Ultima
tappa della breve, ma molto intensa maratona dell'onorevole Craxi a Rio de
Janeiro, è stata l'incontro con alcuni esponenti della collettività italiana
nella sede del Consolato con il Console Generale, Francesco Mariano, che ha
fatto gli onori di casa. Il parlamentare socialista ha fatto una breve
introduzione sullo stato di crisi in cui si trova l'Italia e l'Europa,
sottolineando la troppo rapida crescita della unione europea, soprattutto verso
i paesi dell'est, dell'area ex comunista. Ha quindi messo in risalto quanto
dovrebbe essere più utile, per il nostro paese, l'avvio di una collaborazione
più strutturata con le collettività italiane, ripromettendosi di riferire
quanto ha potuto vedere in Brasile, dapprima durante l'insediamento di Lula,
quindi durante i colloqui con l'ex governatore Brizola ed il ministro Miro
Teixeira, per finire con quanto sarebbe emerso dall'incontro odierno. Hanno
preso la parola i rappresentanti della collettività che hanno illustrato i
problemi che gli italiani in Brasile stanno soffrendo, dalla mancanza di
supporto alle iniziative impresariali, al disinteresse per le attività sportive
che il CONI del Brasile promuove con un contributo irrisorio (i Giochi della
Gioventù hanno raggiunto già la decima edizione grazie aalla abnegazione del
delegato responsabile, Apicella). È stata criticata
pesantemente la normativa che regola le erogazioni di contributi ai corsi di
italiano e a quelli professionalizzanti, normative che si prestano a sotterfugi
contabili che provocano uno spreco delle somme versate, causando un grave
danno ai contribuenti italiani. Il console generale, Mariano, ha poi fatto
presente il disagio che esiste a causa della sostituzione del rappresentante
consolare di Vitoria, capitale dello stato di Espirito Santo. Il fatto che la
popolazione di questo stato brasiliano sia composta da una altissima percentuale
di oriundi (intorno al 63% della popolazione), comporta dei notevoli carichi di
lavoro a tale rappresentanza. Costituendo un Ufficio Consolare di 1ª Categoria si
razionalizzerebbe il lavoro con la presenza di personale qualificato proveniente
dal ministero. Questa soluzione era già stata prospettata, nel 2001, sia dal console generale
Mariano, che dall'ambasciatore Petrone, al sottosegretario Baccini, che l'aveva giudicata favorevolmente. È stata sottolineata la necessità che i
parlamentari italiani
che
vengono a visitare questo paese si facciano anche carico di incentivare
iniziative locali stabilendo più stretti legami con le amministrazioni italiane,
come, per esempio, una stretta collaborazione tra la regione
Lombardia e esponenti politici locali per suggerire iniziative, scambiare
esperienze o illustrare i metodi di attuazione di procedimenti che si stanno
sperimentando nel campo dell'istruzione lombarda, come il buono scuola. Craxi ha
preso l'impegno di riferire a chi di dovere quanto è emerso durante questo suo
breve viaggio, promettendo, però, che il suo ruolo non si fermerà qui, ma ha
assicurato i presenti che continuerà a pungolare i responsabili dei vari
settori, senza dar loro tregua, compreso il presidente Berlusconi. Prima
di lasciare la Casa d'Italia, il parlamentare italiano ha firmato l'albo degli
ospiti nella sede della delegazione del CONI. Si è quindi recato a visitare il salone
già del Circolo Italiano, a
cui ha promesso un pronto ritorno "a casa" e il teatro dell'Istituto Italiano di Cultura.