Anagrafe: dalla Camera  il “si” definitivo

Roma 9 maggio 2002 - (GRTV)

Il ministro TremagliaLa macchina per garantire l'esercizio del diritto di voto degli italiani all'estero si è messa definitivamente in moto. L'Aula di Montecitorio ha approvato il 9 maggio, in via definitiva, il provvedimento che introduce nuove disposizioni per la rilevazione dei cittadini italiani all'estero. Un "si" unanime quello della Camera al provvedimento presentato dal Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia, e dall'allora Ministro per gli Affari Esteri, Renato Ruggiero. Grande la soddisfazione del Ministro Tremaglia che ha ringraziato il relatore, On. Giovanni Bianchi, e tutta l'Assemblea. 
Il Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia,  ha quindi rilasciato la seguente dichiarazione.

«Ringrazio innanzitutto il Relatore, il collega On. Giovanni Bianchi, che ha fatto una relazione puntuale, precisa, efficacissima per dimostrare quanto sia, questo provvedimento, urgente per raggiungere l'elenco unico nazionale dei cittadini residenti all'estero previsto dall'art. 5 della legge 459 del 2001, legge storica che ha determinato l'esercizio del diritto di voto per gli Italiani residenti all'estero.

Ricordo sempre che questa è la prima volta, dopo l'Unità d'Italia, che si raggiunge questo risultato eccezionale, quello di riportare nel "Sistema Italia" milioni di nostri connazionali residenti all'estero che entrano così, con i loro diritti, nella Costituzione della Repubblica. Dobbiamo raggiungere pertanto questo scopo, rimettendo a posto l'anagrafe per gli Italiani all'estero, che diviene l'unico titolo dell'elettorato attivo: 4 milioni di passaporti italiani nel mondo, 60 milioni di cittadini di origine italiana. Una grande risorsa e una grande ricchezza internazionale per la Nazione italiana.

Stiamo rivedendo la legge 27 ottobre 1988 n. 470, da me allora presentata, concernente l'anagrafe e il censimento degli Italiani residenti all'estero. I dati ed i certificati relativi a quella legge non sono risultati sufficienti negli anni perché gravemente errati. Questo attuale provvedimento è indispensabile proprio per la bonifica di quei dati, soprattutto perché siamo chiamati a riscontrare il diritto di voto per tutti i nostri connazionali.

Sono inoltre apparse differenze tra le anagrafi consolari e quelle dell'AIRE: più di 4 milioni sono stati conteggiati i cittadini italiani dall'anagrafe consolare, meno di 3 milioni quelli riscontrati dall'AIRE. Di grande importanza appare la norma che dispone, sulla base delle rilevazioni, questa procedura fondamentale per lo scambio e l'aggiornamento dei dati tra le Amministrazioni interessate: le rappresentanze diplomatiche consolari (N.B. necessario il rafforzamento della rete consolare) aggiornano i loro schedari e trasmettono, attraverso la via informatica, questi dati al Ministero degli Affari Esteri. Il MAE, a sua volta, ritrasmette questi risultati e questi dati al Ministero dell'Interno. Il Ministero dell'Interno a questo punto verifica i propri dati dell'AIRE, li raccoglie, li memorizza e li trasmette ai Comuni. Questi ultimi, entro 60 giorni, provvedono all'aggiornamento delle rispettive anagrafi. Questo termine viene prorogato fino a un massimo di 180 giorni nel Comune di Roma per la cosiddetta anagrafe residuale.

Per tutta questa attività è indispensabile l'assunzione di 350 contrattisti che costituiscono la sostanza di questo Disegno di legge. Non bisogna dimenticare che, oltre lo scopo fondamentale per dare regolarità ai diritti di voto per tutti quanti i cittadini italiani residenti all'estero, questo provvedimento è necessario per lo svolgimento del censimento che verrà effettuato per gli Italiani nel mondo nel 2003.

Rispondendo a qualche domanda posta in discussione generale, credo di poter affermare che terremo informato il Parlamento sugli sviluppi della verifica delle operazioni anagrafiche e posso anche dire che entro un mese verrà presentato il Disegno di legge sulla nuova legge per i COMITES.

Ringrazio tutti i colleghi per avere dato prova, ancora una volta, di alta sensibilità e dimostrato che su tutti questi temi occorre la politica dell'intesa, perché si tratta di problemi di interesse generale e non di parte o di Partito. Esprimo nuovamente il mio riconoscimento per gli Italiani nel mondo».