Bye bye, mister Prodi

Meno retorica, meno dirigismo. Ecco il programma europeo di Barroso - da Il Foglio del 28 gennaio 2005

Il presidente della Commissione Europea, José Manuel BarrosoIl presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso ha presentato ieri al parlamento europeo il suo piano di cinque anni che ha come obiettivo dominante quello di creare nuovi posti di lavoro. Tema sin troppo ovvio, dato che proprio ieri è giunta la notizia che la Germania ha superato il tetto dei 5 milioni di disoccupati, un record storico che non ha eguale dal dopoguerra, in rapporto ai senza lavoro delle due Germanie. Ma, a differenza di quello di Romano Prodi, suo predecessore, il piano di Barroso non è apparso né enfatico né velleitario. A differenza di Prodi, Barroso non ha abbracciato la retorica europeistica, anzi ha ammesso che l’indifferenza verso l’idea europea è diffusa. I buoni propositi, sostiene Barroso, vanno adattati alla realtà e ci vuole, finalmente, senso pratico. Il rimprovero di mancanza di senso pratico era, ovviamente, rivolto al suo predecessore. Per Barroso la prima priorità sta adesso nel rendere operativi i grandi progetti rimasti a metà strada. Anche qui si cela una critica al modo di procedere precedente. Ma non è solo una questione d’efficienza operativa, c’è anche una profonda differenza di impostazione. Mentre Prodi poneva sullo stesso piano la crescita economica, il benessere sociale e l’ambiente per Barroso la crescita economica è intanto l’obiettivo prioritario e, poi, anche il mezzo per conseguire gli altri due obiettivi. E così, l’agenda del nuovo presidente della Commissione comprende, in prima linea, temi come la deregolamentazione, mentre la Commissione di Prodi aveva inondato la Comunità di regole e controlli di ogni specie; ed aveva esercitato sugli stati membri una costante pressione per la regolamentazione minuziosa dei mercati. La distinzione fra il profilo pro mercato di Barroso e il dirigismo della precedente commissione sono emerse, così con chiarezza. Ma non è certo che Barroso abbia la strada spianata, perché Oulk Nyrup Rasmussen presidente del gruppo parlamentare socialista europeo ha bollato il programma come un’agenda neoconservatrice che “contraddice la via europea”. Secondo il principio che si è buoni europei solo se si aderisce al pasticcio vetero socialdemocratico.