoso è di una Regione di Centrosinistra, la Campania, con 944 milioni di euro; significativi disavanzi anche per altre regioni di centrosinistra: Emilia Romagna 308.000.000, Toscana 304.000.000, Umbria 30.000.000, Marche 36.000.000, Basilicata 27.000.000, Friuli 166.000.000, Bolzano 295.000.000, Trento 182.000.000.

6. La Lombardia ha i conti della sanità in rosso Falso. La Lombardia ha i bilanci sanitari in perfetto equilibrio, pur disponendo di minori risorse rispetto a tutte le altre regioni paragonabili in termini di dimensioni e di qualità di servizi erogati. Mentre nel 2004 si verificavano i disavanzi sopra evidenziati, il bilancio sanitario lombardo ha chiuso in perfetto pareggio.

7. La Lombardia ha messo i ticket per coprire buchi di bilancio Falso. È stato così solo per il 2001. Poi, la limitatissima compartecipazione alla spesa sanitaria, è stata utilizzata per garantire ai lombardi non solo i migliori servizi sanitari del Paese, ma anche di ottenere prestazioni aggiuntive che non rientrano fra quelle previste dal Servizio Sanitario Nazionale.

Ecco alcuni esempi. ¼ di posti letto di riabilitazione per anziani e disabili in più del massimo previsto dalle leggi statali. 25 milioni di euro di servizi diurni per bambini disabili e portatori di handicap. 200 punti di erogazione di cure odontoiatriche a carico della Regione. Prestazioni gratuite di cure fisiatriche (laserterapia, massoterapia etc.). Costosissime prestazioni di radioterapia chirurgica per la cura dei tumori (cyberknife, tomoterapia, ecc.), uniche in Italia. 110 milioni di euro (risorse autonome della Regione) per l’acquisto di nuove attrezzature diagnostiche. L’aumento delle prestazioni ambulatoriali quasi del 50% in cinque anni. L’aumento dei ricoveri in Day hospital del 300% in dieci anni. 60 milioni di euro per promuovere l’eccellenza nel quadro della crescente qualificazione delle strutture sanitarie pubbliche su cui la Regione ha investito 1,5 miliardi di euro. 711 milioni i euro negli ultimi tre anni per la fornitura gratuita di farmaci innovativi ad alto costo per la cura delle malattie croniche ad alto impatto sociale quali ad esempio neoplasie, sclerosi multipla, AIDS, ecc.

8. La riforma sanitaria di Formigoni privilegia i ricchi Falso. È vero esattamente il contrario. Con la riforma sanitaria approvata nel 1997, i lombardi hanno ottenuto due vantaggi che sono unici sullo scenario nazionale: la totale libertà di scegliere a chi affidare le proprie cure e in quale struttura; potere accedere, con costi a carico del Servizio sanitario regionale, anche a tutte quelle strutture "private", un tempo riservate a chi poteva pagare di tasca propria.

9. Le Regioni di centro sinistra fanno di più per anziani non autosufficienti e per disabili Falso. Non vi è nessuna regione in Italia che possa vantare la quantità di residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti convenzionate messe a disposizione dalla Regione Lombardia: anzi la Lombardia con i suoi 50.000 posti letto, supera da sola la somma di tutte le altre regioni messe insieme. La Regione Lombardia, inoltre, ha il numero di posti letto di riabilitazione percentualmente più alto del Paese.

10. Il Governo Berlusconi ha penalizzato la sanità del Sud. Falso. La più grave penalizzazione per il Sud è stata determinata dai criteri di ponderazione della quota capitaria voluta dalla Bindi. A parità di popolazione, con tale sistema, la Regione Puglia, ad esempio, riceve quasi 500 milioni di euro all’anno in meno della Emilia-Romagna. Al contrario, per tre anni, il Presidente Berlusconi ed il Ministro Tremonti, con l’Accordo dell’8 agosto, hanno previsto un super finanziamento aggiuntivo per il Sud di 5.500 miliardi delle vecchie lire."