Il
12 dicembre 1901 Marconi mandò attraverso l'Atlantico, con un trasmettitore 100
volte più potente di quelli allora esistenti, dalla punta di Podhu, nel sudovest
dell'Inghilterra, il messaggio SOS in alfabeto Morse alla stazione ricevente che
aveva installato a St. Jonhs di Terranova (Canada). L'evento fu acclamato da
scienziati e inventori (come Thomas A. Edison) dalla stampa e dalla gente comune;
Marconi ricevette onori e riconoscimenti (tra i quali il premio Nobel per la
fisica nel 1909). Perchè la scoperta di Marconi è così importante e tale fu
subito considerata? L'uomo porta con sé la spinta di comunicare: si pensi alla
parola, ai messaggi sonori e ottici (come il tam tam o il fumo o gli specchi),
ai segni e alla scrittura, alla stampa, al telegrafo e al telefono. Ma la
possibilità di comunicare senza un supporto fisico e su tutto il pianeta (oggi
addirittura su tutto l'universo fino ai suoi confini più lontani) fu subito
percepita come un evento sbalorditivo e utilissimo: per segnalare incidenti e
pericoli, informare di qualsiasi evento (politico, economico, bellico) collegare
giornali e reporter, persone, organizzazioni fisse o mobili che fossero. Dalla
trasmissione del 1901 sono nate radio, televisione, radar, telematica, Internet
e tutto l'universo dell'informatica. Hertz aveva dimostrato nel 1888 l'esistenza
delle onde elettromagnetiche, sulla base delle equazioni di Maxwell, onde che
dovevano propagarsi in linea retta, e molti studiosi, tra i quali Righi, Popov,
Tesla, avevano sviluppato generatori vieppiù potenti per impiegare le onde di
Hertz nelle telecomunicazioni. Il successo di Marconi si deve all'obiettivo (mandare
le onde ovunque, innanzitutto al di là di ostacoli come una collina), poi
concepire (e non solo intuire) che il nuovo sistema di telecomunicazione avesse
le caratteristiche per diventare mondiale sostituendo gradatamente gli altri,
infine che occorrevano capitali e industria per realizzare l'idea. Marconi ebbe
contro scienziati e tecnici. I primi lo tacciarono di ignoranza. Rammento che, a
casa nostra, Quirino Majorana, professore di fisica al Politecnico di Torino,
accusò Marconi di non sapere che lo onde si propagano in linea retta (la
possibilità di superare ostacoli e viaggiare lungo la curvatura della terra
dipende dall'esistenza dello strato di Heaviside, allora ignoto, che le riflette)
e di non aver capito la funzione di immensi condensatori, quali il cielo e la
terra, che aveva collegati al suo generatore, senza tuttavia eliminare i
condensatori a sfera originari. Ma la storia ha dimostrato che Marconi aveva
ragione.