I
turisti - stranieri e no - per quanto si sforzino di conoscere il Brasile,
quello vero, non contaminato dalla frenesia del facile guadagno, quello che si
mantiene vivo perchè rispetta la natura,raramente riescono a coronare la loro
fatica con successo visto che molti dei responsabili per la promozione turistica
del Brasile in generale e di Rio in particolare, raramente si sforzano di
compenetrarsi nella mentalità del visitatore: la maggior opera di divulgazione
è diretta verso un pubblico relativamente giovane, a cui piace la spiaggia, le
mulatte, il carnevale e, naturalmente, il calcio. Già cosí si compie una grave
discriminazione, in primo luogo
nei
riguardi del pubblico femminile, il cui interesse per le mulatte non deve essere
molto grande, in secondo luogo, rispetto ai turisti di una certa età, che
rappresentano la maggioranza dei turisti in qualsiasi parte del mondo. Per
questo, quando scopriamo dei luoghi nei quali il contatto uomo-natura è
immediato, dove la presenza umana è discreta e rispetta questi santuari, la
nostra allegria e la nostra tristezza aumentano allo stesso tempo: da un lato
apprezziamo ciò che si svela ai nostri occhi, il mondo che siamo riusciti a
scoprire; dall'altro, lamentiamo che altre persone, amanti della natura, non
possano conoscere e apprezzare quello che il caso ci ha offerto.
Ho conosciuto Visconde de Mauá qualche
anno fa, appena arrivato in Brasile, ma soltanto adesso, grazie alla collega
giornalista Conceição Soares, ho avuto la possibilità di perambulare per
tutta la regione, quello che in Italia si chiama comprensorio, che comprende le
città di Maronga, Maringá e Visconde de Mauá, deliziandomi con le numerose
cachoeiras (cascate)
- come quelle di Alcantilado, del Véu de Noiva, dell'Escorrega, di Santa
Clara, tra le altre - con le foreste di araucarie, ascoltando il, canto di
uccelli mai visti, nè uditi prima, spiando tra gli alberi il salto delle
scimmiette - micos - potendo assimilare quell'odore di erba che si mischia alle
essenze vegetali, formando un profumo originalissimo e, infine, ascoltare la
grande orchestra della natura suonare le sue sinfonie, con gli organi delle
cascate.
Partendo dall'Hotel Bühler - di chiare
origini tedesche - esiste una vasta gamma di opzioni, di divertimento
o di "esplorazione". Già l'albergo di per se è un piccolo paradiso,
con i suoi bellissimi 21 chalet, nascosti tra gli alberi, con unparco di circa
dieci ettari, dove si può trovare una bella cascata naturale (sotto la quale è
delizioso fare il bagno), usufruire di una vera sauna, che non ha nulla da
invidiare a quella finlandese - manca solo la neve - della piscina, del campo da
tennis e un vasto e inaspettato ventaglio di opzioni di divertimento. Ma la
attrazione più importante dell'albergo è la gastronomia, rappresentata da
ricchi piatti della cucina tedesca, mineira, italiana e di altre origini. Dolci
e confetture sono fatte in casa; la alimentazione è molto salutare dato che sia
la frutta che gli ortaggi e la verdura sono raccolti nell'orto dell'albergo e,
soprattutto, sono coltivati senza l'uso di agrotossici.