Come vedo l'Italia oggi

Lorenzo Matteoli - Milano, 1 luglio, 2003

Tutti gli anni passo in Italia verso il mese di Giugno migrando dall'incipiente inverno Australiano all'estate Canadese. Torno poi a ottobre in Australia lasciando i primi freddi Canadesi per tornare nella avanzata primavera Australiana. Una vita durissima quella del pensionato migratore. Mi fermo in Italia quattro-sei settimane, visito amici, figli, sorella, la vecchia mamma totalmente alzheimer e sono affettuosamente ospitato a Milano da Laura my life long love. Durante la permanenza giro tra Torino, Milano, Verona, Lucca, leggo sei o sette quotidiani al giorno (Corriere della sera, La Stampa, La Repubblica, il Giornale, il Foglio. Il Riformista, il Manifesto, il Sole 24 ore), ascolto le rassegne stampa del Terzo e quelle di radio Radicale, vedo qualche TG di diverso segno ideologico e proprieta' e incontro personaggi di quella che si potrebbe chiamare la borghesia professionale, di impresa e di intelletto. Fra i quali certamente si annidano anche alcuni importanti "opinion leaders". Mi immergo nell'oscuro oceano ideologico Italiano e cerco di capire l'ineffabile che dalla lontana Australia non si riesce assolutamente a penetrare. Eccovi il riassunto di quello che riesco a capire o a non capire. Il quadro generale: un paese ricco, assillato, congestionato, occupatissimo e sovranamente indifferente. Tutti lavorano in modo dissennato e inverosimile, il traffico e' al limite della turbolenza. Parcheggiare l'automobile un incubo: molti a Milano non usano piu' l'automobile da quando sono riusciti a parcheggiarla "bene" (mesi fa). 

Viaggiare in autostrada (Milano Venezia, Milano Bologna Firenze, Milano Torino, Firenze Mare) richiede nervi d'acciaio e una prontezza di riflessi da pilota di F1: l'adrenalina scorre a fiumi e si arriva dopo due o trecento kilometri con le ginocchia tremanti, l'occhio stagnante e lo stomaco annodato. Il limite di velocita' di 130 km/h e' sovranamente ignorato: le velocita' obbligatorie sono 100 km/hr sulla prima corsia per i mezzi pesanti, 140 km/hr sulla seconda corsia con frenate da infarto ogni volta che un "mezzo pesante" che viaggia a 103 km/hr decide di superare un altro mezzo pesante invadendo la seconda corsia con preavviso solo "intuibile", 160-170 km/hr sulla terza corsia con frenate al limite tecnologico dell'ABS quando dalla seconda corsia bloccata dal superamento del "mezzo pesante" le auto passano alla terza corsia. Se viaggi a 160 km/hr sulla terza corsia ogni tanto sei raggiunto da una BMW o da una Mercedes che viaggia a 190 e devi scansarti rapidissimo sperando di trovare spazio sulla seconda corsia. Devi tenere costantemente d'occhio la prima corsia e la seconda per indovinare se ci sono superamenti di mezzi pesanti potenziali e il retrovisore per intravedere in tempo il flash dei fanali allo iodio delle grandi passiste autostradali che non tollerano rallentamenti da 180 a 160 km orari.che rovinerebbero la media sui computer di bordo. La distanza media fra auto e auto, fra autotreno e autotreno sulle tre corsie e' di circa 50 metri, indipendente dalla velocita'. Trovarsi su una delle lunghe curve del tratto appenninico dell'Autosole nella terza corsia mentre due mezzi pesanti si superano sulle prime due corsie e' terrore allo stato puro: le corsie sono strettissime e gli snodati ondeggiano pericolosamente, le gigantesche ruote a pochi decimetri dal tuo finestrino. Il rumore terrificante. Infilarsi in un tunnel passando dal sole al buio in queste condizioni impone l'apnea da brivido. I "grill" autostradali sono caranvanserragli compatti di gente sudata, assetata e affamata oltre che rintontita dalle centinaia di km a velocita' da stress, i cessi sono in genere senza carta e gli orinatoi non si sa bene a cosa servano perche' il "pisciar fuori" sembra la prassi corrente. Disperate donnine nell'anticamera cercano di rimediare al peggio. 

I telefonini sono attivi dalle 24 alle 24 e tutti telefonano sempre: in auto, sul treno, sugli autobus e sui tram, aspettando il treno, aspettando il tram e aspettando gli autobus, al bar, al ristorante e al cesso. Ci si domanda cosa facessero prima dei telefonini: io ho un ricordo vago. Una caratteristica dell'ambiente sonoro Italiano sono le diverse suonerie dei telefonini: la marcia turca, la nona di beethoven, eine kleine nacht musik, l'inno di mameli, papaveri e papere, mambo n. 5, how high the moon, il ponte sul fiume Kwai, and so on. Sei costretto a sentire continuamente brani assurdi delle piu' strane conversazioni: "…no, mamma, te l'ho gia' detto un sacco di volte, lui non vuole…." "….glielo ho messo in culo allo stronzo pensa che ….", "…senti adesso non posso perche' sono in tram…." ," se sei li scendo subito cosi ci incontriamo…si ti ho gia' visto…", "..sono appena sceso dalle scale…ci vediamo al bar? Sei di fianco a me?? Ha..ha.. non ti avevo visto…", "…signorina mi legga dalla pratica Castellini cosa ha detto ….", "…no stasera non posso devo andare da quella s..... della Poppi…", "…figurati se non glie lo ho detto: ma sai quando gli parli fa quella faccia …."…. Andrebbe definita una dimensione di inquinamento telefoninico. L'inquinamento atmosferico invece si misura in termini di viscosita' Vicat: la pianura Padana si e' scordata dell'azzurro del cielo che e' sempre sporco: notte, giorno, inverno, primavera, estate. Puoi viaggiare in treno. Tutto quello che non e' Eurostar puo' comportare qualche aleatorieta'. Sugli L'elettrotreno ETR 500 Intercity ci sono spesso ritardi e inconvenienti: cessi non proprio smaglianti e aria condizionata fuori uso. La gente fuma nel corridoio e gli scompartimenti non fumatori puzzano di fumo comunque. La carta nei cessi FFSS (che si chiamavano una volta "ritirate") e' una opzione spesso non disponibile e comunque rischiosa (si sfonda anche stratificata). L'invadenza dei telefonini in treno e' senza difesa: devi ascoltare per ore tutto delle piu' diverse e banali situazioni personali: amori, tradimenti, gelosie, affari, manovre strategiche di ufficio, l'ho sempre detto che la dava…, il capo cornuto, lei che si fa lui, lui che si fa l'altra…io glielo avevo detto… Fai il biglietto elettronico su Trenitalia.it, ma quando vai alla stazione puo' succedere che le macchine distributrici di biglietti siano vandalizzate: in questo caso si impreca al "paese di merda", se invece funzionano ci si meraviglia per l'incredibile efficienza del sistema. Il 95% delle macchinette "obliteratrici" e' fuori uso: la multa e' di 20 Euro e bisogna correre disperatamente per tutta la stazione (la centrale di Milano e' grande) per trovarne una funzionante. Se non la trovi la discussione con il controllore puo' essere piu' o meno difficile a seconda della maggiore o minore intelligenza del soggetto. Su percorrenze corte conviene pagare la maggiorazione e rifare il biglietto in treno. Una opzione che in genere i controllori non offrono. I ristoranti sono sempre pieni, il servizio e' efficiente, ma in genere freddo e burocratico, difficilmente si strappa un sorriso al cameriere o alla cameriera: non c'e' tempo per le battute. In molti ristoranti i clienti fumano appestando senza misericordia l'aria altrui. Le stanze "non fumatori" negli alberghi sono finte: puzzano sempre di cicca stantia. Gettare cicche, cartacce, immondizia e avanzi per terra sembra essere prassi corrente: i cestini per le immondizie traboccano o sono vandalizzati. La gente si lamenta delle citta' sporche, ma non associa il fenomeno al proprio comportamento civile. Le deiezioni dei cani imbrattano i marciapiedi e bisogna fare costante attenzione per non impiastrarsi le scarpe: un comportamento impensabile in Australia. Se commenti anche educatamente il gesto di chi butta un pacchetto di sigarette vuoto per strada rischi una rispostaccia (VFC), anche dalla distinta signora supergriffata.

Il dibattito politico non esiste anche se non si fa altro che parlare di politica. Berlusconi e', per ipotesi data e assunta, la ragione di tutti i mali, sta rovinando l'Italia, ha rovinato l'Italia, rovinera' l'Italia. Bisogna vergognarsene, siamo coperti di ridicolo, indegno, indecoroso, non si regge…etc. etc. Se si chiede come mai vieni liquidato in malo modo: la Cirami, l'immunita', il conflitto d'interessi, non mantiene le promesse, e' odioso, un barbiere, ha un sorriso volgare, un orchestrale da balera, un buffone… etc. Se chiedi come mai il conflitto di interessi non venne risolto dai governi Dalema e Prodi vieni considerato come un diminuito mentale, ma nessuno risponde. E la domanda e' inquietante. Se chiedi maggiore specificita' sei considerato con sospetto. Se chiedi perche' gli stessi che hanno votato in perfetta silenziosa disciplina per l'immunita' in Europa fanno un gran casino in Italia ti dicono che e' diverso che in Italia il Berlusca si e' fatto la legge per se stesso mentre in Europa no. Bellamente ignorando la collana di recenti scandali Europei tedeschi, inglesi, francesi e anche di quelli che hanno toccato il presidente Romano Prodi. Io personalmente posso ammettere che l'opportunismo dell'immunita' in Italia e' disgraziato (ogni legge del genere e' destinata ad avere tempi sospettabili perche'; ci sara' sempre qualche congiunturale fruitore), ma la sostanza non puo' essere toccata dalla congiuntura. Dicono: e' palesemente incostituzionale! Ma allora anche l'immunita' a suo tempo abrogata dall'ondata di moralizzazione demagogica era incostituzionale, o no? Quella no, ma era diversa (molto peggiore infatti). Dipietro raccoglie le firme per un altro referendum: non gli e' bastato l'ultimo fallito per clamoroso non raggiunto quorum: ha votato il 25% degli aventi diritto.

Parlo con l'intellighentia della "sinistra" e mi accorgo che nonostante si sia predicata e sia stata accettata oramai da anni la mancanza di qualunque significato del concetto di "sinistra" e "destra" continuano a pensare con quelle antiche categorie. Anche Berlusconi pensa in termini di "sinistra" e "destra": puo' darsi che questo sia un vero nodo italiano. La presunzione che il concetto di solidarieta' sociale sia solo di una parte, la presunzione che il "senso dello Stato e delle Istituzioni" sia solo di uno schieramento, la presunzione che la comprensione della "storia" sia un privilegio esclusivo, l'assunto di essere unici qualificati interpreti di qualsivoglia tensione, momento, pulsione, istanza sono la struttura dominante del pensiero di questa ideo-archeologia chiusa ed elitaria. Che "l'Italia dei valori" sia rappresentata da Dipietro e' indicativo dello squallore generale. Una nota scrittrice e docente universitaria mi dice Giuliano Ferrara?…un pezzo di merda, uno stronzo insopportabile…il Foglio? Illeggibile gazzetta dei servi di Berlusconi. Francamente avendo conosciuto Giuliano Ferrara personalmente e il tormento del suo passaggio dal PCI di famiglia, al PCI di Torino e al "fuori dal PCI", al socialismo Craxiano, al primo Governo Berlusconi e all'attuale posizione critica non me la sento di aderire a queste battute. Il Foglio e' un giornale interessante e ben scritto, sicuramente schierato, ma non banalmente schierato e nemmeno acriticamente schierato. Certamente meglio dell'Unita' di Furio Colombo (che non piace nemmeno a Fassino) e meglio del Corriere della Sera… Si legge bene e si puo' dissentire, ma non si puo' cassare simplisticamente. Questa sola affermazione mi vale il "silenziamento" da parte della audience conforme. Il sorriso di sufficenza con il quale sei guardato e' quello antico dei compagni del PCI appena tornati dalle Frattocchie che nel 1956 difendevano l'intervento dei carri armati sovietici in Ungheria e Honecker a Berlino est. Solo il rispetto dovuto alla mia amica Laura mi protegge da censure piu' ruvide. Un commensale piu' comprensivo (anche lui giudice al Tribunale di Milano) mi fa notare con benevolenza paterna che Giuliano Ferrara e' settario. Non posso abusare della protezione di Laura, autorevole ma comprensiva rappresentante della sinistra intellettuale milanese, per far presente che Fassino, Dalema, Cofferati o Bertinotti non possono certamente venire considerati come "non settari". Per non parlare del Santoro prossimo venturo.

Parlo con un giudice del Tribunale di Milano: dico …Dipietro ha pesanti responsabilita' e fu a suo tempo ambiguamente ed equivocamente associato a personaggi di Tangentopoli (Maurizio Prada, d'Adamo, Gorrini, etc.): vengo immediatamente bloccato …" altola'! e' stato assolto dalla magistratura". Basta! Non se ne parla piu': per me l'assoluzione di Dipietro e' una prova della settarieta' corporativa della magistratura e non della innocenza di Dipietro, ma tant'e'. La lettura delle sentenze di assoluzione e' comunque interessante: suonano molto peggio di una condanna. Cito un altro giudice del Tribunale di Milano secondo il quale Berlusconi e' stato sicuramente oggetto di attenzione persecutoria da parte del "rito Ambrosiano": "…chi?! il taldeitali? Per carita' …settario e pregiudiziato…. " Domando ma perche' Berlusconi non poteva non sapere e Agnelli poteva non sapere?"…ma non ottengo risposta. Questa stessa "intellighentia" che odia visceralmente il Berlusconi e i suoi centurioni, ma non specifica i fatti e le ragioni, che nega le evidenze piu' lampanti della strumentalizzazione politica di certi magistrati, che parla come depositaria della unica verita', non si rende conto che fino a quando utilizzera' questa strumentazione dialettica massimalista non ha speranze di svolgere un confronto efficace e vincente: la gente risente l'arroganza in qualunque minestra venga servita.

Vado a Torino, citta' giustamente orgogliosa di avere fondato il manipulitismo con anni di anticipo su Dipietro, (lo scandalo Zampini e' del 1983): ci sono episodi di malversazione amministrativa a favore della Fiat che gridano vendetta, ma i magistrati Torinesi sembrano vivere in un'altra realta' e inseguono ipotetiche tangenti su altri versanti della geografia ideologica con accanimento degno di cause migliori. Lo Stadio delle Alpi viene praticamente "regalato" alla Juventus/Fiat con la silenziosa connivenza di tutte le responsabilita': politiche, amministrative e giudiziarie. Se Cardetti o Magnani Noja (sindaci PSI degli anni 80) avessero fatto le cose che ha fatto il sindaco Castellani (DS etc) sarebbero andati immediatamente in galera. Ma oggi parlare a Torino e' obbiettivamente pericoloso. Il silenzio si addice a Chiamparino e alla Juventus. Torino viene massacrata da interventi pre-olimpici, la gestione delle commesse e' una riserva blindata del Gruppo di Potere Torinese (Fiat e d'intorni), ma nessuno si permette di commentare: la Facolta' di Architettura titolare di un preciso diritto/dovere di critica della gestione del territorio tace per connivenza o per ignavia. Ricordo bene con quanti strilli questo diritto veniva esercitato negli anni delle giunte di pentapartito quando spappolare un sindaco o un assessore socialista era il gioco preferito della saputa e tutelata categoria accademica. Cambia tutto in Italia, ma il modo di trattare un sindaco comunista o ex comunista per la Torre d'Avorio dell'Accademia e' sempre uguale: doveroso asservimento.

E veniamo ai problemi personali di Berlusconi: il conflitto di interessi, il processo SME per corruzione dei giudici. Il conflitto di interessi e' sostanzialmente legato alla concentrazione di televisioni e di media nelle sue mani: io ritengo che non sia risolvibile in modo credibile e soddisfaciente. Qualunque forma di separazioone di Berlusconi dal suo impero finanziario e mediatico sara' comunque e sempre fittizia e poco credibile. Chi assumera' in sua vece la gestione del suo impero non sara' mai esente da sospettto. Meglio una forma di controllo pubblico sull'uso che fa delle sue televisioni che una alienazione destinata ad essere fittizia o comunque sospetta. Quando ci sara' un governo "ulivista" potra' passare una legge che impedisca l'accesso alla politica a coloro che possiedono televisioni e giornali o che sono troppo ricchi: dubito che cio' possa avvenire come non e' di fatto avvenuto in passato. Non penso pero' che la situazione attuale sia cosi' nefasta come viene illustrata dagli scandalizzati "vati" nazionali e internazionali; prima c'era una lottizzazione delle reti pubbliche che garantiva una sola cosa: il totale inquinamento dell'informazione radiotelevisiva. Che gli Italiani siano convinti della plausibilita' di un sistema "controllato" e' ridicolo: Agnelli, Tronchetti Provera, Colaninno, Romiti, Debenedetti, la Fiat, l'ENI, l'IRI sono al di sopra di ogni sospetto? In un certo senso meglio un proprietario noto e conosciuto piuttosto che i manipolatori occulti che sfuggono anche al controllo della notorieta'. Qualunque cosa decidera' di fare Berlusconi, dalla piu' drastica spoliazione di se alla piu' mistificata operazione di gestione "terza" non convincera' mai nessuno. Quello che sta avvenendo sulla stampa nazionale in questi giorni di inizio del semestre Europeo dell'Italia ci mostra un Berlusconi assediato dalla stampa e dai media e non un Berlusconi "dominus" della stampa e dei media. Mai un primo ministro Italiano (PLI, PRI, DC, PRI, PSI, DS) e' stato oggetto di una marcatura cosi' pesante e indefessa (chi non ricorda la famosa dichiarazione e "La Democrazia Cristiana non si processa!") da parte della stampa e dell'informazione. Nemmeno Bettino Craxi che e' tutto dire.

Il processo SME (corruzione dei giudici): purtroppo la ferocia della Ilde Boccassini si basa su una storia di molti anni piena di lacune e settarismi che ha fortemente inficiato la credibilita' dei magistrati Italiani e milanesi in particolare. Le centinaia di indiziati a fronte dei pochi effettivamente condannati e la straordinaria "esenzione" del PCI dalle loro attenzioni non hanno reso un buon servizio al manipulitismo e al dipietrismo e certi eccessi, purtroppo, si pagano. Forse un giorno sapremo con certezza che i soldi di Berlusconi sono arrivati ai giudici che hanno bloccato il famoso "preliminare" di Debenedetti, forse si dimostrera' che non sono mai ne' partiti ne' arrivati. Un fatto e' certo: la stampa Italiana, senza processo, senza tribunali ne' giudici, ha gia' emesso la sentenza che i magistrati Milanesi devono sospendere. Berlusconi perde spesso delle buone occasioni per tacere, ma bisogna riconoscere che e' stato oggetto di una attenzione che se non e' stata persecutoria e' certo stata diversa da quella riservata ad altri grandi principi della finanza e della impresa Italiana. Il processo SME non e' stato sospeso per effetto del Lodo Maccanico, ma dall'invio alla Consulta Costituzionale della legge sulla sospensione dei procedimenti (Lodo Maccanico) da parte dei magistrati Milanesi: io credo, e molti insieme a me, che il Presidente Ciampi abbia firmato dopo una preliminare approfondita consultazione con i massimi Costituzionalisti. Ma i Magistrati di Milano non vogliono accettare. Una nuova dimostrazione della singolarita' del "rito Ambrosiano".

Mi dicono: Berlusconi controlla l'80% delle TV e il 70% dei media. Piu' o meno quello che controlla Murdoch in altre parti del mondo e Springer in Germania dove lo Spiegel chiede la sospensione dell'Italia dalla Europa Comunitaria: come se Berlusconi fosse Mugabe, Saddam Hussein o Tshombe. Senza che nessuno si renda conto del ridicolo teutonico. Guardo con attenzione telegiornali e riconosco un taglio decisamente Berlusconiano nel TG4 di Emilio Fede: al limite del buffo e non si sa se sia autoironia o effettiva provocazione. Gli altri Telegiornali non mi paiono "di regime" piu' di tanto e mi sembrano simili a quelli di tempi e regimi passati (DC, compromesso storico, centro sinistra, Dalema, Prodi). Forse la memoria degli Italiani e' corta. I giornali: Corriere della Sera, Stampa di Torino e Repubblica non sono certamente asserviti. Anzi vanno dal critico al ferocemente critico. Spesso con forzature e parzialita' ovvie della informazione. Il Giornale, il Giorno e Padania sono certamente di parte e non lo nascondono. Come Liberazione di Bertinotti. Il Foglio di Giuliano Ferrara e' un interessante esempio di giornale ferocemente critico, ma sostanzialmente favorevole al Berlusconi.

Credo che l'affermazione che l'Italia sia oggi un paese acciecato e manipolato da stampa di regime sia obbiettivamente insostenibile. I "regimi" sono diversi e mi piacerebbe vedere qualcuno dei bravi intellettuali scandalizzati confrontarsi con un "regime" vero: Castro a Cuba, Mahatir in Malesia, i generali Birmani, gli Imam Iraniani, Putin e qualche "presidente" di recente repubblica centroasiatica…

Mi chiedo allora le ragioni della ostilita' feroce della sedicente "sinistra" al Berlusconi: potrei capire una posizione "antagonista" (confrontational come si dice in inglese) e anche duramente antagonista, ma la visceralita' assatanata e al limite della ragionevolezza richiede qualche riflessione in piu'. Questo anche perche' se veramente si vuole indurre una opposizione efficace e ipoteticamente vincente al Berlusconi il massimalismo riduttivo deve essere eliminato.

La prima cosa da fare e' sotterrare la grammaticalita' delle categorie "sinistra" e "destra". La differenza tra le strategie e le politiche oggi (ma lo era ieri e l'altro ieri) e' nella loro maggiore o minore efficacia per mantenere una economia attiva senza fare pagare questa efficacia al sociale (il termine "economia" in senso lato compreso quello ambientale). E questo nel breve, medio e lungo termine. Riducendo, fin dove possibile, i sacrifici a breve per una stabilita' a lungo termine senza pero' costringere intere generazioni a vivere nella miseria con promesse di future glorie. On the long run we are all dead …. diceva Keynes.

La grande conquista concettuale dei laburisti inglesi intuita da Blair e che Blair sta sprecando e' stata quella di capire che una strategia fiscale non punitiva per i ricchi alla fine e' vantaggiosa anche per i poveri. Simmetricamente da cio' consegue che una strategia di solidarieta' sociale e di tutela dei poveri non deriva, ne' comporta necessariamente una strategia punitiva dei ricchi.

Come accennavo prima se la cosiddetta "sinistra" non sembra capace di abbandonare la obsoleta categoria anche la "destra" ci rimane appiccicata e avvolta pericolosamente. Berlusconi e i suoi advisors dovrebbero liberarsi della viscosita' dialettica alla quale sono costretti dalla visione obsoleta del confronto e impostare una azione di governo "creativa" sulla base dell'efficacia (cfr) e spiegare alla gente le scelte sulla base della loro efficacia. La convinta "avanguardia intellettuale" benpensante (di "sinistra"), invece di arroccarsi dietro gli slogan, i girotondi, e il verbalismo piu' o meno riduttivo, dovrebbe proporre la sua linea di efficacia. Le "riforme", il problema dell'immigrazione, il problema della occupazione, la strategia fiscale e finanziaria, il problema dell'ambiente e dell'energia, i trasporti, la globalizzazione e tutti gli altri problemi (rapporti con l'Europa, rapporti con gli USA) si distenderebbero in una visione molto meno "ideologica" (destra/sinistra) e molto piu' pragmatica. Piu' leggibile alla gente e piu' trasparente. Il confronto diventerebbe meno fumoso e meno demagogico e le scelte meno contorte.

Sembra una cosa semplice da fare, ma l'Italia soffre di una grave malattia: congestione ideologica. E' tutto troppo complicato, troppo paroloso, troppo intricato e le cose semplici restano nascoste, invisibili, incomprensibili nella loro plateale banalita'. La mia preoccupazione (teorica perche' vivo in Australia dove la congestione ideologica non e' un problema) e' sulla medicina che si dovra' somministrare e ingoiare per guarire da questa malattia. Se mai si guarira'.