Con Berlusconi aumentano i posti di lavoro

L'ISTAT, Istituto nazionale di statistica, ha condotto, con riferimento alla settimana che va dal 7 al 13 gennaio, la rilevazione campionaria trimestrale sulle forze di lavoro.

L'offerta di lavoro ha registrato in gennaio un aumento, rispetto allo stesso mese del 2001, dello 0,8 per cento (+190.000 unità). Rispetto a ottobre 2001*, al netto dei fattori stagionali, l'offerta ha manifestato un contenuto incremento congiunturale pari allo 0,3 per cento. Il numero di occupati nel gennaio 2002 è risultato pari a 21.644.000 unità. Il ritmo di crescita su base annua dell'occupazione è stato pari all'1,7 per cento (+377.000 unità). Il protrarsi della dinamica positiva ha riflesso l'allargamento della base occupazionale nelle costruzioni e nei servizi. La crescita dell'occupazione ha interessato tutte le ripartizioni geografiche. In termini destagionalizzati e in confronto a ottobre 2001, l'occupazione nell'insieme del territorio nazionale ha registrato un aumento dello 0,5 per cento. Il numero delle persone in cerca di occupazione è diminuito in gennaio, rispetto a un anno prima, del 7,6 per cento (-181.000 unità). Il calo del numero dei disoccupati ha riguardato tutte le aree del Paese. Il tasso di disoccupazione si è ridotto dal 10,1 per cento del gennaio 2001 all'attuale 9,2 per cento. Al netto dei fattori stagionali, il numero delle persone in cerca di occupazione è diminuito, rispetto a ottobre 2001, dell'1,4 per cento.

Un quadro riassuntivo della partecipazione al mercato del lavoro a Gennaio 2002 è disponibile sotto forma di due file gif (27 Kb), il primo, cartogramma 1, riporta i livelli, il secondo, cartogramma 2, riguarda le variazioni rispetto al corrispondente mese dell'anno precedente.

Il commento di ITALIAMIGA

Dal Secolo d'ItaliaOccupazione record in Italia a gennaio 2002. Il numero dei lavoratori ha toccato quota 21.744.000, livello piu' alto dal 1993. L'Istat precisa anche che da gennaio 2001 gli occupati sono cresciuti di 377 mila unita'. La disoccupazione e' scesa al 9,1% - dato destagionalizzato - dal 9,3% di ottobre (9,9% a gennaio 2001). Sull'occupazione 'sta pagando il clima di fiducia' e le prime misure del governo per il rilancio dell'economia. Lo ha detto il sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi commentando i dati Istat sulle forze-lavoro. La preoccupazione di chi temeva la precarizzazione del mercato - aggiunge - dovrebbe ridimensionarsi. Se si fa la riforma del mercato del lavoro - conclude - io credo che questa crescita potrebbe essere ancora maggiore'.

Che il merito della crescita dell'occupazione permanente si debba all'azione del governo, può essere dedotto dal fatto che nell'ultimo rilevamento, da ottobre a dicembre 2001, la crescita (190.000 unità su 377 mila) è stata maggiore dell'intero aumento relativo ai nove mesi precedenti. Ricordiamo che Berlusconi ha assunto il suo incarico nel mese di giugno del 2001.

L'Italia comincia a cambiare in meglio

Pur in mezzo a tante difficoltà interne e internazionali, la ricetta del cambiamento impostata dai primi mesi di lavoro del governo Berlusconi continua a dare frutti visibili.

Negli ultimi 12 mesi – come hanno testimoniato i dati Istat - sono aumentati di 377 mila il numero degli italiani occupati, raggiungendo il livello di occupazione più alto dal 1993. Le misure messe in campo dal governo – quali la nuova legge Tremonti, le misure per favorire l’emersione del lavoro sommerso, il contratto di lavoro europeo, la semplificazione delle procedure fiscali – funzionano. L’obiettivo del pieno impiego, un milione e mezzo di posti lavoro in piu' a fine legislatura è raggiungibile.

Dopo la ripresa in America e' il momento dell'Italia: il fatturato sta crescendo, gli ordinativi interni stanno crescendo, cosi' come crescono gli ordinativi che arrivano dall'estero. In questo momento è necessaria la riforma del lavoro, per approfittare compiutamente della congiuntura favorevole. Il presidente Berlusconi ha ripetuto che il governo punta a realizzare la riforma sul lavoro ''possibilmente in collaborazione con le parti sociali'', e ha sottolineato come ''ci sia sempre stata la massima apertura e il dialogo costante e che i rapporti umani sono sempre stati coltivati... Quindi - ha proseguito il premier nella conferenza stampa a palazzo Chigi - abbiamo la volonta' e il dovere di continuare, pero' sempre con l'obiettivo preciso che non puo' essere cambiato. Noi dobbiamo attuare le riforme perche' e' un impegno preso nell'interesse del paese, un impegno nostro nei confronti dei cittadini e degli elettori''.

Il sogno di cambiare l'Italia comincia dunque a diventare realtà.

“I dati Istat di oggi (disoccupazione al minimo del 9,1%) dimostrano che le scelte di politica economica del Governo sono giuste" e che l'obiettivo di un milione e mezzo di nuovi posti di lavoro e' raggiungibile".
Lo ha affermato il presidente degli europarlamentari di Forza Italia, Antonio Tafani, che ha sottolineato: "Siamo in presenza di un inizio di ripresa. Dobbiamo continuare su questa strada in Italia ed in Europa con l'obiettivo della piena occupazione. Continuiamo a prestare grande attenzione alla riforma della politica del mercato del lavoro. Guardiamo alla flessibilita' con grande speranza, sapendo bene che tutte le riforme proposte dal Governo non toccano assolutamente i diritti acquisiti, ma rispondono alle richieste che provengono dall'Europa. Le piccole e medie imprese hanno fiducia in questo Governo e questa fiducia, grazie anche alla Tremonti e alle norme sulla detassazione, e' destinata a far crescere l'occupazione ed i primi risultati si vedono. Le analisi di Berlusconi e del Governo trovano riscontro nei dati oggettivi".

Berlusconi ha ragione, vada avanti con riforme

WSJ - (27/3/2002)

Il 'Wall Street Journal Europe' di oggi (27 marzo), si schiera ancora una volta al fianco del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi,e lo sollecita ad andare avanti.

Ai sindacati non deve essere permesso ''di bloccare il progresso economico per l'intera societa''': le dichiarazioni di ieri di Silvio Berlusconi, secondo le quali presentera' in Parlamento ''il piu' presto possibile'' il suo pacchetto di riforme del mercato del lavoro ''sono la strada giusta da seguire, per l'Italia e l'Europa''.

L'editoriale - dal titolo ''L'imminente showdown con i sindacati in Europa'' - passa in rassegna i conflitti emergenti in vari paesi Ue (Italia, Germania e Francia) fra le organizzazioni sindacali ed i governi che stanno tentando di varare riforme strutturali.

''La figura leader nella battaglia per le riforme in Europa e' oggi Silvio Berlusconi''. ''I sindacati di sinistra - prosegue il 'Wall Street Journal - hanno gettato il guanto di sfida sabato a Roma portando nelle strade centinaia di migliaia di manifestanti e minacciando di paralizzare l'Italia il prossimo mese. Terroristi di sinistra hano ucciso la scorsa settimana Marco Biagi, l'architetto delle riforme proposte dal governo nella legislazione sul lavoro. Queste sono sfide alle quali i governi eletti hanno il dovere di restistere''.