Dalla Russia i resti di 577 nostri soldati
I resti di 577 nostri soldati caduti in Russia sono
arrivati in Italia, con destinazione il
Tempio
Ossario di Cargnacco (Udine), dove riposano tutti i Caduti italiani
dell'Armir.
Sono stati rimpatriati, con un velivolo C-130 dell'Aeronautica
militare, i resti di 577 soldati italiani (soltanto tre identificati) caduti in
Russia nel corso della seconda guerra mondiale. Le urne verranno quindi
trasportate al Tempio Ossario di Cargnacco (Udine), dove riposano tutti i Caduti
italiani in Russia. «Il lavoro di ricerca ed esumazione svolto dalle delegazioni
di Onorcaduti — sottolinea il Ministero della Difesa — è stato facilitato
dall'opera dei “Memoriali militari”, l'organizzazione russa con la quale sono
stati stipulati accordi di collaborazione nello specifico settore». Prima della
partenza dall'aeroporto di Mosca, le salme dei Caduti italiani hanno ricevuto
gli onori militari nel corso di una cerimonia solenne organizzata dalle Forze
armate russe all'aeroporto di Chkalovsky. Alla cerimonia hanno preso parte
l'ambasciatore d'Italia a Mosca, Gianfranco Facco Bonetti, autorità militari
della Federazione russa e il capogruppo di An in commissione Difesa al Senato,
Giovanni Collino. «Il rientro di queste salme — ha osservato il senatore Collino
— avviene in base agli accordi tra il nostro Commissariato per le Onoranze ai
Caduti in guerra ed il corrispondente ente russo, ma grazie anche all'impegno
dell'Unione nazionale italiana reduci di Russia per riportare in patria le salme
dei nostri caduti e per fare luce sulla sorte delle migliaia di prigionieri che
non hanno fatto più ritorno dai campi sovietici». Prima della consegna di ieri
la Russia ha già restituito (a partire dal 1991) i resti di 9094 italiani caduti
in Russia durante la seconda guerra mondiale. 2732 di questi sono stati
identificati con nome e cognome.