La
certificazione dello stato di crisi del centrosinistra arriva anche da uno degli
esponenti più prestigiosi, Massimo Cacciari. Nel corso di una conversazione con
un redattore dell'AgenParl, il professore ha espresso la sua amarezza e
delusione per tutto quello che avviene nell'opposizione e, in particolare, nell'Ulivo,
"sempre più travagliato da incomprensibili giochi di potere che, in
definitiva, allontanano l'Ulivo da una possibile rimonta elettorale". Alla
domanda di identificare le cause di tanta confusione, Cacciari ha replicato:
"La spiegazione è semplice: non ci sono idee. Una volta le formazioni
politiche trovavano al loro interno una certa coesione perché esistevano
ideologie che funzionavano da linee - guida. Oggi questo collante è venuto meno".
Cacciari ha poi spiegato che "nel Polo di Berlusconi c'è il collante del
denaro e di interessi specifici. Nel centrosinistra non c'è nemmeno questo
collante".
"Non c'è discussione politica. Mi sono stancato di essere la voce nel deserto" E l'analisi di Massimo Cacciari è ancora più impietosa: "L'errore fondamentale è che finora non c'è stata mai una vera discussione politica all'interno dell'Ulivo". Lasciando chiaramente intendere che, in sostanza, sono rimasti solo giochi di potere che isteriliscono motivazioni e ricerca delle idee. Nel corso della conversazione, Massimo Cacciari ha confessato di essere profondamente turbato e soprattutto "irritato per la sordità intellettuale dei cosiddetti leader del centrosinistra". E ha concluso: "Mi sono stancato di essere la voce nel deserto".
Artemide: "Siamo stufi". L'irritazione nei confronti della conduzione del centrosinistra esplode anche fra i parlamentari del gruppo Artemide che fa parte dell'Ulivo e che ha indetto una riunione, appunto, per far sentire ancora più forte la propria voce, anche in vista dell'assemblea dei parlamentari, prevista per la prossima settimana. L'on. Mario Lettieri (Margherita), esponente di Artemide, si sfoga con un redattore di AgenParl. "Siamo stufi! Il gruppo Artemide, di cui faccio parte, ha cercato il dibattito e continua a tentare di instaurare un dialogo non sulle formulette, ma sulla sostanza politica per indurre a uscire dalle nebulose enunciazioni che siamo costretti a sentire ogni giorno. Questi giochetti, ormai quotidiani, ci hanno francamente rotto le scatole".
La corrente DC nella Margherita Come nel partito diessino si sono formate varie correnti, così anche nella Margherita prendono corpo aggregazioni di diversa tipologia. Ultima in ordine di tempo è quella che Pierluigi Castagnetti, ex segretario del "congelato" PPI, sta organizzando. Castagnetti, infatti, si è reso conto che la composita formazione di cui fa parte ormai, anche formalmente, è un insieme di gruppi, più o meno organizzati, di ispirazioni diverse, tra le quali la componente "laica" ha assunto il controllo del partito. Di qui la necessità per gli ex democristiani di crearsi un solido e compatto spazio.
Duilio (Movimento Popolare): "Speriamo che non aumentino le divisioni" In proposito, AgenParl ha voluto sentire l'opinione dell'on. Lino Duilio, uno degli animatori, con l'on. Gerardo Bianco, del Movimento Popolare. "L'iniziativa è certamente utile - osserva il parlamentare popolare - ma non vedo possibile la nascita di una corrente 'neodemocristiana' dentro la Margherita. Il popolarismo e la tradizione popolare devono essere ricostruiti a partite dal basso, con metodologia sturziana, rianimando il territorio attraverso le associazioni e i centri culturali. Una vivacità che poi potrebbe influenzare lo scenario politico". "Se l'associazione nazionale - conclude Duilio - vorrà essere un riferimento per assecondare questo processo ciò sarebbe molto positivo. Non mi entusiasmerebbe, invece, se il convegno dovesse riconfermare la presenza di molteplici correnti all'interno della Margherita. Faccio fatica a immaginare che la grande tradizione culturale del popolarismo possa alla fine ridursi a una corrente di partito. Le correnti fanno male, anche quelle meteorologiche".
Gerardo Bianco (Movimento Popolare): "Un'altra corrente? Non mi interessa" Lapidario l'on. Gerardo Bianco (Movimento Popolare) sull'iniziativa di Pierluigi Castagnetti: "Non ne sapevo nulla e, comunque, non mi interessa, perché in ogni caso non ne farò parte".