Tornata
dopo cinque anni per la quarta volta in Giappone, la Filarmonica della Scala, il
maestro Muti e i cantanti stanno ottenendo quello straordinario successo che
rinnova il primato italiano nel campo della cultura artistica. All’NHK Hall di
Tokio, presenti 3.500 spettatori - tra i quali l’ambasciatore italiano
Gabriele Menegatti, il ministro degli Esteri Kono Yoheli e il governatore di Tokio Ishihara Shintaro -, la Filarmonica e Muti hanno ricevuto
venti minuti di applausi per il «Rigoletto». I critici giapponesi sono stati
univoci nel decretare il trionfo. Lo «Yomiuri Shinbun», il quotidiano più
diffuso, ha scritto che «sotto la direzione di Muti, l’orchestra penetra
direttamente nel dramma, mozzando il fiato». Celebrate l’orchestra e le scene
di Deflo, il critico Yukio Miyake ha elogiato il soprano Andrea Rost. Anche l’«Asahi
Shinbun» ha scritto che «la rappresentazione della Scala è stata l’esempio
più alto di una chiave interpretativa». Analogo successo sta riscuotendo in
questi giorni «La Forza del destino», in scena fino al 24, alternata con due
concerti del «Requiem» di Verdi. Dal 27 al 29 si terranno tre rappresentazioni
di «Giselle». Lunedì 25 la Scala volerà a Sydney per aggiungere ai successi
olimpici italiani anche quelli musicali. All’Opera House Concert Hall, il 27
settembre Muti dirigerà musiche di Verdi, Elgar, Busoni e Respighi; il giorno
seguente, Rossini, Verdi e Strauss.