Il libro italiano a Rio

Edoardo Pacelli, 15 maggio 2003

Il sottosegretario Bono ed il ministro Gilberto GillSi è aperta a Rio de Janeiro la XI Biennale del libro che vede come protagonista e paese ospite d'onore, l'Italia. L'apertura ufficiale è avvenuta alla presenza di varie autorità brasiliane, vale a dire il ministro della Cultura, Gilberto Gill, il ministro all'Istruzione, Cristovam Buarque, la governatrice, Rosinha Mateus e, da parte italiana, dal sottosegretario ai Beni Culturali, Nicola Bono, dall'ambasciatore d'Italia, Vincenzo Petrrone, e dal console Generale Francesco Mariano. Nei vari discorsi si è voluto sottolineare l'importanza del libro e della cultura nella società, sottolineando, in particolare, la forte presenza italiana nella vita culturale e sociale del Brasile, tanto da far affermare ad uno degli oratori che, sotto sotto, tutti i brasiliani sono un pocco italiani. Il sottosegretario Bono ha ricordato che l'Italia vuole intensificare gli scambi con il Brasile,,, cosa che non vuol dire appena che l'incremento degli scambi culturali siano fini a se stessi, ma che questi possono e devono avere anche una ricaduta economica. L'Italia sis ente particolarmente onorata per essere stata scelta come ospite d'onore di questa edizione che è divenuta, in ventidue anni, sempre più importante e internazionale, arivando a competere con quella di Francoforte e di Torino. Inoltre, con la sua presenza, l'Italia ha voluto sottolineare il ruolo di Rio de Janeiro, nel Brasile e nel mondo, come capitale della cultura, una cultura che spesso ha parlato e L'ambasciatore Vincenzo Petrone e il sottosegretario Nicola Bonoparla italiano. Dopo aver inaugurato il nostro padiglione, le autorità hanno quindi visitato la fiera per riconvergere nuovamente allo stand italiano per assistere ad una conferenza con proiezione di video, tenuta dal professor Campailla, su "Voci e volti del Novecento Letterario Italiano", e conclusa con la presentazione del libro "Il Brasile di Ungaretti". La conferenza è stata seguita con molta attenzione dal numeroso pubblico presente ed è stata molto applaudita. Non possiamo chiudere questo nostro resoconto senza congratularci con coloro che hanno fortemente voluto questa nostra presenza a Rio, in primo luogo il professor Sicilia, del Ministero dei Beni e Attività culturali, Federico Motta, presidente dell'Associazione Italiana Editori, il già citato professor Campailla e i loro collaboratori, oltre al gruppo dell'università di Tor Vergara, guidato dal professor Avella. Da parte carioca, l'impegno dell'ambasciata d'Italia, con il ministro Di Luigi, ed il consolato generale, nella persona del dottor Mariano, coadiuvato dal signor Angeloni. A noi non resta che sperare che questo avvenimento sia l'inizio di un periodo di intensa cooperazione, non solo culturale, tra l'Italia ed il Brasile.