E'
la richiesta contenuta in un'interrogazione che i senatori di An Riccardo
Pedrizzi e Franco Servello, rispettivamente vicecapogruppo a Palazzo Madama e
vicepresidente della commissione Esteri del Senato, hanno presentato ai ministri
degli Esteri e della Pubblica Istruzione. Gli esponenti di An sottolineano che
''nonostante lo studio dell'idioma italiano sia sempre piu' richiesto nel mondo,
questioni di carattere burocratico ne impediscono la sua diffusione
all'estero''. E rilevano che ''i finanziamenti stanziati in Italia per la
diffusione della lingua all'estero sono di gran lunga inferiori a quelli degli
altri Paesi europei, i quali si servono di istituti privati o sostenuti da
privati che pertanto, vengono gestiti con una particolare attenzione al rapporto
tar costi e benefici''. Al contrario, continuano Pedrizzi e Servello, ''i 93
istituti italiani nei quali lavorano 130 persone, in gran parte provenienti dal
mondo della scuola media, fatta eccezione per alcuni noti intellettuali, si
avvalgono di personale ''esportato'' non certo e non solo per motivi di merito e
che, invece di passare la mano ogni quattro anni, come avviene per i funzionari
della carriera diplomatica - concludono i due parlamentari della Destra- tende a
rimanere il piu' possibile all'estero per poter continuare a percepire gli alti
stipendi''.