Dall'articolo 18 alla calibro 9

Con una telefonata, giunta alle 16 e 59 del 20 marzo 2002, al centralino della redazione di Bologna del Resto del Carlino, un uomo che ha detto di parlare a nome delle Brigate Rosse, ha rivendicato l'omicidio di Marco Biagi.«Siamo le Br, rivendichiamo l'attentato a Marco Biagi, seguirà un comunicato. Partito comunista combattente, Brigate Rosse». Viene confermato che «l'arma utilizzata per l'omicidio di Marco Biagi presenta rapporto d'identità con quella usata per l'omicidio di Massimo D'Antona».
Un lungo documento, 26 pagine, di presunta rivendicazione dell'omicidio di Marco Biagi, a firma delle Brigate Rosse per la costruzione del Partito comunista combattente, è stato pubblicato il 21 mattina dal sito internet «Caserta24ore»

Il professor Marco BiagiÈ stato brutalmente assassinato, a Bologna davanti alla propria abitazione, l'economista Marco Biagi, 51 anni, consulente del ministero del Lavoro. Marco Biagi, nato a Bologna nel 1950, era professore di diritto del lavoro nell'Università di Modena ed era consulente del ministro del Welfare, Roberto Maroni. Biagi era uno degli autori del «libro bianco sul lavoro» del Ministero. Precedentemente era stato consulente dei Ministri del Lavoro nei governi di centro-sinistra Prodi, Dini e D'Alema. Era anche collaboratore del «Sole-24 ore». Di recente aveva scritto, insieme a Tiziano Treu, un libro sulle politiche del lavoro, nel quale si dimostrava la necessità assoluta per l'economia italiana, di una profonda riforma nel campo del lavoro, in caso contrario l'Italia, affermava, potrebbe soccombere economicamente a causa della mancanza di competitività con gli altri Paesi della UE. Marco Biagi è stato ucciso con colpi d'arma da fuoco, l'arma, una pistola calibro 9 x 17, è la stessa che ha assassinato Massimo D'Antona. Il delitto è avvenuto alle 20 e 35 del 19 marzo, nel centro di Bologna. Secondo quanto si è appreso Marco Biagi, quando è stato ucciso, stava rientrando a casa in bicicletta.

La famigerata stella a cinque punteAl momento attuale non esistono ancora elementi per dare una precisa attribuzione all' omicidio del professore bolognese, ma sta prevalendo la pista del terrorismo. La «prevalenza» della pista terroristica, secondo quanto appreso, è determinata soprattutto dal delicato ruolo rivestito da Biagi. Sul portone del palazzo di via Valdonica 12, dove abita la famiglia Biagi è stata notata a tarda notte una stella a cinque punte, la famigerata firma delle Brigate Rosse.

 

Il primo commento di Berlusconi

Il commento di Antonio Di Pietro

Il commento del ministro Scajola

Più pesante il commento dell'ex ministro del lavoro Tiziano Treu «Al ministero del Lavoro c'è un covo terroristico. Tarantelli, D'Antona, Biagi, tre esperti, tre consulenti, tutti del ministero del Lavoro. In quel ministero c'è un covo. Sì, un covo terroristico».

Giuseppe Baiocchi, invece, scrive su laPadania:

Il commento di Castelli

Il commento di Fini

Il cordoglio di Vittorio Craxi

Per leggere l'ultimo intervento di Marco Biagi sul Sole 24 Ore, clicca qui.