Appello per la Casa Laica

Arturo Diaconale, direttore de l'Opinione, e Davide Giacalone

Arturo DiaconaleIl bipolarismo all’italiana non funziona. Manca un’adeguata rappresentanza politica dei laici, dei riformisti, delle forze che hanno reso l’Italia libera e moderna. Il sistema maggioritario fin qui utilizzato, quest’ibrido unico al mondo, ha prodotto una politica dominata dalle estreme, sottoposta al ricatto di chi non sa e non vuole governare. Sia nel centro destra che nel centro sinistra si raccolgono i voti di italiani seri, desiderosi d’esser governati degnamente, ma, da una parte e dall’altra, li si consegna poi al condizionamento delle forze più irresponsabili. Indietro non si torna, non si torna al proporzionale di un tempo, ma questo sistema va cambiato.

La seconda Repubblica - fondata sull’eliminazione delle forze democratiche che sono state l’anima del suo passato sviluppo, economico, civile e politico - è al tramonto. Si è colpita la democrazia e, come avvertimmo, non è scomparsa la corruzione, il rinnovamento non c’è stato, il paese ha conosciuto delusioni e arretratezze, la politica un degrado sconfortante. Noi laici, liberaldemocratici, socialisti vogliamo dare un esempio contrario unendo le forze nel nome di quella civiltà cui l’Italia deve la sua modernità.

In un paese dominato da due chiese, la cattolica e la comunista, la civiltà laica è riuscita a far vincere, pur con forze minoritarie, la sua più libera e cosciente visione della vita, ad affermare il principio della libertà di scelta in ogni campo, nelle opinioni, nella religione, nelle scelte economiche, sociali, scientifiche. Un patrimonio che il nuovo contesto internazionale, con l’inquietante presenza di estremismi religiosi, dovrebbe esaltare, anziché occultare e dimenticare. E’ necessario uscire da questa situazione, è necessario che gli eredi di coloro che hanno assicurato all’Italia i migliori anni della Repubblica, riprendano forza e voce e rinnovino la missione di libertà, civiltà, modernità dei loro padri. Non chiediamo un impossibile ritorno al passato. Puntiamo ad un diverso e migliore futuro, con una classe dirigente all’altezza del compito che l’aspetta.

Per questo a tutti coloro che non hanno dimenticato le loro convinzioni liberaldemocratiche, socialiste, radicali, repubblicane, laiche, ai militanti di quel che resta, sui due fronti, di quelle formazioni politiche, agli animatori di circoli culturali e riviste, proponiamo la prospettiva di una comune chiamata democratica. Proponiamo lo sforzo di un programma, di un progetto, di una casa comuni. I risultati delle elezioni europee dimostrano che esiste un’ampia area priva di rappresentanza, in gran parte riconducile a quel 25 per cento degli elettori italiani che si riconoscevano nelle famiglie laiche e socialiste.

Non proponiamo una mera testimonianza ma una concreta possibilità di restituire all’Italia una politica democratica e una forza capace di sostenerla. Le prossime elezioni regionali e politiche rappresentano l’occasione irripetibile per la costruzione della nuova casa laica e riformista. Questo è il nostro impegno. Questa è la proposta che chiediamo di sottoscrivere

Arturo Diaconale diaconale@opinione.it
Davide Giacalone